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Vettel penalizzato: continuano le polemiche

Vettel penalizzato: le reazioni. Quasi tutti gli ex piloti si schierano contro la penalizzazione a Sebastian Vettel nel GP del Canada. La Ferrari rinuncia a fare ricorso, ma chiede la revisione della regola che impone di lasciare spazio a una vettura in fase di sorpasso. La mossa del Cavallino è quella di dare un segnale al movimento e di cambiare una norma giudicata penalizzante per lo spettacolo.

Di sicuro è una ferita che fa ancora troppo male. La sensazione di aver visto una Ferrari finalmente competitiva non basta per placare le polemiche, dopo la decisione di penalizzare Sebastian Vettel nel GP del Canada.

Il Cavallino ha rinunciato a fare ricorso contro la penalità di 5” inflitta al tedesco, retrocesso al 2° posto dietro a Lewis Hamilton, vincitore “a tavolino” della corsa. Ma di certo non si dà per vinto.

Nel mirino quanto è accaduto al 48° giro, quando Vettel ha commesso l’unica sbavatura di una gara praticamente perfetta, condotta in testa dalla prima all’ultima curva nonostante la pressione della Mercedes di Lewis.

Seb nell’occasione è finito lungo, sull’erba. Nel tentativo di rientrare in pista, almeno secondo la tesi dei commissari, anziché tenere una traiettoria interna, è proceduto verso il muretto esterno chiudendo lo spazio a Hamilton.

Il britannico si è visto quindi costretto ad alzare il piede dall’acceleratore. Se non l’avesse fatto, entrambi i piloti sarebbero finiti in rotta di collisione.

In molti sono tornati sull’episodio, da cui dipendono di fatto le sorti del Mondiale F1, fino ad adesso a forti tinte argentate.

Se la decisione fosse confermata dalla Corte internazionale della Fia, Hamilton avrebbe 29 punti di vantaggio sul compagno di team Valtteri Bottas e 61 su Vettel.

Vettel penalizzato: un plebiscito in suo favore

Diciamo subito, a scanso di equivoci, che se una regola c’è, questa va rispettata. Sempre e comunque, a prescindere da chi siano i piloti parte in causa.

Del resto, come ha chiarito il team principal della Mercedes, Toto Wolff, “la regola dice che bisogna lasciare spazio a una macchina”.

Viene da chiedersi se le battaglie per garantire più sicurezza in pista non stiano finendo per distruggere lo spettacolo di una F1, sempre più in calo di popolarità.

Non a caso tanti ex piloti, anche ex campioni del mondo, hanno definito “ridicola” la penalità a Vettel.

Secondo Jenson Button “È stato un incidente di gara. Vettel non andava punito”. Mentre Nigel Mansell si è chiesto: “Cosa doveva fare Seb? Pazzia”. Addirittura Mark Webber si è chiesto: “Qualcuno dei commissari ha mai corso in F1?”.

Il più duro di tutti è stato Mario Andretti: “Quello che è successo non è accettabile per il nostro sport. Gli steward devono sanzionare le mosse veramente pericolose, non gli errori onesti”.

Ma c’è chi lo condanna

L’unica voce fuori dal coro è quella di un ex Mercedes, il campione del mondo 2016 Nico Rosberg: “La regola dice che dopo un fuori pista bisogna rientrare in maniera sicura. Vettel avrebbe potuto lasciare un po’ di spazio. Se Hamilton non avesse frenato sarebbe andato a finire nel muro. Quindi la penalità era doverosa”.

Secondo Rosberg, Vettel “invece di stare lì a rimuginare, avrebbe potuto concentrarsi sulla guida e provare ad aumentare il vantaggio oltre i cinque secondi. Ne aveva già più di tre”.

Vettel penalizzato: i precedenti

Il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, ha spiegato: “Sebastian non poteva fare altro”. Si fa leva sui precedenti, uno dei quali ha riguardato proprio Hamilton, stavolta nel ruolo di carnefice.

Correva il 2016, GP del Montecarlo. In quell’occasione il Re Nero ha accompagnato l’allora Red Bull Daniel Ricciardo in barriera, non ricevendo alcuna penalizzazione.

Oppure lo stesso Ricciardo non penalizzato lo scorso anno in Canada, nonostante i ripetuti cambi di traiettoria con Bottas costretto a decelerare per evitare l’impatto.

Una rabbia da convertire in carica

L’auspicio è ora di rivedere in pista una Ferrari combattiva, come è stato nella precedente occasione e come troppe poche volte si è visto quest’anno.

Già a Le Castellet, in Francia, il 23 giugno avremo una prima risposta.

Redazione MotorAge.it – Andrea Sicuro

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