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MotoGP Assen: Vinales torna Top Gun

 Finisce il lungo digiuno della Yamaha, tornata al successo nel GP di Assen. Maverick Vinales trionfa in solitaria davanti a Marc Marquez, sempre più leader del Mondiale MotoGP, e Fabio Quartararo. Dovizioso soltanto 4° e ora  a -44. Terzo ritiro consecutivo per Rossi.

 Ci si aspettava una decisa risposta, dopo il rendimento opaco della prima metà di stagione.Questa è arrivata nella terra dei tulipani in una pista che evidentemente porta bene alla team giapponese. 

Maverick Vinales riporta sul gradino più alto del podio la Yamaha che ottiene nel GP di Assen il primo successo della stagione. 

Esattamente come aveva fatto lo scorso anno in Australia, regalando alla casa di Iwata la prima (e unica) affermazione stagionale. 

Con questo sono tre i successi per il team giapponese negli ultimi cinque anni. Difficile pensare a una semplice combinazione. 

Dietro il pilota maiorchino, si piazzano il sempre più leader del Mondiale MotoGP, Marc Marquez (Honda), e il sorprendente Fabio Quartararo sulla Yamaha Petronas

Ai piedi del podio il ducatista Andrea Dovizioso, 4°, ora staccato di 44 punti dalla vetta. Il Motomondiale va ora in ferie per un mese: appuntamento il 4 agosto a Brno, in Repubblica Ceca. 

 Marquez perde la battaglia ma la guerra sembra sua

 In un colpo solo la Yamaha sembra aver ritrovato alcune certezze. A partire dal pilota che dovrebbe rappresentare il suo futuro. Usiamo ancora il condizionale, in attesa di ulteriori riscontri in pista (e tra manager). 

Certo è che il modo in cui Vinales si è imposto su Marquez è stato una bella risposta a tutti i suoi critici. Bravo a rimanere nelle posizioni che contano, Top Gun (lo chiamano così, non a caso) ha preso nel finale il comando e tagliato il traguardo in solitaria. Davanti a un Marquez in apnea, in difficoltà come poche volte si è visto (oppure è bravo a far finta). 

Tuttavia il Cabroncito ha di che sorridere per un piazzamento che gli permette di allungare il suo vantaggio in classifica. Lo score, prima della pausa, recita quattro vittorie e due secondi posti in otto gare. 

Se non è ancora una sentenza definitiva, poco ci manca. Dovizioso dovrà cambiare marcia e inserire il rapporto Superman se vorrà sperare ancora in qualche piccola chance. Quantomeno per insidiare un primato che al momento non sembra in discussione. 

 Rossi ancora non pervenuto

 La nota stonata per la Yamaha arriva dall’ennesima prova da incubo di Valentino Rossi. La sua gara si presentava già in salita considerato il 14° posto ottenuto in griglia. Per il Dottore la corsa finisce praticamente subito, perché dopo quattro giri perde il contatto con l’anteriore e cade centrando anche Nakagami (Honda LCR). 

I numeri sono impietosi per il nove volte campione del mondo: sono tre i ritiri consecutivi mentre la vittoria manca proprio da Assen, nel 2017. Più volte in passato Valentino ha smentito i critici che lo vedevano ormai destinato al viale del tramonto. Certo, ora l’impresa si preannuncia molto più ardua. Non era mai capitato in tutta la sua esperienza nella classe regina. Chiaro segnale delle difficoltà attuali. In questo sport è difficile continuare a vivere di ricordi.  

 Tre gare in una

 La gara si può fotografare in tre distinti momenti. La partenza è tutta delle Suzuki, con Rins e Mir a dettare il ritmo davanti al poleman Quartararo e a Vinales. 

Tuttavia è un fuoco di paglia perché Rins cade a terra dopo solo tre giri, Mir sbaglia e in testa ci torna Quartararo, seguito da Marquez e Vinales

A questo punto si apre una nuova gara con quei tre in testa a giocarsi la vittoria a suon di sorpassi e controsorpassi. Dietro di loro le Ducati di Dovizioso (in rimonta dall’undicesima posizione) e Petrucci a battagliare con Mir per il 4° posto. All’11° giro Marquez si prende la vetta. Ma, a differenza delle precedenti occasioni, non riesce a fare il vuoto dietro di sé. 

Chi sembra più in palla è la M1 di Vinales che, cinque tornate più tardi, decide di rompere gli indugi e svernicia la Honda del Cabroncito. Quest’ultimo non ha più la forza di reagire e si accontenta di mantenere la posizione che gli vale comunque punti preziosi verso la riconferma sul trono iridato. 

Vinales può invece esultare per una vittoria che sa tanto di liberazione. Anche se a questo punto ci vorrebbe continuità. Il Mondiale ha bisogno di una Yamaha protagonista. 

In quarta posizione Dovizioso, che non riesce a dare seguito all’ottimo avvio e in classifica si ritrova ora ancora più staccato da Marquez. Dietro il forlivese, si piazza l’ottimo Franco Morbidelli che nel finale supera Petrucci e corona un week-end da incorniciare per la Petronas. 

Ora c’è tempo un mese per ricaricare le batterie in vista di una seconda parte di stagione che si preannuncia incandescente, e non soltanto per il clima torrido. 

MotorAge.it – Andrea Sicuro

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