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Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio: Due cambi, due filosofie di pensiero

Meglio con il cambio manuale a 6 rapporti oppure con l’automatico ZF a 8 marce? Questo è il dilemma di quanti hanno la fortuna di potersi permettere una Giulia Quadrifoglio. Abbiamo confrontato due esemplari con le diverse trasmissioni e le sorprese non sono mancate.

Giulia Quadrifoglio faccia a faccia

Due Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio ci attendono nelle loro rispettive “livree” Rosso Competizione e Blu Montecarlo. La prima adotta il cambio manuale a 6 rapporti di serie, mentre la seconda impiega l’automatico opzionale a 8 rapporti con convertitore di coppia. Soluzioni differenti che dividono in due le opinioni degli appassionati, tra quanti sostengono la configurazione tradizionale con corta leva e tre pedali ravvicinati e chi invece preferisce la comodità, non disgiunta dalla sportività, della trasmissione automatica. Difficile ma non impossibile stabilire quale tra le due trasmissioni sia migliore per la Giulia Quadrifoglio, anche perché non è solamente questione di gusti e confronti tra opposte fazioni.

Un manuale da manuale

Ci accomodiamo al volante della Giulia Quadrifoglio Rosso Competizione, avvolti nei sedili anatomici con struttura in fibra di carbonio. Un tocco al pulsante start e il motore V6 2.9 con due turbocompressori di origine Ferrari (510 CV) prende vita in un sound rauco, inconfondibile e che richiama le sue origini dalla “Motor Valley” di Modena.

Fin dai primi chilometri apprezziamo il cambio manuale, in virtù della leva con corsa estremamente contenuta e gli innesti secchi e precisi. Inoltre, compaiono soluzioni provenienti dalle competizioni, come la possibilità di salire di rapporto tenendo premuto a fondo l’acceleratore, con conseguenti passaggi di marcia velocissimi, e la “doppietta” automatica in fase di scalata. La rapportatura è piuttosto lunga, ma l’abbondanza di coppia a ogni regime del motore consente sempre riprese molto celeri. Infine, il cambio è molto ben sostenuto da una frizione che sarà pure pesante da azionare, ma ripaga ampiamente in termini di resistenza alla fatica e per di più è ottimamente modulabile.

I paddle di scuola Ferrari

Passiamo a guidare la Giulia Quadrifoglio Blu Montecarlo, che ci accoglie con i suoi sedili di serie più orientati al comfort. I paddle fissi al piantone e la leva centrale ergonomica annunciano il cambio automatico ZF8. In particolare, i paddle risultano molto pratici nelle rotazioni del volante oltre i 90°, poiché non generano confusione come al contrario avviene con le levette che ruotano assieme al volante stesso.

La funzionalità manuale, oltre al sistema appena citato, può essere gestita anche tramite la leva centrale che correttamente va tirata per salire di rapporto e spinta per scalare. Posizioniamo l’Alfa DNA in Natural e il cambio in Drive; con queste regolazioni i passaggi di marcia avvengono a bassi regimi e in maniera impercettibile. Ma dinanzi a quel potentissimo motore là davanti non resistiamo a lungo, trovandoci ben presto a selezionare il DNA in Dynamic e a utilizzare le funzionalità manuali. A questo punto le cambiate a salire di rapporto divengono velocissime, come testimonia il tempo di 150 millisecondi, mentre le scalate con doppietta sono perfettamente equiparabili a quelle del cambio manuale. Rispetto a quest’ultimo, inoltre, l’automatico ha rapporti più corti.

Riferimento assoluto

Indipendentemente dal tipo di trasmissione impiegata, l’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio è la berlina del proprio segmento con il miglior comportamento su strada e le più elevate prestazioni. A quest’ultimo riguardo, l’accelerazione 0-100 km/h si compie in 3”9/10, a fronte della velocità massima di 307 km/h. Il bello è che queste performance rimangono le stesse sia in presenza del cambio manuale che con l’automatico, fattore più unico che raro. Il motore V6 2.9 bi turbo di origini Ferrari, inoltre, è un capolavoro di alta tecnologia e con i suoi 510 CV di potenza massima si permette il lusso di “stracciare” l’unità 3 litri TwinTurbo della BMW M3 erogante 430 CV.

Infine, una serie di fattori che vanno dalla trazione posteriore alla distribuzione dei pesi di 50-50 sui due assali, dallo sterzo diretto alle raffinate sospensioni anteriori a quadrilatero alto e posteriori multilink, rendono la Giulia Quadrifoglio precisissima in curva e semplicemente senza rivali. Certo, a ben guardare lo sterzo potrebbe essere un filo meno leggero, ma ci si abitua presto.

Il verdetto

Tornando a trattare di trasmissione, sia il cambio manuale a 6 rapporti che l’automatico ZF a 8 marce sono eccellenti e assecondano appieno tutta l’esuberanza del motore V6 Alfa- Ferrari. Avessimo il privilegio di dover scegliere tra le due Giulia Quadrifoglio oggetto del servizio, opteremmo indubbiamente per quella color Rosso Competizione con il suo bel cambio manuale di serie. D’accordo, sarà anche meno veloce sul giro in pista al Nurburgring, ma per i veri Alfisti trovarsi dinanzi a un cambio “vecchio stile” vale bene qualche decimo di secondo in più. E poi, detto molto francamente, era dai tempi della Giulia storica che un’Alfa Romeo non aveva un cambio manuale così eccelso.

Gian Marco Barzan

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