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A Milano nasce l’ Area B: tutti i divieti

Nuove forti limitazioni del traffico privato. Una ZTL grande quasi come tutta la città. L’ Area B diventerà operativa nel capoluogo lombardo dal 21 gennaio 2019.

 

Penalizzato il 72% della città

Ancora una volta il Comune di Milano ha deciso di colpire gli automobilisti che abitano in città oppure che ci entrano quotidianamente per recarsi al lavoro. E parliamo di “lavoro” che contribuisce in modo determinante alla ricchezza e alla vita di una tra le metropoli più importanti al mondo. La bella novità si chiama Area B, coinvolgerà il 72% della superficie della città, ed entrerà in vigore dal gennaio del 2019.

I primi veicoli ad essere interessati dal provvedimento saranno gli Euro 0 a benzina e i diesel fino all’Euro 3 compreso. Quindi, sarà vietato l’accesso all’area B dal lunedì al venerdì (festivi esclusi), dalle 7.30 alle 19.30, alle automobili a benzina Euro 0, ai diesel Euro 0, 1, 2 e 3, ai motocicli Euro 0 e ai mezzi pesanti oltre 12 metri di lunghezza.

Il progetto  Low Emission Zone

Ma questo è solo l’inizio. Infatti sono previste ulteriori restrizioni progressive, fino ad arrivare ai divieti per i veicoli diesel Euro 4, autovetture e veicoli commerciali, entro il 1° ottobre 2019. Se non ci saranno modifiche ai provvedimenti cancellare, dal 1° ottobre 2020 i divieti coinvolgeranno anche le auto a benzina Euro 1 e i veicoli commerciali diesel Euro 4. Poi dal 1° ottobre 2024 le auto a benzina Euro 2 e le diesel Euro 5. Dal 1° ottobre 2025 non potranno entrare nell’ Area B le auto a benzina Euro 3 e diesel Euro 6  che si acquistano attualmente. La progressione degli stop al traffico fermerà anche i benzina Euro 4 nel 2028, arrivando ad interessare 305.700 mezzi in città.

Se la questione non fosse tremendamente seria, ci sarebbe perfino da sorridere, perché da qui al 2028 potrebbero cambiare diverse cose e non sono fortunatamente da escludere future giunte meno accanite contro il traffico privato rispetto all’attuale. Quindi, per fortuna il 2028 è da considerarsi un obiettivo molto teorico.

Programma multe

A quanto pare le multe per i trasgressori dell’Area B arriveranno dopo 50 giorni di “rodaggio”. Prima 50 giorni di libera circolazione, poi un avviso per il primo accesso “sbagliato”. Una piccola attenzione da parte dell’amministrazione comunale che tuttavia non impedirà agli automobilisti di dover considerare, sempre che se lo possano permettere, la sostituzione del loro veicolo con qualcosa di meno inquinante.

Inoltre, i residenti e le imprese avranno un pacchetto di 25 entrate libere l’anno, che scenderanno a 5 per i privati. Gli ingressi “concessi” devono però essere prenotati sul portale del Comune di Milano oppure attraverso una app. Previsti anche incentivi per gli acquisti di veicoli ecologici, ma limitatamente alle imprese. Per questa iniziativa sono stati stanziati 7 milioni di euro.

Le deroghe

Il divieto al momento non vale per i veicoli col contrassegno invalidi purché il titolare sia a bordo  e quelli adibiti a trasporto invalidi. Le deroghe si estendono anche ai veicoli per trasporto malati che necessitano di terapie salvavita, i veicoli diretti ad un pronto soccorso, a condizione che entro la fine del giorno successivo a quello dell’ingresso venga registrato il passaggio sul sito comunale.

Milano come l’Europa

L’ Area B di Milano è una iniziativa che adegua la città meneghina alle normative di Berlino, Londra, Parigi, Barcellona e Bruxelles. Volendo, può anche essere attuata nei comuni dell’hinterland. Inoltre con questi provvedimenti il Comune di Milano prevede la riduzione di 25 tonnellate di PM10 tra il 2019 e il 2026, ma probabilmente sarà tutto da dimostrare.

Infatti, il traffico privato non è l’unico responsabile dell’inquinamento, ma è solamente l’area più facile da colpire con provvedimenti che minano il diritto alla mobilità individuale. Ora non resta che augurarsi che la Giunta Regionale Lombarda, di “colore opposto” alla sinistra di Palazzo Marino, prenda una posizione netta e contraria nei confronti dell’Area B. E che le proteste arrivino forti e decise fino a Palazzo Chigi.

Motorage.it – La redazione

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