MotorAge New Generation

GP Russia: harakiri Ferrari, doppietta Mercedes

  Sfuma la quarta vittoria consecutiva delle Ferrari. Sembrava cosa fatta nel GP di Russia. Invece finisce con una doppietta delle Mercedes con Lewis Hamilton, 1° e a un passo dal sesto titolo, e Valtteri Bottas 2°. Decisivo il ritiro di Vettel, quando le Ferrari erano al comando. Un motivo che fa soffiare qualche critica per la forse non impeccabile strategia del team di Maranello. Leclerc coglie così un 3° posto un po’ amaro. 
GP Russia F1 2019

Basta un attimo per vanificare tutti i progressi delle ultime settimane da sogno. Quelli che a Maranello hanno rilanciato i buoni propositi per un finale di stagione al fulmicotone.  

Il GP di Russia, che poteva tranquillamente finire con un’altra doppietta Ferrari dopo quella in Singapore, si chiude invece con un successo pieno delle Mercedes, prossime campioni. 

Lewis Hamilton vince davanti al compagno di team Valtteri Bottas e allunga a +73 il suo vantaggio in classifica (dal compagno). Soprattutto infligge una mazzata pesante alle certezze del Cavallino, anche in vista della prossima stagione. E di certo strappa un po’ di sorriso a Charles Leclerc, al traguardo 3° dopo essere partito dalla pole position, la quarta consecutiva. 

La Ferrari si fa male da sola al 27° giro, quando Sebastian Vettel, fin lì dominatore della corsa (con l’appoggio di Leclerc), accosta alla pista per alzare bandiera bianca a causa di un problema tecnico. Il problema è nella parte ibrida della Power Unit. Abbiamo udito le discussioni, le considerazioni se fosse proprio perentorio fermare la monoposto in quel momento. Mattia Binotto, Team Principal della Scuderia, ha presto spiegato: “Gli abbiamo chiesto di parcheggiare in quel punto per motivi di sicurezza, che come è ovvio viene sempre prima di ogni altra cosa”.  

In pratica tutto ciò che aveva funzionato per il verso giusto, a Sochi gira male. Ma non è soltanto sfortuna. Perché a questo risultato contribuisce comunque anche una strategia non proprio perfetta. 

Dopo il ritiro di Vettel, l’ingresso della Virtual Safety Car ha avvantaggiato il tempi di cambio gomme delle Mercedes.  Poi, dai box Ferrari ecco richiamare nuovamente Leclerc per montare le gomme rosse, e giocarsela a pari copertura con le Frecce. 

Ma questo fa sì che il monegasco ceda la posizione pure a Bottas, alle spalle del nuovo leader Hamilton. Il “re nero” ringrazia e attende ora la prossima gara, il 13 ottobre a Suzuka, quint’ultima gara del torneo, per consolidare il proprio titolo pronto ormai per essere ritirato. 

  Uno scenario capovolto

 La Russia si conferma quindi un regno delle Mercedes che qui hanno sempre vinto. Ma mai come in questa occasione l’egemonia è stata sul punto di essere spezzata. 

Le qualifiche avevano visto ancora una volta Leclerc sfrecciare più veloce di tutti. Inoltre alla partenza Vettel ha avuto uno spunto vincente che in un colpo solo lo porta a superare Hamilton e il compagno ferrarista, passando dal 3° al 1° posto. 

A quel punto sembrava una doppietta agevole per il team di Maranello, che ne aveva di più dei rivali. Ma non si sono fatti i conti con le variabili di gara, che sono infinite e non ponderabili. 

La chiave tra il 25° e il 27° giro. Prima rientra Leclerc, poi è il turno di Vettel. Tutto normale, come si è intuito dal dialogo con il team radio. L’accordo era quello di restituire la posizione al monegasco, che al via aveva fatto passare Seb per tenere dietro le Frecce. 

Purtroppo arriva la beffa del ritiro del tedesco che si deve arrendere al problema della sua power unit. Di nuovo riemerge la questione dell’inaffidabilità della vettura, una criticità che sembrava essere stata risolta. 

Così non è invece, evidentemente. La Virtual Safety Car entra per rimuovere la SF90 rimasta parcheggiata in pista. 

Quindi si cristallizzano le posizioni, con Hamilton e Bottas ora davanti a Leclerc. Uno scenario capovolto e che da lì in poi non cambierà più nonostante i tentativi del monegasco, che anche quando ha potuto usare il DRS non è stato più in grado di sorpassare.  

 La fortuna aiuta gli audaci

 Il team di Brackley si ritrova così servito sul piatto d’argento un successo fuori pronostico alla vigilia, su una pista dove i sorpassi sono già di per sé complicati. 

Con un bel po’ di fortuna, certamente, ma bisogna anche sapersela andare a cercare. 

Le Frecce hanno comunque il merito di aver mantenuto il ritmo delle Ferrari nelle fasi iniziali. 

Serviva uno scossone per cambiare le gerarchie. È arrivato ma una volta conquistato il comando, Hamilton ha inanellato giri veloci conquistando anche il punticino extra. Nove vittorie in 16 gare il suo bottino di stagione. 

Con i 15 punti ottenuti Leclerc invece stacca Max Verstappen (Red Bull) per la terza piazza nella classifica piloti.  

 Che rimonta per Albon. Alfa Romeo dietro la lavagna

 La gara per il resto riserva la quarta e quinta piazza alle Red Bull di Max Verstappen e Alexander Albon. Ottima la rimonta di quest’ultimo che ottiene il piazzamento dopo una qualifica disastrosa (partiva addirittura dalla pit-lane). 

In top 10 troviamo anche Carlos Sainz Jr., 6° sulla Renault, Sergio Perez (Racing Point) 7°, Lando Norris (McLaren) 8°, Kevin Magnussen (Haas) 9°, e Nico Hulkenberg (Renault). 

Giornataccia per le Alfa Romeo: Kimi Raikkonen, 13°, dopo aver scontato una penalità per una partenza anticipata, due posizioni avanti al collega Antonio Giovinazzi, ultimo della graduatoria. 

MotorAge.it – A.S.

Exit mobile version