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Il diesel ha ancora un futuro

Nonostante il clima da “caccia alle streghe”, le motorizzazioni a gasolio continuano a essere le più vendute, pur con flessioni importanti rispetto al passato. Diversi costruttori credono nel diesel e continuano i propri investimenti in questa direzione.

Volkswagen Golf 8 2020. Il diesel ha ancora un futuro

Pregiudizi figli della demagogia spicciola

In molte nazioni europee le motorizzazioni diesel sono state messe all’indice, come fossero causa di tutti i mali legati all’inquinamento, introducendo pesanti limitazioni al traffico. “Tutto il mondo è paese” sorge spontaneo dire in questo caso, poiché pregiudizi, scarsa informazione e demagogia stanno mettendo in seria difficoltà chi utilizza quotidianamente un’auto a gasolio.

E non importa se è omologata Euro 6 e inquina pochissimo, questo il vero paradosso. C

Automobilisti più maturi dei legislatori

Questo clima ossessivo, incessante e fastidioso da “caccia alle streghe” ha messo e sta mettendo in difficoltà le vendite delle vetture alimentate a gasolio. Nonostante ciò, però, le motorizzazioni diesel rimangono ancora oggi le più vendute.
Dimostrazione che molti automobilisti sono più maturi dei legislatori e considerano questo continuo accanimento come una sorta di moda passeggera. Oppure molto meno prosaicamente non hanno alternative.
In Italia (e non solo) le auto diesel sono ancora le più convenienti per quanti compiono migliaia e migliaia di chilometri l’anno. Nonostante le vetture a benzina abbiano colmato la differenza in termini di consumi.

Quanto ai veicoli elettrici essi non costituiscono ancora una vera e propria alternativa. Infatti, nella nostra nazione la rete di infrastrutture di ricarica è tutt’ora insufficiente. E a questa lacuna si somma a livello generale l’autonomia non sempre elevata, specialmente riguardo i modelli più compatti (assoggettati a batterie meno performanti).

Diversi Gruppi ci credono ancora

La messa al bando delle motorizzazioni diesel un po’ a tutte le latitudini, non ha certo intimorito molti costruttori. Infatti, Gruppi come BMW, Daimler, PSA, Renault e Volkswagen stanno fortemente investendo sulle future unità alimentate a gasolio. Però giocando le carte vincenti degli attriti ridotti, turbocompressori dalla prontezza pressoché istantanea e sistemi di iniezione sempre più evoluti.

Tutti fattori che contribuiscono in maniera determinante a ridurre i consumi di carburante e, conseguentemente, le emissioni dei famigerati CO2. Il bello è che i suddetti Gruppi stanno investendo parallelamente anche su altri generi di motorizzazioni, come a benzina, ibridi plug-in e powertrain al 100% elettrici.

Perché nonostante la miopia di certi politici, a livello europeo siamo ancora fortunatamente in un libero mercato. E a scegliere devono continuare a essere i consumatori. Senza condizionamenti di nessun genere, compresi quelli di alcuni mass media che orientano la loro opinione in base “a come tira il vento”.

Gian Marco Barzan

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