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Giochi e simulatori di guida: dal Commodore ai moderni eSport

Giochi e simulatori di guida: dal Commodore ai moderni eSport

Mentre gran parte degli sport motoristici sono fermi e in attesa di una ripartenza ufficiale, i riflettori sono tutti puntati sugli esport, i quali stanno dando modo a molti piloti professionisti di mettere in mostra le proprie abilità, spesso giocando fianco a fianco con alcuni tra i loro fan più incalliti. Nelle ultime settimane molti piloti ufficiali di formula 1, strappati dalle piste e dal mondiale 2020 (che ancora non si sa come e quando riprenderà), si sono sfidati in gran premi virtuali, seguendo proprio il calendario che avrebbero dovuto seguire nella realtà. Dopo il Virtual GP di Melbourne disputatosi lo scorso 5 aprile (e vinto da Charles Leclerc), è stato il turno del GP di Cina, corso il 19 aprile 2020 e al quale hanno partecipato non solo 6 piloti di Formula 1 reali (Charles Leclerc, George Russell, Antonio Giovinazzi, Lando Norris, Alex Albon e Nicholas Latifi) ma anche l’attaccante della Lazio Ciro Immobile e il portiere del Real Madrid Thibaut Courtois, affiancati da leggende di questo sport come Johnny Herbert e l’ex campione del mondo Jenson Button.

Le competizioni online però non si limitano ai giochi di guida ma sono disponibili per molti altri tipi di giochi, con montepremi che spesso superano i 10 milioni di euro. È il caso della settima edizione del campionato di Dota 2 organizzato dalla Valve, nel quale era stato messo in palio un montepremi totale di oltre 24 milioni di dollari di cui poco meno della metà andati al Team Liquid, di proprietà dell’ex professionista di PokerStars Bertrand ‘ElkY’ Grospellier.

Questi risultati dimostrano l’incredibile balzo in avanti fatto dai videogiochi grazie a tecnologie sempre più raffinate e all’onnipresenza di internet. Il discorso è ancora più interessante osservando i giochi di guida, evolutosi in veri e propri simulatori, spesso utilizzati dalle stesse squadre di Formula 1 per prepararsi alle gare reali. Tuttavia il percorso che ha portato ai Gran Premi virtuali non è stato né corto, né semplice, e ha avuto inizio agli albori della storia dei videogiochi, quando ancora si andava in sala giochi a raccogliersi attorno ai cabinati per vedere chi avrebbe battuto l’ultimo record.

La lista di videogiochi di guida che hanno segnato la storia di questa categoria potrebbe benissimo essere infinita ma, senza dubbio alcuno, ci sono alcune pietre miliari che meritano di essere ricordate e onorate. Outrun del 1987 è sicuramente uno di questi: non il primo racing game, non il migliore ma, sicuramente, il più vicino a chi era un appassionato di auto. Correre a bordo di una Ferrari Testarossa Cabrio a velocità elevata lungo strade costiere è sicuramente un sogno di molti. Il gioco prevedeva inoltre alcune chicche come ben 4 stazioni radio diverse tra cui scegliere ed era disponibile anche per il mitico Commodore 64, per sfrecciare a bordo della Ferrari comodamente dal proprio salotto.

Assieme ad Outrun non si può poi non menzionare Turbo del 1981, primo videogioco di questo genere ad aver donato agli appassionati il miracolo della prospettiva. Tuttavia l’anno che avrebbe cambiato tutto sarebbe stato il 1982, con l’uscita di Pole Position, tutt’ora considerato il primo simulatore di guida della storia. Prodotto dalla giapponese Namco, Pole Position girava con specifiche tecniche che oggi farebbero sorridere (risoluzione di 256×224 pixel a 128 colori e una CPU a 3 MHz) ma che all’epoca cambiarono per sempre il concetto di gioco di guida grazie alla possibilità di prendere parte a delle vere qualifiche e la presenza di un circuito reale, il Fuji Racetrack.

I primi anni ’90, prima dell’avvento delle console casalinghe, hanno consolidato la forza delle Sale Giochi e dei cabinati, grazie a titoli storici come Sega Rally, Daytona Usa o Sega Touring Cars. Tuttavia tutto cambiò nel 1995 con l’avvento del Sega Saturn e della Sony PlayStation; da lì nulla sarà mai più stato uguale a prima. Proprio la perla di Sony è legata in maniera indissolubile ad alcuni dei videogiochi di guida più significativi di sempre, tra cui Ridge Racer Type 4, Colin McRae Rally o i primi due Gran Turismo, definiti dalla stessa Sony come “the real driving simulator”. Grazie ad una serie sconfinata di oltre 600 auto (tutte con regolare licenza) e ad una infinita possibilità per quanto riguarda modifiche ed assetti, Gran Turismo ha letteralmente formato un’intera generazione di appassionati di auto e di videogiochi di guida.

Proprio Gran Turismo, grazie al suo glorioso passato, è tutt’ora in prima linea per quanto riguarda gli esport, con intere serie di gare ufficiali (con tanto di omologazione FIA) nelle quali si sfidano alcuni dei piloti virtuali più forti del mondo. Accanto a GT ci sono giochi più recenti ma non per questo di minor valore tecnico come Assetto Corsa o Forza Motorsport i quali portano avanti una tradizione e una passione, quella per i videogiochi di aut, che dalle palme di OutRun ad oggi ha fatto un sacco di chilometri.

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