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Mercato automotive nel post lockdown: dove va

Domanda su necessità incentivi per mercato nel sondaggio di AgitaLab elaborato da Centro Studi Fleet&Mobility e pubblicato da Motorage.it
Un Report sulla visione del mercato automotive nel post lockdown. Il sondaggio che coinvolge manager ed operativi nel settore offre una visione concreta della situazione attuale e di quanto considerato necessario per il sostegno alla domanda. Mercato che deve riprendersi dopo i blocchi per il Covid-19, ovviamente senza pensare più alle possibilità di dover viaggiare “in tandem”.

La domanda di auto nuove fino all’estate dovrebbe essere meno della metà di quella dello scorso anno, mentre dopo e fino alla fine dell’anno la flessione potrebbe rivelarsi comunque superiore al 30%. È quanto emerge da un sondaggio online di AgitaLab, a cui hanno risposto 240 esperti e operatori del settore automotive. Insomma, finalmente delle richieste di opinioni a chi lavora e opera sul campo.

In base a questi valori, elaborati dal Centro Studi Fleet&Mobility, il mercato auto potrebbe chiudere intorno a 1,1 milioni di vetture immatricolate. Questo pur considerando che il noleggio a lungo termine dovrebbe subire flessioni più contenute, come va considerato, però, che dai contratti rent-a-car e dalle vendite di veicoli km0 dei concessionari non arriveranno volumi significativi.

Secondo l’analisi sui dati raccolti da MotorAge.it, le flotte che slavorano nel noleggio a medio e lungo termine hanno in media riscontrato -82% di nuovi contratti nell’ultimo quadrimestre. Da parte loro hanno però potuto contare sull’esistenza di contratti in essere, il che ha limitato la riduzione reale di fatturato al 47% rispetto al periodo dell’anno precedente.

Per la maggioranza servono incentivi fino all’anno prossimo

Dopo i blocchi operativi di produttori e concessionarie provocati dall’emergenza Covid-19 tutta il mercato automotive deve ritrovare una sua stabilità. Ma per vendere più veicoli nei prossimi mesi del post lockdown non basteranno le iniziative personali dei brand, delle aziende. Non basta dire che il parco di veicoli circolante in Italia deve essere “svecchiato” e rinnovato. Come non basta la corsa verso l’elettrificazione. Serviranno anche spinte economiche consistenti per gli acquirenti.

Dei concreti incentivi potrebbero stimolare la domanda e, secondo la metà degli intervistati, anche rappresentare un decisivo volano per incoraggiare la ripresa generale dei consumi. Per la grande maggioranza delle opinioni gli incentivi dovrebbero durare fino a tutto il 2021, mentre solo un quinto li limiterebbe al 2020.

Per stimolare la domanda sul mercato, viene visto come prioritario proprio il ricorso agli incentivi all’acquisto di un’auto nuova, o anche usata (con omologazioni a basso impatto ambientale.. In seconda battuta, viene ritenuto fondamentale l’alleggerimento del carico fiscale sulle auto aziendali.

Tali incentivi dovrebbero riguardare, per un intervistato su due, le auto con emissioni di CO2 fino a 160 gr/km, ossia oltre l’80% delle vendite, mentre il 29% ritiene opportuno incentivarle tutte, indipendentemente dalle emissioni.

Il post lockdown può diventare l’occasione per offrire nuove opportunità, ma come vediamo, solo se gestito in modo virtuoso.

Il quadro che ne esce sulla visione del mercato automotive lascia aperte molte personali deduzioni e considerazioni. Per questo può essere interessante prendere in visione i grafici nella photo gallery che segue.

MotorAge.it | Redazione | Chiara Stella

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