Abarth al Salone di Parigi: “ Noi siamo leggenda ”
Dal 124 Spider alla 595 Competizione, i modelli Abarth esposti alla rassegna parigina sono ammirati da un pubblico eterogeneo di appassionati. Perché la gamma dello Scorpione, infatti, non è mai stata così completa e in grado di assecondare i gusti più diversi.
Abarth 124 Spider: “Rombo di tuono”
Il nuovo Abarth 124 Spider scatena l’adrenalina dei guidatori sportivi, grazie a una serie di fattori che vanno dal motore turbo quattro cilindri 1.4 litri monoalbero MultiAir (170 CV) alla trazione posteriore, dalle raffinate sospensioni a quadrilateri deformabili anteriormente e multilink posteriormente al cambio manuale ultra rapido.
Un piccolo “bolide” capace di accelerare da 0 a 100 km/h in 6”8/10, mettendosi alle spalle auto ben più potenti in virtù del suo rapporto peso/potenza di 6,2 kg/CV. E poi c’è quell’urlo lacerante, indispensabile su ogni Abarth che si rispetti, diffuso dai quattro terminali dello scarico Record Monza. Scarico con sistema dual mode che consente di variare il percorso dei gas al mutare del regime motore, generando il suono inconfondibile e profondo appena citato.
E il massimo dal punto di vista sonoro è optare per il cambio automatico sequenziale Esseesse, il quale non avrà quell’immediatezza dei doppia frizione ma in compenso ti esegue un fior di “doppietta”, alla quale corrispondono “botti agli scarichi che sembrano fuochi d’artificio”. Quanto all’assetto, il 124 Spider è l’unico modello Abarth con l’ESC completamente escludibile. E sai che bei traversi nelle strade chiuse al traffico!
Abarth 595: Piccola supercar
A Parigi svettano una 595 Competizione e una 595C Turismo. La prima, di colore Giallo Modena pastello (che ricorda moltissimo il Giallo Fly Ferrari) è equipaggiata con il potente motore 1.4 bialbero T-jet da 180 CV, mentre la seconda sfoggia la livrea bicolore Nero Scorpione Grigio Record, ha i sedili in pelle color cuoio e adotta il 1.4 T-Jet da 165 CV.
La 595 Competizione, oltre ai suddetti 180 CV sviluppa la bellezza di 250 nm a 3.000 giri/min. grazie alla turbina Garrett GT1446. E’ la vettura ideale per chi cerca l’adrenalina del mondo racing, sia in termini di performance sia per i contenuti tecnici. Due dati su tutti, al riguardo, sono l’accelerazione 0-100 km/h in 6”7/10 e l’impianto frenante maggiorato Brembo con pinze fisse in alluminio a 4 pistoncini. Senza dimenticare lo scarico Record Monza a quattro uscite, foriero di un rombo riconoscibile da chiunque e da ascoltare nelle marce basse, magari in galleria mentre il motore entra in coppia.
Quanto alla trasmissione, la scelta è tra il cambio manuale a 5 rapporti e l’automatico sequenziale, sempre a 5 marce. Molto meglio il primo secondo il nostro avviso, anche perché il sequenziale è di una lentezza nel salire di rapporto non molto in linea con l’immagine Abarth. Riguardo la 595C Turismo, motore, freni e assetto sono meno performance oriented rispetto alla Competizione ma i 165 CV sono “vispi” e sembrano molti di più viaggiando “open air”.
Il differenziale che fa la differenza
Tra piccole sportive concorrenti caratterizzate da un semplice upgrade dell’ESP che ripartisce la coppia tra le ruote motrici, l’ Abarth 595 Competizione è l’unica vettura del suo segmento con Differenziale Autobloccante Meccanico (Abarth D.A.M.). Tale sistema, derivato da quello della 695 Biposto, garantisce un efficace trasferimento di coppia tra le ruote anteriori (senza impegnare i freni come invece fanno i pseudo differenziali elettronici) laddove una delle due si trovasse ad avere minore aderenza rispetto all’altra. Esempi tipici sono la percorrenza e l’uscita da curve affrontate con elevato carico laterale.
L’ Abarth D.A.M. consente di chiudere con ancor maggior precisione la traiettoria e, ultimo ma non meno importante, non dà adito a “schiaffi” allo sterzo sotto forte accelerazione nonostante il semplice avantreno McPherson. Mica peraltro in Abarth gli specialisti negli assetti (e non solo quelli) sono tra i migliori al mondo.
Gian Marco Barzan