Il Gruppo Toyota si riorganizza
Obiettivo, una maggiore efficienza globale.
Il Gruppo Toyota annuncia un nuovo piano di razionalizzazione per aumentare l’efficienza e la versatilità produttiva.
Nuova piattaforma Toyota New Global Architecture – Il primo passo è lo sviluppo di una nuova piattaforma denominata Toyota New Global Architecture, dalla quale potranno nascere automobili differenti. Al suo debutto, la nuova scocca si articolerà in tre modelli che andranno a coprire quasi la metà dell’intera produzione del Gruppo Toyota.
La nuova piattaforma non permette solo maggiore libertà nell’ambito delle tre funzionalità base di un veicolo: partenza, frenata e sterzata. Gli ingegneri di Toyota saranno più liberi di studiare nuove soluzioni a beneficio dello spazio interno e del comfort degli occupanti.
Le auto che nasceranno da questo nuovo sistema di regole avranno un baricentro più basso e un design più deciso. Inoltre verrà attuata una forte condivisione di tutte le fasi, dalla progettazione alla produzione, coinvolgendo maggiormente le singole strutture nazionali (che producono versioni differenti di una stessa auto) e i fornitori nell’ambito della fornitura di componenti e ricambi.
Maggiore libertà creativa – Ai reparti incaricati di progettare nuove auto verrà dato maggiore potere. Ciò avverrà posizionando l’Ingegnere Capo direttamente sotto l’autorità dei General Manager del Product Planning. L’ingegnere capo sarà, di conseguenza, maggiormente a contatto con la viva realtà del cliente, delle sue esigenze e dei suoi giudizi di apprezzamento di un modello. Questo cambiamento ha come obiettivo quello di incoraggiare lo sviluppo di tecnologie specializzate, per la costruzione di veicoli sempre più efficienti.
Gli ingegneri capo hanno anche molto più potere in merito alle decisioni su questioni riguardanti il design delle vetture.
Nell’ambito di questo progetto di rafforzamento delle Aree di Ricerca e Sviluppo, il Gruppo Toyota nominerà tre General Manager regionali per il Product Planning Group: 1) America Settentrionale e Cina; 2) Giappone ed Europa; 3) Australia, Russia e i mercati emergenti in Asia (esclusa la Cina), Medio Oriente, America Latina e Africa.
Alvise Seno
12/04/2012 – 11:49