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GP Canada: Vettel penalizzato, Hamilton gli strappa la vittoria

 Una decisione che scatena polemiche. Nel GP del Canada Sebastian Vettel batte Lewis Hamilton ma i giudici lo penalizzano di 5” per un presunto contatto ai danni del rivale. Così la classifica viene ridisegnata al traguardo: il britannico della Mercedes passa davanti al ferrarista e allunga ancora in classifica generale: +29 su Bottas. Terzo Leclerc in un week-end più agro che dolce per il Cavallino, finalmente in palla.
Protesta di Vettel 2

 Sembra quasi che un gatto nero abbia attraversato le strade di Maranello e impedisca ai ferraristi di esultare per la prima vittoria stagionale. 

Questa in effetti sarebbe arrivata nel GP del Canada, sul circuito intitolato all’indimenticato Gilles Villeneuve, uno che ha scritto pagine indelebili di storia alla guida della monoposto del Cavallino. 

Invece una decisione quantomeno discutile da parte dei giudici di gara cancella la vittoria conquistata in pista da Sebastian Vettel, penalizzato e retrocesso al 2° posto dietro a Lewis Hamilton

Il campione in carica conquista dunque “a tavolino” la quinta vittoria stagionale, settima consecutiva per le Mercedes. Stavolta meno straripanti del solito, ma comunque sempre vincenti finora anche quando meno l’avrebbero meritato. 

Completa il podio Charles Leclerc, 3°. In classifica generale Hamilton allunga ancora: +29 sul compagno di team Valtteri Bottas, soltanto 4°. 

 Una sconfitta per lo sport

 Più volte criticate in questa prima parte di stagione, in questa occasione le Ferrari hanno poco o nulla da rimproverarsi. 

Sotto i riflettori il contatto sfiorato tra Hamilton e Vettel, reo, secondo la direzione gara, di aver ostacolato la traiettoria al britannico. 

Il tedesco, rimasto in testa dal primo all’ultimo giro, è stato così penalizzato di 5”, scontati a fine gara nel modo più amaro possibile. 

Di certo la F1 non ha fatto una bella figura, anche perché in un’occasione simile, nel 2016, la decisione fu ben diversa. 

In quel caso, nel GP di Montecarlo, fu proprio Hamilton a chiudere Ricciardo (ai tempi sulla Red Bull). Allora i giudici sorvolarono e non comminarono alcuna penalità all’inglese. 

Lungi dall’alimentare dietrologie e sospetti, ma è indubbio che questo provvedimento ha contraccolpi pesanti sul morale e sulla classifica dei due team. 

Se per la Rossa c’era una minima possibilità di tenere aperto il Mondiale F1, questa è stata puntualmente azzerata a Montreal. 

  Un unico errore costato carissimo

 Tutto ruota intorno al giro numero 48. Fino a quel momento Vettel era stato praticamente perfetto, mantenendo la testa davanti a Hamilton e Leclerc. 

Bravo il Re Nero a recuperare terreno e a mantenersi in scia del rivale fino al secondo di distacco. 

 In quel frangente Seb ha un’incertezza e perde la vettura sull’erba. Nel rientrare in pista ha chiuso leggermente verso il muro Hamilton, costretto ad alzare il piede dall’acceleratore per evitare la collisione. 

 L’episodio, finito subito sotto investigazione, ha portato alla penalizzazione. Per conquistare il successo Vettel avrebbe dovuto portare il vantaggio sopra i 5”, un’impresa improba contro questa Mercedes che aveva iniziato a girare velocissima. 

 Se dal punto di vista regolamentare la decisione non appare scandalosa, viene da chiedersi se l’episodio è talmente evidente da determinare le sorti di una gara e con essa di un torneo. La risposta è no. 

  Finita la gara, è tempo delle recriminazioni

 Tutto quanto succede dopo è pura cronaca di un verdetto annunciato. Vettel taglia per primo il traguardo ma è una vittoria di Pirro. Hamilton e Leclerc lo seguono subito dopo. 

 Vettel, furente, minaccia di non partecipare alla premiazione. Poi ci ripensa ma prima di salire sul podio si lascia andare a un gesto emblematico togliendo il segnaposto numero 1 dalla Mercedes di Hamilton. 

 Il tutto sotto gli applausi della folla, che l’ha riconosciuto come il vincitore indiscusso fischiando il rivale al momento della consegna della coppa. 

Il Cavallino si può consolare per aver portato entrambi i suoi piloti sul podio e aver battuto in pista le Frecce argentateper la prima volta in stagione. 

Tuttavia continua il digiuno di vittorie in questo 2019: l’attesa continua dal GP degli Stati uniti 2018 quando a vincere fu l’ex Kimi Raikkonen

 Verstappen e Renault sugli scudi

 Per il resto, c’è poco da segnalare. Bottas, partito 6°, salva il salvabile in un weekend complicato strappando il 4° posto. 

Il finlandese si consola anche con il punticino extra per il giro più veloce e strappa punti utili per mantenere aperta la corsa per un titolo che è ormai questione di casa Mercedes. 

Alle sue spalle Max Verstappen, in rimonta dalla nona casella iniziale, capace di tenere dietro le Renault di Daniel Ricciardo e Nico Hulkenberg, 6° e 7°, apparse finalmente competitive. 

Completano la top 10 Pierre Gasly, che pure partiva davanti al compagno di team Verstappen, Lance Stroll sulla Racing Point e Daniil Kvyat della Toro rosso

Prossimo appuntamento il 23 giugno sul circuito di Le Castellet, in Francia. 

MotorAge.it – Andrea Sicuro

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