Sicurezza alla guida: la manutenzione degli pneumatici può fare la differenza

Quando si parla di sicurezza stradale, oltre alla prudenza del conducente, che non deve mai mancare, si pensa spesso, e giustamente, a sistemi di controllo avanzati come l’ABS (il sistema antibloccaggio), l’ESP (il controllo elettronico della stabilità), gli ADAS (i sistemi avanzati di assistenza alla guida) e il TCS (il sistema di controllo della trazione).
Tuttavia, molta importanza è rivestita anche dall’unico elemento di contatto tra l’autoveicolo e la strada, vale a dire gli pneumatici che, oltre a essere di ottima qualità, devono essere gestiti in modo corretto, così da garantire l’aderenza alla strada e la stabilità del veicolo e da ridurre al minimo il rischio di sbandamenti, allungamento dello spazio di frenata e perdita di controllo del mezzo. È per questi motivi che la manutenzione degli pneumatici non deve mai essere presa sottogamba.
Tra i vari aspetti da monitorare, alcuni hanno un ruolo particolarmente importante e hanno un impatto diretto sulla sicurezza alla guida: la pressione pneumatici, la profondità del battistrada e le condizioni generali della gomma.
Pressione degli pneumatici: perché la manutenzione è importante?
La pressione degli pneumatici ha un impatto diretto sulla sicurezza, poiché una pressione non adeguata altera la superficie di contatto tra gomma e asfalto, modificando il comportamento del veicolo. Determina inoltre un’usura non uniforme della gomma.
Se lo pneumatico è troppo sgonfio, gli spazi di frenata si allungano, l’aderenza diminuisce e aumenta il rischio di surriscaldamento, una condizione che può danneggiare lo pneumatico aumentando il rischio di scoppio.
Inoltre, la guida risulta meno precisa e la stabilità in curva può essere compromessa.
Se invece la pressione è eccessiva (una situazione più rara, ma possibile), si riduce la superficie di contatto, penalizzando la tenuta soprattutto su fondi bagnati o irregolari.
I produttori indicano valori di pressione ben precisi, che possono essere diversi tra uso standard e uso a pieno carico.
Gli esperti suggeriscono di controllare la pressione almeno una volta al mese e, comunque, ogni volta che ci si prepara a un lungo viaggio.
Profondità del battistrada: il minimo di legge non assicura la massima sicurezza
Quando parliamo di profondità del battistrada, nel nostro Paese si è in regola fino a quando non si è sotto gli 1,6 mm. Tuttavia, al di là dell’essere in regola, il minimo di legge è un valore davvero molto basso. Non è un caso che gli pneumatici nuovi abbiano una profondità che va dai 6 agli 8 mm.
Il suggerimento che viene dato dagli esperti è il seguente: 3 mm di profondità per le gomme estive e 4 mm per le gomme invernali o quelle all season (4 stagioni).
Quando il battistrada è molto consumato, è più alto il rischio di aquaplaning, le frenate sono meno efficaci (soprattutto su asfalto bagnato o innevato) e l’auto risulta meno stabile in curva.
È quindi fortemente consigliato di controllare la profondità del battistrada. Lo si può fare velocemente con una moneta da 1 euro: la si inserisce nelle scanalature che si trovano al centro della gomma: se la parte dorata della moneta (larga 3 mm) sporge oltre il battistrada, non siamo ancora sotto il limite di legge, ma per maggiore sicurezza si può valutare la sostituzione della gomma.
Le condizioni generali dello pneumatico
Oltre ai valori di pressione e di profondità del battistrada, contano molto anche le condizioni generali della gomma. È sempre importante verificare con una certa frequenza se sullo pneumatico ci sono crepe, bozze, tagli, deformazioni ecc. Inoltre, è opportuno controllare se è presente un’usura irregolare, che potrebbe essere dovuta a una pressione mantenuta a livelli non corretti per lungo tempo o a sospensioni non allineate correttamente.
Se si notano anomalie, è necessario consultare il rivenditore di pneumatici di fiducia e chiedere una verifica approfondita.


