Mondiale F1: le cinque sfidanti per il titolo
Presentate le vetture principali antagoniste per il Mondiale F1. La Ferrari riparte per spezzare l’egemonia Mercedes. Attenzione alla mina vagante Red Bull che gioca a “nascondino”.
L’inseguimento alle Mercedes tetracampioni è ufficialmente ripartito. Con la presentazione della McLaren, l’ultima a far calare i veli sulla propria vettura, sono state svelate le monoposto che andranno all’assalto del Mondiale F1. C’era curiosità per la Ferrari SF71H con cui Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen cercheranno di riportare a Maranello un titolo che manca da dieci anni.
365 giorni dopo, la Rossa riparte da un secondo posto e da prospettive completamente diverse. Intanto è stato riconfermato l’assetto in grado di ridare fiducia a un ambiente depresso con Maurizio Arrivabene team principal e Mattia Binotto direttore tecnico. Del resto, ai tifosi è rimasta comunque ben impressa l’immagine di una monoposto competitiva in grado di impensierire le Frecce argentate per larghi tratti di stagione.
Alla Rossa si chiede ora di compiere l’ultimo step per ritornare sul gradino più alto del podio. È innegabile che il secondo posto del 2017 bruci ancora per come è arrivato con la Ferrari, in testa fino all’estate. E che con un autunno disastroso ha alzato bandiera bianca regalando il titolo alla casa della stella a tre punte. La sensazione è che questa possa essere davvero la volta buona per scalzare le Mercedes dal trono. Ma le insidie sono tante sulla strada che porta alla gloria. A partire dalla Red Bull che ha già dimostrato di poter rompere le scatole alle due principali antagoniste per il titolo, Ferrari e Mercedes.
Tattica e psicologia nella partita iridata
Stavolta il Cavallino non può più sbagliare. Per battere le Mercedes bisognerà essere continui e perfetti dall’inizio alla fine. Le schermaglie sono già incominciate. La scuderia tedesca ha presentato a Silverstone, in contemporanea alla Ferrari, la sua “W09 EQ Power+” che ha già dato un assaggio del suo potenziale in pista.
Dietro la scelta di presentare la propria vettura in contemporanea alla Ferrari, si potrebbe leggere una mossa strategica. Quella di non voler concedere alcun vantaggio al rivale, neanche dal punto di vista mediatico. Tutto normale e lecito. Il Mondiale si vince anche con i cosiddetti “mind games” che alla lunga possono fare la differenza.
Come anche quello della Red Bull che ha preferito giocare a “nascondino”. Presentando una livrea biancoblu “special edition” one-day only e adottando il camouflage già visto nel 2015. La RB14 ufficiale dovrebbe essere presentata in occasione dei test di Barcellona, in programma dal 26 febbraio al 1° marzo e dal 6 al 9 marzo. Un modo per non scoprire subito le proprie carte davanti ai diretti rivali. Non è un mistero che la casa austriaca non voglia ritagliarsi un semplice ruolo di outsider di lusso.
La Red Bull sogna lo sgambetto Mondiale
Gli occhi sono puntati soprattutto su Max Verstappen, alla terza stagione nel circus. L’olandese, folgorante nell’annata d’esordio, nel 2017 ha avuto un rendimento altalenante, che ha avuto il suo picco in alto seconda metà dell’anno. Dal figlio d’arte ci si aspetta ora il salto di qualità definitivo per puntare a traguardi prestigiosi.
Al suo fianco confermato Daniel Ricciardo, ormai una certezza consolidata di una Red Bull che non vuole porre un freno alle sue ambizioni. Vedremo se l’australiano si accontenterà ancora di fare da chioccia al giovane collega o deciderà di lottare per il bersaglio grosso.
Mercedes: attenti a quei due. Rosberg insegna
Ha cambiato poco o nulla la Mercedes W09. Del resto, non c’era bisogno di grandi stravolgimenti per un team che ha dominato le ultime quattro stagioni vincendo quattro titoli piloti e altrettanti costruttori.
Confermata quindi la line up composta da Lewis Hamilton e Valtteri Bottas. L’inglese campione in carica parte ovviamente con i favori del pronostico con il rivale Vettel in prima fila. E chissà se anche quest’anno il finlandese si limiterà a fare da scudiero. O se, stufo di restare all’ombra di Hamilton, s’inserirà con più decisione nella partita iridata. Un po’ come fece Nico Rosberg che, al quarto anno di coabitazione con il Re Nero, riuscì a spodestarlo dal trono iridato.
L’Halo debutta tra le critiche
I progettisti hanno dovuto tenere conto anche delle nuove novità introdotte dal regolamento. In particolare, la riduzione del numero di motori V6 utilizzabili durante la stagione, che passa da 4 a 3. Stesso numero per turbocompressore e MGU-H, il gruppo motogeneratore collegato al turbo. Due saranno invece le MGU-K (il motogeneratore cinetico, collegato alla trasmissione), le centraline e le batterie a disposizione per tutto l’anno.
Dopo due anni di collaudi, spicca l’introduzione dell’Halo, la struttura di protezione dell’abitacolo. Una novità che ha già fatto discutere gli addetti ai lavori. Divisi tra quanti ne sostengono l’utilità per la sicurezza e coloro che giudicano ingombrante ed eccessiva la sua presenza. Scherzando (ma non troppo), il team principal Mercedes Toto Wolff ha dichiarato: “Se potessi tagliarlo con una motosega, lo farei senza indugio“. Vedremo se i dubbi saranno giustificati.
Personaggi in cerca d’autore
E’ stata anche la settimana delle presentazioni di Renault e McLaren. Due nobili decadute e in cerca di rilancio, dopo anni di anonimato. Sembra essere più avanti la casa francese, al terzo anno dopo il ritorno in Formula 1. E che quest’anno conta fin dall’inizio sull’apporto di Carlos Sainz Jr in coppia con il confermato Nico Hulkenberg. Un mix di gioventù ed esperienza che potrebbe aiutare la RS18 nel suo percorso di crescita, evidenziato dal sesto posto nell’ultima classifica costruttori, strappato alla Toro Rosso. Per tornare ai fasti dei due titoli mondiali consecutivi la strada da fare è ancora lunga ma per ora si procede con la politica dei “piccoli passi”.
Deve riscattarsi invece la McLaren, dopo un’annata decisamente no. Per farlo ha deciso di dare una seconda possibilità ai suoi due piloti, Fernando Alonso e Stoffel Vandoorne. Sarà interessante vedere soprattutto come se la caverà lo spagnolo, impegnato anche nel Mondiale Endurance. Un tour de force che potrebbe prosciugargli energie fisiche e mentali o, al contrario, dargli una seconda giovinezza sportiva. Come quella di Robert Kubica, che torna in F1 a sette anni dall’incidente nel rally di Andora. Per ora soltanto dietro le quinte, come collaudatore della Williams che ha scelto Lance Stroll e Sergey Sirotkin.
C’è curiosità infine per la nuova Alfa Romeo Sauber, rappresentata da Charles Leclerc e Marcus Ericsson ed equipaggiata da motori Ferrari. Difficile immaginare una vettura già protagonista dopo trent’anni di assenza dal circus. Ma rivederla in pista è una bella notizia per gli appassionati delle corse automobilistiche.
Hamilton-Vettel: la sfida infinita
Si riparte però soprattutto da Lewis Hamilton vs Sebastian Vettel. Da un lato il campione in carica, che nel 2014 ha spezzato il dominio Red Bull aprendo l’epopea Mercedes. Dall’altro il tedesco ferrarista, l’uomo al quale ha sottratto la corona e che ora attende di rendere la pariglia. I pronostici pendono nettamente dalla loro parte, sia per la loro storia sia per l’abitudine a lottare per il vertice.
La stagione che partirà il 25 marzo a Melbourne, in Australia, sarà verosimilmente ancora nel loro segno. Prima però ci saranno i test a Barcellona, che daranno una prima sommaria indicazione sulle gerarchie e sugli equilibri in campo. La sfida Mondiale ricomincia da qui.
Redazione MotorAge.it – Andrea Sicuro
Tutte assieme all’assalto del Mondiale F1. Ma attenti alle Red Bull