La Opel Calibra compie 30 anni
Linea aerodinamica da record (cx 0,26) , prestazioni molto elevate e tanto spazio a bordo. La Opel Calibra ha conquistato e conquista ancora oggi un pubblico di appassionati.
Come un fulmine a ciel sereno
Salone di Francoforte 1989, la Opel presenta una vettura dallo stile fantascientifico. Si tratta della modernissima Calibra, Coupé 2+2 caratterizzata da un cx pari a 0,26. Una vettura coraggiosa questa, poiché ormai da anni i coupé sono messi in crisi dalle varie GTI e compagnia bella, berline con aria da educanda caratterizzate da performance superiori.
E la Calibra non solo avrà un grande successo (ne saranno prodotte 238.747 esemplari) ma farà da volano anche per altre case automobilistiche che, sulla spinta di questo ritrovato entusiasmo, metteranno a listino nuovi coupé più o meno concorrenti della sportiva nata a Russelsheim.
Velocissima anche con soli 115 CV
Grazie all’aerodinamica eccezionale, la Opel Calibra del 1989 riesce a raggiungere i 205 km/h con la motorizzazione 2.0 8 valvole da 115 CV. Potenza che consentiva ad altre vetture di traguardare a malapena i 180 orari, giusto per rendere l’idea. E che dire degli oltre 225 km/h di cui è capace la Calibra 2.0 bialbero 16 valvole da 150 CV? A titolo di confronto, l’Alfa Romeo GTV 2.0 Twin Spark da 150 CV che nascerà nel 1995 (sei anni dopo la rivale tedesca), raggiungeva 215 km/h.
Sono ancora tempi i primi Anni 90 in cui la velocità ha una sua importanza, almeno nella considerazione degli appassionati nonostante i limiti (e relativi autovelox) si stiano facendo sempre più strada. Ma il massimo in termini di performance per la Calibra arriverà con le versioni Turbo 4×4 2.0 da 204 CV e 6 cilindri a V di 2.498 cc 24 valvole da 170 CV, come dire ben oltre 240 km/h perfettamente a portata di mano (sulle autostrade tedesche, ma anche nei circuiti con rettilinei sufficientemente lunghi.
Ti conquista a prima vista
Stile filante, tipico dei coupé, ampio portellone e un equilibrio dei volumi notevole, la Opel Calibra conquista immediatamente un pubblico eterogeneo. E poco importa se all’interno i richiami alla berlina Vectra, da cui deriva con parecchie modifiche, sono evidenti. Perché è sufficiente mettersi al posto guida, apprezzare il volante perfettamente verticale e il piano di seduta basso per sentirsi tutt’uno con l’auto.
Inoltre non si tratta affatto di tutta scena e poca sostanza, proprio no, perché basta percorrere un paio di curve per scoprire come la Calibra sia una delle migliori trazioni anteriori del periodo, scevra da sottosterzo, maneggevole e divertentissima, con uno sterzo diretto il giusto.
Ora la Opel celebra degnamente i 30 anni della Calibra. E chissà, magari qualcosa starà “bollendo in pentola” circa una probabile erede. Si posizionerebbe in un settore non più presidiato nell’ambito del Gruppo PSA, al quale Opel appartiene, e potrebbe fare da volano ancora una volta per il rilancio dei coupè su scala mondiale. Un atto di coraggio e di grande fiducia, esattamente come 30 anni fa.
Gian Marco Barzan