Volkswagen Golf GTI – Il “Settimo sigillo”
Sulla breccia dal lontano 1976 attraverso diverse edizioni, la Volkswagen Golf GTI ha inaugurato la categoria delle compatte high performance. Segmento che, nel corso degli anni, ha visto approdare molti altri marchi e modelli. Oggi, la sportiva di Wolfsburg è giunta alla settima generazione con il debutto al Salone di Parigi della Golf GTI prototipo. Concept in realtà assai vicino alla versione definitiva, la quale esordirà all’inizio del 2013.
Cavalli Turbo – la nuova Golf GTI è caratterizzata dall’ennesima evoluzione del propulsore serie EA888, ovvero un 2 litri turbo a iniezione diretta di benzina erogante 220 CV di potenza massima. Inoltre, per la prima volta nella storia del modello sarà disponibile, a richiesta, il pacchetto Performance, che porta la “cavalleria” a quota 230. Entrambe le versioni della GTI hanno lo start/stop di serie e, già oggi ottemperano alla normativa antinquinamento Euro 6 prevista per il 2014.
Bevi poco – Il consumo medio nel ciclo combinato è di 6,0 litri per 100 km, pari a 140 g/km di CO2. Valori impensabili solo qualche anno fa per vetture ben superiori ai 200 CV. Quanto alla trasmissione, vengono confermati sia il cambio manuale (di serie) sia il DSG a doppia frizione, entrambi a 6 rapporti.
Prestazioni a scelta – la Golf GTI 220 CV accelera da 0 a 100 km/h in 6”6/10 e raggiunge 246 km/h di velocità massima, mentre la versione da 230 CV ferma il cronometro rispettivamente a 6”5/10 e 250 km/h. Il pacchetto Performance per parte sua non si limita all’aumento di potenza, ma comprende pure freni maggiorati e il differenziale anteriore autobloccante a lamelle con regolazione elettronica (VAQ). Un sistema ben diverso dal semplice upgrade dell’ESP che va per la maggiore.
Degno di nota pure lo sterzo con demoltiplicazione progressiva, sulla falsariga di quanto avviene per la nuova Audi S3, che rende il comando più o meno diretto a seconda della velocità.
Infine, la nuova Golf GTI è caratterizzata da un’estetica “aggressiva ma non troppo” onorando la sua tradizione improntata all’understatement. Come dire la splendida auto di sempre.
Gianmarco Barzan
03/10/2012 – 17:45