Incentivi auto: nuove proposte per diesel e benzina
Il Governo sta valutando il rifinanziamento degli incentivi auto anche per le vetture diesel e benzina di ultima generazione. Speriamo in bene.
Gli incentivi auto, compresi quelli per la rottamazione sono ormai quasi esauriti (in scadenza il 30 giugno). In particolare quelli per l’acquisto di vetture nelle fasce di emissioni di CO2 tra i 61 e 135 g/km che sono quelle più richieste. La buona notizia è che adesso si parla di un rifinanziamento.
Secondo l’onorevole Gianluca Benamati, intervenuto a un evento del Forum Automotive, delle aperture in tal senso si sono già verificate. Del resto la promozione di incentivi del 2020 ha consentito di sostenere il settore anche nei primi mesi del 2021.
I segnali fanno ben sperare
La filiera automotive è uno dei pilastri dell’economia nazionale e oggi ha urgente bisogno di sostegno per alimentare una politica di riconversione e rilancio del settore, guidata da investimenti in ricerca, innovazione e formazione degli addetti. Benamati ha personalmente sottoposto al Governo la questione di un (rifinanziamento degli incentivi auto (in scadenza il 30 giugno) per quelle fasce di veicoli il cui stanziamento è ormai vicino all’esaurimento. Dal Ministero dello Sviluppo Economico ha avuto primi segnali confortanti che fanno ben sperare.
Le auto diesel e benzina non sono al capolinea
Dario Duse, managing director di AlixPartners, afferma che “l’innovazione sta partendo dall’alto e non dal basso”, mentre “sarebbe stato auspicabile il contrario” vista la maggior diffusione delle utilitarie rispetto ai modelli premium”. Quindi, è presto per suonare le campane a morto per i motori termici. Anche perché il mercato dell’elettrico cresce ma i numeri sono ancora piccoli.
Benamati ha indicato che: “ll nostro parco veicoli è tra i più vecchi d’Europa e ciò provoca evidenti ricadute negative in tema di inquinamento atmosferico e sicurezza sulle nostre strade. Velocizzare il ricambio del parco circolante è un tema strutturale che caratterizza il nostro Paese da diversi anni. A questo si è aggiunto un problema congiunturale dovuto alla pandemia degli ultimi 13 mesi.
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