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Benzinai chiusi causa coronavirus

I sindacati dichiarano che mercoledì 25 marzo ci sarà la prima chiusura per i rifornimenti della rete autostradale, progressivamente chiuderanno anche i benzinai in città e lungo la viabilità ordinaria.

Benzinai chiusi causa coronavirus

“Si sono dimenticati di noi!”

I sindacati dei benzinai lamentano di essere stati dimenticati dal Governo nel corso di questo clima d’incertezza dovuta al Covid-19. Secondo una nota congiunta di Faib, Fegica Figisc/Anisa, a tutt’oggi 100.000 persone appartenenti alla categoria, senza alcun sostegno, hanno continuato a lavorare.

In realtà, diciamo noi, molti benzinai in queste ultime due settimane avevano già chiuso i distributori lasciando in funzione solo le pompe automatiche.

Manca il sostegno economico

“In un Paese che – malgrado i limiti strutturali e l’assoluta drammaticità della situazione – cerca e spesso trova il modo per far scattare meccanismi di solidarietà, c’è una categoria di persone, che, senza alcuna menzione, ha finora assicurato, senza alcun sostegno né di natura economica, né con attrezzatura sanitaria adeguata, il pubblico servizio essenziale di distribuzione di energia e carburanti per il trasporto di beni e persone.

Centomila persone che hanno continuato a fare il loro lavoro a rischio della propria incolumità. Mettendo in pericolo la propria salute, presidiando fisicamente il territorio, rimanendo dove sono sempre state e dove ogni cittadino di questo Paese è abituato a trovarle ogni giorno, vale a dire in mezzo alla strada”, dichiarano i sindacati.

Probabilmente il problema principale è proprio il sostegno economico, data la recessione dei prezzi del petrolio che ha avuto ripercussioni anche su quelli alla pompa. Secondo Quotidiano Energia, ormai il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della benzina è a 1,482 euro al litro, con i diversi marchi compresi tra 1,473 e 1,506 euro/litro (no logo 1,470). Il prezzo medio praticato del diesel sempre il self è a 1,369 euro/litro, con le compagnie tra 1,360 e 1,393 euro/litro (no logo 1,356).

“Per approfondire rivolgetevi al Governo”

Tutte obiezioni giustissime visto che si parla di persone con famiglie da proteggere. Cittadini tra gli altri che sanno di dover assolvere ad una responsabilità di cui non si vogliono spogliare, ma a cui non può essere scaricato addosso l’intero carico che altri soggetti si ostinano ad ignorare.

Quello che non ci è chiaro è il perché tutti i benzinai, per proteggere se stessi e gli interessi economici che in questo periodo risentono del lavoro ridotto mediamente dell’85% non hanno scelto di lasciare in funzione le pompe automatiche (come del resto hanno fatto in molti) preoccupandosi unicamente dei rifornimenti.

Delle pompe di solito riservate al self-service nell’annuncio dei sindacati non se ne parla. Ma, la nota congiunta di Faib, Fegica Figisc/Anisa sottolinea che chi volesse approfondire può chiedere conto a Governo, concessionari autostradali, compagnie petrolifere e retisti indipendenti. A ciascuno di essi compete fare per intero la propria parte se si vuole assicurare la distribuzione di benzina e gasolio.

Motorage.it – La redazione

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