MotorAge New Generation

SsangYong REXTON ICON 4WD: SUV a caccia di sfide

 Con il REXTON la casa coreana punta al suo riscatto. Questa volta ha fatto le cose per bene, magari osando meno nello stile ma cercando di raggiungere livelli premium con un alto tasso di credibilità. La migliore rappresentazione è in questa versione ICON messa alla prova.

Un vero SUV, tuttoterreno più attrezzato rispetto ad altri, e farcito di equipaggiamenti di prestigio. Grande e grosso, con motore e trasmissione di derivazione teutonica a fare da garanti. Non manca il nostro box di Guida all’Acquisto. Foto Gallery  

TEST SsangYong REXTON ICON 4WD

 Per la Ssangyong si apre un nuovo ciclo europeo, che ovviamente coinvolge anche il mercato italiano, dove il marchio coreano cerca la spinta decisiva per darsi una definitiva reputazione. 

Dopo qualche anno di assenza, gli investimenti della Mahindra (entrata nell’acquisizione) sono serviti a far tornare in gioco la SsangYong con un nuovo slancio. Notevole, bisogna ammettere, lo sforzo per adeguarsi alle nuove tecnologie e alle pretese che si hanno a queste nostre latitudini. 

Il secondo grimaldello per forzare la porta del commercio che conta, in Italia è stata la riorganizzazione del Gruppo Koelliker, importatore e venditore ufficiale anche per SsangYong. 

 Rexton è il modello di famiglia con cui farsi notare nel segmento D. Un nome che ritorna come SUV premium, ma rivisto nella struttura, negli equipaggiamenti, e naturalmente ripresentato con un nuovo motore e un nuovo cambio. Questi fanno sempre parte del patto con Mercedes-Benz, e il livello tecnologico è rassicurante.

Il bisonte si controlla in Drive  

Il propulsore e-XDi220 di 2,2 litri ha da spendere 181 CV, con un’erogazione di coppia eccellente. Una coppia motrice che sale corposa, col 90% che arriva sotto i 1400 giri, il picco di 420 Nm a 1600 giri, rimanendo lineare fino a 2600 giri e poi mollare molto, molto gradualmente.  

Un motore davvero molto piacevole, e al passo con le norme Euro 6temp. A fare la sua parte nel caso del Rexton del Test di MotorAge ci sono comunque anche le doti del moderno cambio automatico a 7 rapporti E- Tronic. 

Utilizzando la più classica posizione “D” di Drive, il “bisonte” su gomme si muove vellutato. Guidare il Rexton, lungo 485 cm, sembra stranamente facile. I collegamenti tecnici ed elettronici con il pedale dell’acceleratore sono ottimi, per la sensibilità. 

Chiedendo una partenza più sprint del normale si avverte un piccolo ritardo nella risposta, ma questi scompare dopo il superamento del primo rapporto. 

Valutazione della manovrabilità molto vicina all’ottimo, comprendendoci pure complimenti per le pregevoli tarature dello sterzo.      

Da qualche parte si dovrà pur passare a pagare qualche pegno, e uno di questi si presenta al serbatoio. Dove il cambio deve lavorare un po’, si danza anche a 20/22 litri 100/Km, con medie tra 14 e 15 litri/100 Km. Meglio naturalmente a velocità costante, ma senza magie: a 120 Km stiamo sui 10 e mezzo, a 130 a 11,8 l/100 Km. 

Detto questo, occorrono per delle precisazioni. SsangYong Rexton è un SUV con reale armamentario da fuoristrada. Pur nella ricerca di alti valori del lusso e del comfort. Così, col Rexton la scocca non supporta organi meccanici primari, a svolgere il grosso del lavoro è un vero telaio, affinato e con zone ad assorbimento differenziato (o come dicono alcuni a deformazione controllata).  

  Stile possente, senza osare oltre  

 Non si può dire che nel Rexton si intraveda della  bellezza. Esteticamente, rispetto al modello precedente con (con caratterizzazione dell’Italdesign di Giugiaro) il grosso SUV osa meno, ma ha degli spunti stilistici. Come il “baffo” nei proiettori anteriori, o il stilistico tra il profilo della calandra e quella del paraurti, come si specchiassero nell’impronta trapezoidale. Per il resto si vede un design abbastanza standardizzato, più famigliare. Insomma, hanno voluto lasciar perdere le  “coraggiose” scelte del passato, tipo borchie a vista o i vecchi fascioni a costoni, a favore di una normale eleganza. 

Quando fa buio ci si accorge della potenza dei fari Xenon 25W ad alta intensità (HID), e abbiamo apprezzato pure il fascio luminoso che si aggiunge ad illuminare la direzione di svolta. Sappiamo che può apparire un vero “surplus”, ma a livelli premium un accorgimento simile piace, e quando lo si ha piace ancora di più.  

Il montante posteriore: è un po’ voluminoso, ma la superficie vetrata è talmente vasta e lunga che non se ne soffre. E poi qui aiutano parecchio le tecnologie, con sensori di manovra, telecamera posteriore e un display ampio (9,2” con l0allestimento Icon) che offre una visuale a 360°, in 3D. Confermiamo che oltre a funzionare benissimo, è tra i sistemi di sicurezza in manovra più efficaci che abbiamo visto in giro. 

Vano bagagli al top

Spazio ovunque abbondante, non serve nemmeno perderci tempo a discuterne. I sedili posteriori si regolano bene, il vano bagagli è enorme. Tanto è che c’è la possibilità di montare una terza fila con due posti supplementari. Sul retro del tunnel centrale sono presenti le bocchette del clima e la presa USB. 

Nella configurazione a 5 posti, se si ribaltano in avanti i sedili posteriori, la grande bocca del vano di carico (l’apertura del portellone misura 1085 x 950 mm) digerisce fino a 1920 litri di bagagli, con una lunghezza disponibile di 179 cm.

 Accuratezze Premium  

 L’impostazione della plancia richiama alle auto di classe superiore. Con la versione Icon, top di gamma, siamo sul serio a livelli Premium. Questa volta in SsangYong hanno fatto le cose per bene, anche rispetto a finiture, precisione, arredi. 

Con un gradevole ordine e un ottimo livello di finitura. La sensazione è di un’impostazione costruttiva moderna, ma con la robustezza dei fuoristrada di solida costituzione d’altri tempi. Vale anche per i sedili in pelle e le relative regolazioni.  

La grafica a centro cruscotto che accoglie il guidatore, con il veicolo in 3D, trasmette già la sensazione dell’attenzione “teutonica” a cui Ssangyong caldamente si ispira. 

  Sull’assetto a sospensioni indipendenti i tecnici devono aver avuto un ordine primario: soprattutto eccellere nell’assorbire le asperità. In questo il Rexton merita un voto molto alto. Se ciò penalizza la rigidità lo si nota nei curvoni o nelle sterzate più impetuose della norma, quando il veicolo cede facilmente al coricamento laterale. L’aspetto positivo è che il Rexton non cede eccessivamente e torna sulla sua linea con grazia, senza ondeggiamenti effetto barca. 

Normalmente quindi, controllare la massa del 4×4 coreano è più intuitivo di quanto potrebbe apparire a chi non è abituato a tali stazze. 

I comfort che non ti aspetti

Il Rexton è sciolto, fluido. Rimane ancora una certa predisposizione a pattinare quando si affonda il gas in curva, ma senza tendenze a bloccare il retrotreno quando si scala sportivamente utilizzando la funzione manuale del cambio. Tale dettaglio nella guida si ravvisa ancora meglio quando si seleziona col tasto apposito la modalità “Winter”: l’elettronica che controlla la trazione diventa ancora più accorta. Però, così i consumi salgono ancora un po’. 

Il cambio automatico Mercedes lascia abbastanza autonomia al pilota nel gestire scalate e giri alti, ma è sempre attento a marcare confini di intervento ben precisi, se la logica (sua) lo ritiene. 

Da tenere bene a mente che il sistema di trazione 4×4 si può sfruttare anche su strada, selezionando ad esempio la modalità AWD che si autogestisce automaticamente (a velocità elevate, come in autostrada, torna comunque in 2WD). L’AWD è utile sui fondi molto viscidi. Il Rexton può sembrare un o’ meno agile, ma in realtà dà più importanza alla motricità. Più rigido nelle curve, ma più stabile al retrotreno dove invece l’accelerazione potrebbe portare a scodare. Insieme alla scelta della trazione cè tutto un gruppo elettronico che cambia impostazioni e tarature, e si sente.    

 Fuoristrada capace 

 Un’altra pressione sul tastino apposito e si attiva il 4×4 permanente, con il differenziale centrale bloccato e quindi con i due assali solidali. A disposizione anche le marce ridotte, per una forza motrice ancora più possente. Con il cambio automatico e la funzione “winter”, i tempi di cambiata ci appaiono gestiti efficacemente. Per esempio, se non si affonda il gas, Rexton parte in seconda marcia. Anche il controllo trazione diventa più “sveglio”, visto che si sono evitati slittamenti dove con diversa configurazione di trasmissione si erano invece manifestati. E non in modo leggero. Anzi, se non cambiavamo modalità di trasmissione avremmo continuato ad arare il terreno.    

Con il cambio in Drive, dunque, la guida sui terreni dissestati è facilitata, ma se occorre mantenere tutto il grip che danno la prima o la seconda marcia, si può fare con la leva in manuale. 

Quando si abbandona l’asfalto, bisogna dire che l’impronta tecnica fuoristradistica del Rexton dà i suoi frutti, si nota insomma, se non si vanno proprio a cercare guai.

Sul terreno dissestato le sospensioni hanno un ottimo assorbimento procedendo a velocità moderate, altrimenti la relativa rigidità dell’assetto soffre il peso dei veicolo. Inoltre l’escursione delle sospensioni non è granchè, e per la scatola del cambio dell’automatico l’altezza da terra perde una ventina di mm (fermandosi a 203 mm). Per contro, in rapporto alle dimensioni lo sbalzo anteriore del Rexton è più corto, quindi vantaggioso, rispetto ad altri SUV, anche di classe dimensionale inferiore. 

Insomma, per girare in campagna con famiglia e cane al seguito senza timori di buche e pendii, e viaggiando in un abitacolo premium per lussuosità, diremmo che il Rexton ha delle armi tecniche adeguate. SsangYong ha fornito il suo SUV anche del sistema di controllo automatico della velocità (in realtà dell’azione dei freni) in discesa, che va ormai per la maggiore tra i SUV. 

  Sistemi di sicurezza e comfort abbondano

 Nell’abitacolo figurano 9 airbag per i passeggeri, ma altrettanto importante è il valido assortimento di sistemi di assistenza alla guida adottati. Quanto ci si aspetta da un veicolo di categoria superiore. La frenata elettronica (Advanced Emergency Braking System) è sempre più ritenuto un equipaggiamento importante. Ma vogliamo citare anche il Cruise Control automatico con riconoscimento dei limiti di velocità, che ha meritato un bel “+” sul nostro taccuino del test drive. Come la disposizione dei comandi al volante e il Navigatore HD. 

Con questo Rexton modernità e competitività hanno trovato un buon accordo, che per la Casa coreana è fattore determinante nella ricerca del rilancio.  

MotorAge.it – Fabrizio Romano

PREZZI 

 Guida all’Acquisto

Agli allestimenti ROAD E DREAM, proposti in sei varianti per soluzioni di trasmissione, si aggiunge la versione ICON (quella di questo test di MotorAge) che offre la dotazione top e combina trazione 4WD e cambio automatico. A parte il fatto che la presenza del sistema 4WD la consideriamo la più appropriata, quasi indiscutibile per cimentarsi nella possibile scelta di un veicolo del genere, il cambio automatico di estrazione Mercedes è molto congeniale al Rexton.

Con l’automatico si alzano un po’ i consumi. Pensando all’efficienza del motore 2.2 E-XDi (sempre derivazione Mercedes) ci si poteva aspettare una miglior “economia di esercizio”, ma la massa del veicolo (oltre le due tonnellate) evidentemente influenza questo aspetto più del previsto. Non ci sono i comandi al volante, ma forse in tale veicolo all’utilizzatore può importare poco o nulla. 

In considerazione della categoria dimensionale del Rexton e forse ancor più dell’accuratezza che SsangYpng è riuscita a proporre, i prezzi di listino sono tra i più competitivi in assoluto. Certo è un modello che si dovrebbe decidere di tenere un po’ di tempo, per sfruttare il buon rapporto prezzo/lusso. La distribuzione/assistenza di Koelliker è discretamente piazzata sul territorio. Come fosse per chi sceglie Mitsubishi. 

Gli equipaggiamenti soddisfano il livelli premium fino ad arrivare a quelli del buon lusso. Standard ci sono volante riscaldabile, controllo pressione pneumatici TPMS, sbrinatore parabrezza sono affiancati di base da un valido impianto di sistemi di assistenza alla guida. Sistema autonomo di frenata d’emergenza (AEBS), Forward collision warning (FCW), Riconoscimento segnaletica stradale, controllo della trazione (TCS) e controllo di velocità in discesa (HDC) sono esempi tipici. 

REXTON ICON il top di gamma

Con la DREAM i cerchi in lega diventano da 18” con pneumatici 255/60, ci sono i sedili in pelle (anteriori e posteriori riscaldabili, anteriori ventilati). 

La ICON adotta pure il sistema di rilevamento angolo cieco, rilevamento posteriore degli ostacoli in movimento (RCTA), Sistema Lane Change Assist (LCA) e, importante, il sistema di videocamere con visione panoramica tridimensionale (AVM).

Sull’esemplare in prova si è potuto apprezzare anche la modernità del bel cruscotto strumenti “Super Vision” con computer di bordo 3,5” TFT-LCD o del cruise control intelligente con riconoscimento dei limiti di velocità. In luogo del display da 7,2” TFT il nostro esemplare sfoggia il più intrigante Navigatore HD da 9,2” con retrocamera, con cui Rexton ICON fa valere l’utilità del sistema di rilevamento posteriore degli ostacoli in movimento (RCTA).
Pregevole l’impianto audio, e in fatto di connettività (Apple Carplay e Google Android) non poteva mancare la funzione Bluetooth per telefono e streaming audio.

Scheda Tecnica SsangYong REXTON e-XDi220 4WD Aut. ICON 

 DIMENSIONI 

PESI 

 MOTORE

 TRASMISSIONE 

 PRESTAZIONI 

 ASSETTO 

 CONSUMI 
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