MotoGP Germania: Marquez “schiacciatutti” al Sachsenring
Non c’è storia. Al Sachsenring, nel GP di Germania, Marc Marquez stravince per la nona edizione di fila e ipoteca il titolo. Rossi, 2°, è lontano 46 punti. Sul podio anche Vinales. Lontano Dovizioso, soltanto 7°.
Niente trippa per gatti: nel GP di Germania vince ancora lui. Marc Marquez intasca per il nono anno consecutivo la gara sul Sachsenring e mette un altro tassello per la riconferma del trono iridato. Per il Cabroncito è il quinto trionfo stagionale, il che gli vale l’allungo nel Mondiale MotoGP sull’inseguitore Valentino Rossi, ora distante 46 punti. Il Dottore ci prova a tenere testa allo spagnolo, ma alla fine si deve accontentare del 2° posto.
Completa il podio l’altro pilota della Yamaha, Maverick Vinales, che la spunta su Danilo Petrucci, trasformatosi in “Ducati-man”, il migliore dei ducatisti in gara. Anonima del resto (ancora una volta), la prestazione di Andrea Dovizioso, 7°. Battuto dal suo quasi ex compagno di team, Jorge Lorenzo, che lo precede al traguardo.
Il MotoMondiale va ora in vacanza per tre settimane: si riparte ii 5 agosto a Brno, in Repubblica Ceca. Anche se il verdetto sembrerebbe ormai scritto, i calcoli aritmetici lasciano ancora spazio alle sorprese.
Per il Dovi la strada è sempre più in salita.
Difficile del resto che le ferie possano cambiare i rapporti di forza, con così poco tempo a disposizione. Servirebbero incroci di fattori ad oggi complicati da ipotizzare. Prima di tutto, una Ducati pimpante. Quella che manca dall’esordio in Qatar e che non si è quasi più vista.
Per Dovizioso la montagna, già ripida da scalare, è diventata un Everest: sono 77 le lunghezze che lo separano da Marquez.
A parte un po’ di sfortuna, come in occasione del ritiro a Jerez, la Desmosedici non ha più convinto. In più il Dovi, svestiti i panni dell’outsider indossati lo scorso anno, non è sembrato a proprio agio con cuciti i galloni del favorito. Commettendo ad esempio molti errori tecnici, come a Le Mans, e non dando mai la sensazione di un cambio di passo per inseguire l’obiettivo più ambizioso.
Per il team di Borgo Panigale le buone notizie arrivano soltanto da Petrucci. Il prossimo compagno di squadra di Dovizioso sembra ormai pronto a salire in sella sulla moto ufficiale.
Se Atene piange, Sparta non ride.
I numeri stanno dunque dalla parte di Marquez. che merita il titolo per quanto dimostrato in pista. Cinque vittorie nella stagione, due neo “feudi” (Austin e Sachsenring), dove si è fatto inarrivabile per gli avversari.
Le uniche insidie potrebbero arrivare dalla Yamaha prima inseguitrice, che qualche pregevole prestazione è stata in grado di sfornare di recente. Ma le vittorie mancano dal 25 giugno 2017 ad Assen. Senza, diventa arduo ipotizzare qualche chance di rimonta contro un avversario scomodissimo, che su alcuni circuiti sembra quasi praticare un altro sport.
Le ultime speranze per mantenere in vita il Mondiale rimangono comunque aggrappate all’eterno Valentino Rossi, il quale sa come si vince un titolo, a differenza del collega Vinales. Ma non ha più lo spunto di un tempo, la stessa “fame”, complice anche una carta d’identità che a febbraio gli farà compiere 40 anni. E forse la sua moto Yamaha non è abbastanza competitiva contro questa Honda.
Cioè la moto guidata da un Marquez che a parte attimi di follia sa pure costruire il successo con pazienza. Magari lasciando sfogare Lorenzo nei suoi start, aspettando a prendersi rischi utili. Quando decide di rompere gli indugi e parte per la tangente, con sorpassi in serie e allunghi decisivi sui rivali.
Una gara dai due volti.
Come nel calcio, la gara al Sachsenring vive di due tempi. Al via, scatta subito Lorenzo, seguito da Petrucci, Marquez e Rossi. Por Fuera detta l’andatura per i primi dieci giri, ma nel frattempo prende corpo il piano del Cabroncito. Che prima supera Petrux e poi, da buon alchimista, sceglie il momento giusto per attaccare il connazionale.
L’occasione arriva superato il terzo di gara. Il campione del mondo in carica prende quindi il comando della corsa, mentre Lorenzo inizia a calare vistosamente. Ne approfitta Rossi che irrompe in zona podio e ha la meglio nel duello con il maiorchino.
Il Dottore ha così campo libero per lanciarsi all’inseguimento di Marquez, che però ne ha di più. Lorenzo nel frattempo viene superato da Petrucci, Vinales e Bautista. Jorge riesce a mantenere a distanza soltanto Dovizioso, che termina in settima posizione. Una magra consolazione per chi vive ormai da separato in casa Ducati.
Gli ultimi giri sono una passerella per Marquez, che in solitaria taglia il traguardo. Alle sue spalle le Yamaha di Rossi e Vinales, il quale al fotofinish trova la zampata vincente ai danni di Petrucci. Ottavo Dani Pedrosa, nella settimana che lo ha visto annunciare il suo ritiro dalle corse. Il MotoMondiale si prende, come detto, un periodo di pausa.
Appuntamento tra tre settimane a Brno, nella speranza che venga restituito un po’ di sale a un campionato quasi agonizzante.
MotorAge.it Redazione – Andrea Sicuro