Hispano Suiza Carmen: primi Km in strada
Effetti stupefacente quelli che deve aver sortito l’Hispano Suiza Carmen tra gli sguardi attoniti. L’hypercar elettrica ha infatti debuttato su strada aperta nel centro di Barcellona. Un piccolo gruppo di giornalisti ha potuto saggiare per la prima volta le caratteristiche dinamiche del prototipo definitivo. Lo sviluppo è molto avanzato, per superare la soglia dei 1.000 cavalli nella versione finale. Consegne da Giugno 2020.
La guerra per conquistare spazio nella nicchia delle Hypercar con zero emissioni è esplosa da poco tempo. Ma decisamente è avviata. Lo scenario è del tutto inedito poiché la forza dell’auto non è nel numero dei cilindri ma nella potenza della carica elettrica.
Certo il mondo fatica ancora (e chissà per quanto) a capire come intraprenderà la via della propulsione elettrica nella nicchia delle sportivissime dell’altissimo di gamma. I problemi da superare sono ancora tanti e ogni giorno se ne affacciano di nuovi. C’è chi ha progettato o studia per costruire auto a kiloWatt tra le più potenti del mondo, ma la sfida è anche assicurarsi che lo resti, almeno per qualche settimana.
Bolide da Batman… ecosapiente
Così si è visto il video della Pininfarina Battista da 1.900 cavalli che scorrazza per New York. Abbiamo preso atto della produzione della Rimac e dell’annunciato arrivo della pazzesca Toroidon 1MW. E dopo l’annuncio (Festival of Speed di Goodwood di qualche settimana fa) della Lotus Evija da 2.000 cavalli, ecco un’altra hypercar elettrica dare concretezza al proprio progetto. La Hispano Suiza Carmen, stupefacente iper sportiva che riporta in vita un marchio automobilistico grandioso, ha percorso i primi chilometri su strada.
Un prototipo in avanzata fase di definizione è stato a disposizione di una manciata di giornalisti della stampa automobilistica così da potersi timidamente avvicinare alle caratteristiche dinamiche del bolide elettrico per le strade del centro di Barcellona. Tutto, ci mancherebbe, alla presenza dell’Amministratore Delegato Sergio Martínez Campos e del Direttore Tecnico del progetto “Carmen”, Lluc Martì.
Complessi test in atto
Per la coraggiosa Carmen si sono aperte le scene all’ultimo Salone di Ginevra, dove è stata presentata, e sta affrontando un complesso processo di sviluppo per iniziare la produzione. Hispano Suiza prevede di iniziare le consegne a giugno 2020.
Il prototipo per strada a Barcellona non poteva esagerare nella dimostrazione delle sue doti. Ma se nei test delle Tesla le abbiamo definite fulmicotone, formidabili per la forza di progressione, in questo caso si è ancora già vicini al pensiero di Jet.
Esteticamente Carmen si fa decisamente notare. Non che sia bellissima nella purezza del design, ma la spregiudicatezza e quel tozzo posteriore un po’ auto-Batman, attirano visibilità. E molto caratteristici sono gli interni, in un variopinto incontro tra vintage e hi-tech.
Il prototipo ha già vari aggiornamenti rispetto ai mesi scorsi. Intanto è più leggero (l’esemplare di Ginevra dichiarava circa 1.700 kg), ha una migliorata rigidità della scocca e sospensioni affinate.
La Carmen è equipaggiata con due motori elettrici, uno per ruota motrice, ed eroga il corrispettivo di circa 1.020 cavalli. Quanto all’autonomia, l’ultimo dato disponibile dichiara che dovrebbe essere capace di percorrere un buon 400 chilometri con una carica.
Sviluppi nell’ateler
Nuovi test attendono la Carmen. L’hypercar spagnola sarà ora sottoposta a ulteriori importanti prove per verificare le condizioni di sicurezza ad alta velocità. La produzione si interromperà nel 2021 al raggiungimento di 19 esemplari. Poi si vedrà. Il prezzo preciso non è ancora stato comunicato ma, stime alla mano, dovrebbe superare 1,5 milioni di €. L’assemblaggio della Hispano Suiza Carmen avverrà in un piccolo atelier con appena 25 dipendenti.
L’azienda, ancora di proprietà della famiglia Mateu, fu fondata a a Barcellona nel 1904 dal catalano Damià Mateu i Bisa e dallo svizzero Marc Birkigt, con il nome di J. Castro Constructor Hispano-Suiza de Automóviles. Divenne un marchio di spicco nella giovane industria automobilistica e aeronautica, fino agli anni a ridosso della guerra.
MotorAge.it – Stefano Regina