MotoGP: è grande Ducati al Mugello [VIDEO]
Jorge Lorenzo torna a vincere in MotoGP dopo 567 giorni. Nel GP del Mugello la Ducati centra una doppietta in una giornata di festa per l’Italia. Che celebra sul podio Dovizioso 2° e Rossi 3°.
I tabù sono fatti per essere infranti. Quello di Jorge Lorenzo era quasi un fardello. Alla fine, dopo 567 giorni, è arrivata la prima vittoria del maiorchino in sella alla Ducati.
Non basterà forse per la conferma di Por Fuera, in scadenza di contratto con il team di Borgo Panigale. Ma al termine di un anno e mezzo di tensioni, sofferenze e polemiche, il cinque volte campione iridato può comunque esultare.
Intanto per aver regalato una giornata da ricordare ai tifosi italiani e a quelli della Desmosedici. La quale centra la quinta doppietta nella classe regina con Andrea Dovizioso, che finisce 2° davanti a Valentino Rossi.
Il campione in carica Marc Marquez invece cade, si rialza ma non va oltre il 16° posto. Uno “zero” in classifica che al Mugello riapre in parte i giochi per il Mondiale. Il Cabroncito comanda ora a +23 su Rossi, +28 su Vinales e +29 sul Dovi. Distanze che rimangono ancora considerevoli, ma come abbiamo visto in MotoGP non ci si può mai distrarre.
La rivincita di Lorenzo.
Al Mugello è sembrato di rivedere il Lorenzo dei bei tempi. Quello su cui erano riposte le speranze della Ducati per tornare al titolo che manca dal 2007. E che in un anno e mezzo si è visto raramente.
Colpa di un feeling mai sbocciato con la moto. O forse del peso delle pressioni, anche a causa dell’elevato ingaggio (12,5 milioni netti a stagione). Senza dubbio una bella rivincita per un pilota più volte criticato, in grado d’imporsi proprio nella gara più attesa dal team a Borgo Panigale. E di riuscire laddove invece aveva fallito Valentino Rossi, che nelle due stagioni dal 2011 al 2012, non aveva mai vinto con la Desmosedici.
Prove di addio.
Non è un caso che la prima vittoria sia arrivata ora, con un contratto in scadenza alla fine della stagione. Da tempo ormai si vocifera di una separazione tra le parti. Dai box Ducati è arrivata l’apertura da parte dell’ad Claudio Domenicali: “Con Jorge stiamo ancora parlando, non c’è nulla di deciso”.
Diversa invece la reazione da parte del diretto interessato che ha scelto di tirarsi fuori qualche sassolino dalla scarpa.
Alla domanda se resterà in Ducati il prossimo anno, Por Fuera ha risposto con parole che pesano come un macigno: “Sfortunatamente è troppo tardi. Se mi avessero dato i pezzi che mi servivano sei mesi fa, forse i risultati sarebbero arrivati prima. Ero arrivato in Ducati non per soldi ma per la motivazione di vincere con un’altra moto. Forse è mancata un po’ di fiducia nei miei confronti da parte di Dall’Igna, o almeno non al 100%”.
Frasi emblematiche che lasciano presagire un addio, neanche tanto rimpianto.
La fretta è cattiva consigliera.
In pista non c’è stata invece storia. Con Por Fuera che, partito dal 2° posto in griglia, brucia al via il poleman Rossi. Mentre Vinales, scattato in terza posizione, parte malissimo e finisce nelle retrovie.
Lorenzo, come nelle precedenti occasioni, inizia a martellare già dal semaforo verde. Stavolta riesce però a mantenere un’andatura costante, senza mai rallentare e dare modo agli avversari di rifarsi sotto.
Ci ha provato nelle prime battute Marc Marquez, risalito dalla sesta casella alle spalle di Lorenzo. Stavolta la foga gioca un brutto scherzo allo spagnolo. Al quale non riesce uno dei suoi soliti salvataggi con il gomito. Il Cabroncito scivola nella ghiaia ma riesce comunque a ripartire, seppur dal 19° posto. Riuscirà ad arrivare soltanto 16°.
Trattasi della classica giornata storta, da dimenticare in fretta, che capita a tutti i campioni. Il pilota della Honda si può consolare per la classifica che comunque continua a sorridergli.
La Ducati sfiora il tris.
Della caduta di Marquez ne beneficiano un po’ tutti. Intanto Dovizioso che risale fino alla seconda piazza, dietro al compagno di team Lorenzo che continua a fare corsa solitaria.
In vetta non succederà più nulla fino alla bandiera a scacchi. Nonostante il Dovi accusi dei problemi tecnici nel finale in grado quasi di compromettere il posto d’onore.
Dietro invece è bagarre per il podio tra Rossi e Iannone. Con il terzo ducatista in gara Danilo Petrucci e l’altra Suzuki di Alex Rins a fare da incomodi.
Poteva essere una festa completa per la Ducati con Petrucci che sale in terza posizione. Salvo poi perdere terreno nei giri conclusivi e finire 7°. Ma anche se è mancata la classica ciliegina, la torta rimane comunque molto dolce.
Per il titolo c’è anche Rossi. Ma servono le vittorie.
Dopo una serie di sorpassi e controsorpassi, il podio se lo aggiudica il Dottore, dopo un lungo duello con Iannone.
Valentino, dopo la pole position conquistata al sabato, sperava forse in un risultato migliore. Anche per i tanti tifosi accorsi al Mugello che attendevano una sua vittoria. Intanto però Rossi si ritrova al secondo posto in classifica generale, dopo sei gare. Una situazione forse inimmaginabile alla vigilia.
Per il titolo i giochi sono ancora aperti, a patto di incominciare a vincere. Sia Rossi sia Vinales (8°) non si sono ancora imposti in stagione, a testimonianza delle difficoltà della Yamaha, troppo altalenante anche stavolta.
Il Dovi a caccia di continuità.
Dovizioso riesce dunque quasi a dimezzare il gap da Marquez. Che comunque rimane consistente, complici anche i due ritiri consecutivi a Jerez e Le Mans.
Dopo la vittoria in Qatar, qualcosa sembrava essersi rotto. Il 2° posto al Mugello rompe se non altro l’inerzia a favore del Cabroncito, che con tre successi consecutivi aveva guadagnato la testa e preso il largo.
Il 17 giugno si corre a Barcellona. Stavolta toccherà ora ai piloti spagnoli giocare in “casa”. La speranza è che, come un anno fa, il forlivese riesca a ripetere il tanto atteso colpo d’ala. E riaprire definitivamente un Mondiale che sembra già scritto.
MotorAge.it Redazione – Andrea Sicuro