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Alfa Romeo Giulia GTA: è già sold out

Tutte le esclusive unità previste dal progetto Giulia GTA sono state consegnate a 500 appassionati, a pochi mesi dalla presentazione.

L’Alfa Romeo Giulia GTA è a tutti gli effetti un’auto da collezione

Auto da collezione

L’Alfa Romeo Giulia GTA è a tutti gli effetti un’auto da collezione. Presentata alla stampa internazionale nel maggio scorso e consegnati i primi esemplari ad Arese il 24 giugno in occasione dei 111 anni dell’Alfa Romeo, le 500 unità previste sono andate tutte esaurite. Si tratta di un successo commerciale di portata internazionale. I clienti sono arrivati da ogni parte del mondo, con una notevole rappresentazione di Cina, Giappone e Australia.

Ispirata a un mito che ha vinto tutto quanto c’era da vincere

Quando l’Alfa Romeo, in occasione dei festeggiamenti dei suoi 110 anni, aveva manifestato il desiderio di offrire un tributo ai suoi appassionati, subito il pensiero era corso alla Giulia GTA del 1965, una delle vetture più iconiche e vincenti della storia del marchio. L’allora Squadra Corse Autodelta aveva sviluppato a Balocco la GTA nel 1965.

Un gruppo di meccanici che, in orario extra lavorativo, si dedicarono a un progetto votato a rendere una vettura iconica una vera e propria auto da pista. Allo stesso modo, il team di lavoro che ha dato vita all’attuale Giulia GTA ha operato su questo progetto in maniera inusuale. L’obiettivo? Il desiderio di rivivere un capitolo memorabile della storia gloriosa di Alfa Romeo.

Il Mostro

Gli ingegneri e i meccanici coinvolti nello sviluppo hanno messo a punto il progetto, in codice definito “il Mostro”, negli stessi luoghi dove la Giulia GTA del 1965 prese vita. Ad onore di questo spirito, la GTA odierna si fregia orgogliosamente dello stesso badge storico di Autodelta. Analogamente, 500 furono gli esemplari della Giulia GTA del 1965 (numero necessario per ottenere l’omologazione sportiva nella categoria Turismo Gruppo 2. Invece 500 sono state le esclusive unità odierne riservate a veri appassionati di Alfa Romeo.

Ma le affinità continuano anche nella filosofia tecnica. Infatti come avvenne per la Giulia GTA di allora l’illustre e omonima discendente è stata sottoposta a un grandissimo lavoro di alleggerimento del peso. Il risultato è una vettura dalle performance straordinarie. Sia nella configurazione GTA che in quella GTAm (quest’ultima a due posti “secchi” e con ben 100 kg in meno di peso rispetto alla Giulia Quadrifoglio.

Perfettamente a proprio agio in pista

Si tratta infatti dell’ Alfa stradale con il miglior comportamento di sempre. Complice anche il ricorso all’esperienza mutuata dall’Alfa Romeo in Formula 1 con Sauber e messa a disposizione per il modello. In particolare, forte di 50 anni di esperienza nel motosport, Sauber Engineering ha attivamente partecipato alla progettazione, prototipazione e produzione delle componenti aerodinamiche. Grazie anche a una galleria del vento di proprietà, tra le più avanzate in Europa.

Inoltre, i due piloti del team F1 Alfa Romeo Racing ORLEN, Antonio Giovinazzi e Kimi Raikkonen, hanno preso parte attiva in alcune sessioni di collaudo in pista. Qui hanno fornito indicazioni preziose in particolar modo sulle componenti aerodinamiche e sull’handling della vettura. In sostanza, sia Giulia GTA che GTAm si trovano perfettamente a proprio agio in pista, dove poter scatenare tutti i 540 CV del motore V6 da 90° Alfa bi-turbo 2,9 litri ed esplorare le capacità straordinarie dell’assetto.

Una volta presa, ti ritrovi a ritardare al massimo le staccate e inserire nelle curve la vettura con la massima precisione. Merito dell’avantreno a quadrilateri deformabili che “scava le traiettorie” prontamente seguito dal retrotreno multilink a quattro leve e mezzo. Soluzioni patrimonio di ogni Giulia attuale, ma che per GTA hanno visto messe a punto specifiche.

Senza dimenticare l’eccellente carico aerodinamico dovuto a una serie di particolari che vanno dal fondo carenato all’estrattore posteriore, dall’alettone dietro allo splitter anteriore. In sostanza, una tra le Alfa Romeo migliori di sempre.

Gian Marco Barzan | Motorge.it

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