DACIA DUSTER: E’ SEMPRE MENO LOW COST
LA STORIA – La Dacia è un brand romeno con due vite: una prima del crollo del muro di Berlino e una dopo la fine del comunismo nei Paesi dell’Europa dell’Est. Quella che ci interessa è la seconda, da quando nel 1968 la Renault ha firmato un accordo con il governo romeno per costruire automobili su licenza. Ma la prima vera automobile Dacia low cost con obiettivo non solo la motorizzazione dei Paesi dell’Est ma anche la vendita nel resto dell’Europa, è comparsa nel settembre del 2004 ed è la Logan, lanciata a un prezzo più alto rispetto a quello preventivato (5000 dollari) in seguito all’adozione di soluzioni e accessori indispensabili per permettere la commercializzazione nei Paesi automobilisticamente più evoluti. Seguiranno la Sandero, un’utilitaria a cinque porte, la Stepway un “quasi SUV”, la Logan MCV una station wagon, la Dokker una multispazio, la Lodgy una monovolume e infine nel 2010 la Duster uno Sport Utility Vehicle compatto imbattibile per il prezzo.
LO STILE – Recentemente è stata commercializzata della Logan la seconda generazione con importanti interventi sia nella parte anteriore che in quella posteriore. Anteriormente infatti la griglia e i fari sono stati ridisegnati in modo da eliminare quell’aria di ostentazione che poteva suscitare la prima generazione. Altrettanto importante l’intervento sulla parte posteriore dove a lato dei fari è comparsa una bombatura che livella la sporgenza dei fari stessi. In aggiunta a questo le barre sul tetto riportano ora con grande evidenza il nome Duster.
L’ABITACOLO – Impossibile giudicare l’abitacolo del Duster con lo stesso metro con cui si valuta l’abitacolo di un’auto tedesca, in quanto si deve essere disposti ad accettare non solo quel tanto o poco di rustico che un Duster offre, ma anche qualche ingenuità alla quale non siamo più abituati come, per fare un esempio, la rotellina di regolazione degli specchietti esterni relegata nel tunnel centrale e nascosta (anzi impedita nel movimento) dalla leva del freno a mano. Comunque sia rispetto alla prima generazione il nuovo Duster ha compiuto un notevole passo avanti nei materiali e negli allestimenti. La plancia poi è stata completamente ridisegnata e ora presenta il navigatore satellitare di serie con display da 7 pollici particolarmente intuitivo.ma dotato della sola cartografia dell’Italia, mentre gli alzacristalli elettrici delle porte anteriori sono stati spostati in modo più funzionale sui pannelli-porta. L’abitabilità è corretta nell’insieme, salvo che in larghezza per i posti dietro. Abbondante invece lo spazio per la testa e per le gambe di chi siede dietro. Il guidatore dispone di una poltroncina perfettamente regolabile in altezza, ma il volante non è regolabile in profondità. La visibilità è perfetta sui quattro lati e i sensori di parcheggio sono un di più anche per i guidatori meno esperti. Il cofano bagagli più ampio rispetto alla versione 4×4 non soffre per accogliere il bagaglio di quattro persone; è comunque ampliabile ribaltando il divanetto posteriore nella proporzione 2/3 – 1/3.
LA TECNOLOGIA – La gamma motori prevede due motorizzazioni a gasolio entrambe di 1461 cc con potenza di 90 e 109 CV e altrettante motorizzazioni a benzina di 1197 cc e 1598 cc la prima con 125 CV, la seconda con 105 CV. La trazione può essere a due o a quattro ruote motrici. La soluzione più intelligente ci è parsa quella che abbina al motore a benzina con 125 CV la trazione a due ruote motrici.
LA STRADA – Le sospensioni morbide favoriscono il comfort, a cui bisogna aggiungere l’importante lavoro di insonorizzazione a cui il Duster di seconda generazione è stato sottoposto. La souplesse del motore consente delle ottime medie velocistiche, mentre la presenza dell’ESP consente spazi di frenata ridotti, pur avendo a che fare con freni posteriori a tamburo.
LA TECNICA
motore: anteriore, trasversale a benzina, quattro cilindri in linea, 2 valvole per cilindro, 1197 cc, 125 CV a 5250 giri/minuto, 205 Nm a 2000 giri/minuto
emissioni CO2: 145 g/km
classe ambientale: Euro 5
sterzo: a cremagliera, servocomando elettrico
trazione: ruote anteriori
cambio: manuale a 6 marce
freni: anteriori a disco autoventilanti, posteriori a tamburo
sospensioni: anteriori schema McPherson, posteriori a ruote interconnessse
capacità bagagliaio: da 443 a 1604 litri
capacità serbatoio carburante: 50 litri
peso: 1265 kg
misure: lunghezza 4,320 m, larghezza 1,820 m, altezza 1,630 m; passo 2,670 m
accelerazione 0 – 100 km/h: 10”4/10
velocità massima: 175 km/h
consumi: urbano 7,5 l/100 km, extraurbano 5,8 l/100 km, misto 6,2 l/100 km
prezzi: da 11.900 euro a 18.000 euro
Gianni Montani
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