Per i 100 anni BMW le Vision Mini e Rolls-Royce interpretano il futuro
BMW ha mostrato altre due auto “manifesto”, show car per proseguire nelle celebrazioni del proprio centenario. Sempre seguendo il motto The Next 100 Years, ecco le Vision Mini e Rolls-Royce, i gloriosi marchi britannici parte del gruppo tedesco. Arrivano a seguire il concept della BMW Vision Next 100, espressione avanzata del piacere di guida nel futuro. Con la sua carrozzeria a scaglie che muta nelle situazioni di pericolo, l’ambiente che si trasforma per adattarsi all’umore dei passeggeri e ai comfort della guida autonoma, oppure le ruote coperte che possono sterzare grazie a materiali deformabili hi-tech.
La Mini è altrettanto innovativa, ma si “futurizza” sui connotati della filosofia Mini (e nelle forme, sul concept Monte Carlo del 1997). Diventa esempio della mobilità urbana personalizzata, pensante e interconnessa come uno smartphone. Al contempo evolve il concetto del “car sharing“, perché non sarà nemmeno necessario possederla. Chi vorrà sempre a disposizione una Mini entrerà a far parte di una Community, vedrà dove trovarla o potrà farsi venire a prendere a un determinato indirizzo.
Il collegamento tra utente e intelligenza digitale è da considerare come funzionalità aggiuntiva per gli appassionati, senza intaccare il “go-kart feeling” in stile Mini. Le preferenze di ciascuno saranno memorizzate così che il veicolo si presenti in sintonia con esse, per esempio per gusti artistici, tipo di locali, fino alle impostazioni di guida. Ogni Mini può prendere il carattere di una John Cooper Works.
Quanto alla Rolls Royce Vision Next 100, è chiaro che voglia essere il simbolo del superlusso a guida autonoma del futuro, come uno yacht adattabile su misura da affidare anche al pilota automatico. Ogni automobile diventa esemplare unico comparabile a un abito di haute couture. Quindi, materiali lavorati in modo ultra raffinato. La tecnologia è straordinaria ma non si ostenta.
Lunga 5,9 metri, ha però l’appeal atletico di un coupé, con i passaruota larghi a rendere protagonista la griglia del radiatore che si presenta come un pantheon. Si basa su una innovativa struttura in materiali leggeri e un potente sistema di propulsione elettrico.
Ampio parabrezza e, grazie al concetto di guida autonoma, niente più volante e strumentazione, a parte il cronometro che segnala il tempo guadagnato. Diventa protagonista il grande schermo OLED su cui, come un’eterea visualizzazione digitale, appare Eleanor (in onore a Eleanor Thornton, che ispirò lo scultore Charles Robert Sykes quando creò l’iconica statuetta del radiatore).
Più a lungo Eleanor accompagna i passeggeri, più conosce i loro interessi e le loro esigenze. Mediante il comando vocale, Eleanor comunica in qualsiasi momento e trasforma il viaggio in un’esperienza decisamente individuale.
Con questi progetti BMW vuole aprire la sua fissione futura a medio termine, fino ai prossimi 20-30 anni, rispondendo ai cambiamenti della società, delle condizioni di vita e della mobilità. Le nuove tecnologie dovranno avere un rapporto diretto e funzionale nel migliorare la qualità della vita – sostiene BMW -. La digitalizzazione è da considerare un fattore naturale in un modo in cui tutto sarà interconnesso a tutto.
Fabrizio Romano