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EcoBonus 2019: tutto quello che c’è da sapere

Dall’8 aprile 2019 è attiva la piattaforma per richiedere on line i contributi per l’acquisto di veicoli a ridotte emissioni. L’ EcoBonus vuole incoraggiare gli automobilisti all’acquisto di auto ibride, ibride plug-in ed auto elettriche. Ma è arrivata anche l’Ecotassa.

L’EcoBonus 2019 per l’acquisto di auto a basso ambientale, elettriche ed ibride è diventato realtà. Lo annunciano il Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Mit) in una nota ufficiale.

Il decreto attuativo che offre agli automobilisti gli incentivi economici per l’acquisto di auto ibride, ibride plug-in ed auto elettriche, finalmente è aperto a tutti. Infatti le da lunedì 8 aprile sia concessionarie che autosaloni hanno l’accesso alla piattaforma online del Ministero dello Sviluppo Economico alla quale registrarsi per ottenere l’accredito alla concessione degli incentivi.

Step progressivi a decrescere 

Per chi acquista un veicolo a basse emissioni (da 0 a 20 g/km di CO2 l’ EcoBonus 2019 prevede 6.000 euro di incentivo. Condizione inderogabile però è dare in rottamazione un veicolo della stessa categoria con omologazioni antinquinamento Euro 1, Euro 2, Euro 3 o Euro 4. Naturalmente l’auto da rottamare deve essere intestata alla stessa persona che acquista quella nuova o a familiare convivente. Se invece non si rottama una vecchia vettura, l’incentivo scende a 4.000 euro. 

Inoltre, l’ Ecobonus scende a 2.500 euro, per chi compra un veicolo con emissioni tra i 21 e i 70 g/km di CO2 con rottamazione e 1.500 euro senza rottamazione. L’ EcoBonus  prevede un tetto massimo per il prezzo d’acquisto della nuova auto, che non deve essere superiore a 54.900 euro IVA inclusa. 

EcoBonus retroattivo

Interessante sapere che chi ha acquistato dal 1 marzo un’auto elettrificata oppure un’auto avente emissioni inferiori a 70 g/km di CO2 certificati sulla carta di circolazione, sarà coperto dalla retroattività del decreto legge. L’ EcoBonus è retroattivo anche per i motocicli elettrici fino ad 11 kW di potenza, con rottamazione di un veicolo della stessa categoria omologato alle classi Euro 0, Euro 1 o Euro 2. In questo caso l’incentivo applicato è nell’ordine del 30% del prezzo d’acquisto fino a massimo di 3.000 euro IVA esclusa. Indispensabile però aver disposto per l’acquisto del veicolo un di finanziamento bancario di almeno 12 mesi.

Come verrà erogato l’ EcoBonus

La parte burocratica compete esclusivamente al venditore. Il cliente, sia che si tratti di persone fisiche o giuridiche, deve solo formalizzare il contratto d’acquisto di una vettura nuova, anche attraverso la formula del leasing. Infatti il provvedimento prevede la riduzione del prezzo da parte del concessionario, che sarà rimborsato dalla casa che a sua volta lo recupererà sottoforma di credito d’imposta. Potrà aggiungersi un eventuale sconto praticato sull’auto (ci sono già molti brand che lo stanno attuando), a patto che sul contratto la due voci siano molto ben distinte. 

Ma c’è anche l’Ecotassa

Però, c’è anche l’Ecotassa, nata per scoraggiare l’acquisto di auto inquinanti. E’ applicabile a auto diesel, benzina, berlina o SUV, per tutti i veicoli categoria M1 immatricolati dal 1 marzo 2019, con emissioni di CO2 superiori a 160 CO2 g/km.

Le vetture in questione  non sono poche. Infatti l’esborso aggiuntivo per il cliente parte da 1.100 euro da 161 a 175 g/km di CO2, sale a 1.600 euro da 176 a 200 g/km, aumenta ulteriormente a 2.000 euro da 201 a 250 g/km di CO2 e superato quest’ultimo dato raggiunge la cifra di 2.500 euro. Tutte da versare una tantum all’immatricolazione. L’Ecotassa non è dovuta sulle auto usate, sulle moto e sulle auto acquistate da società.

Che vettura si può comprare?

Oltre a tutte le autovetture (cat. M1) aventi emissioni inferiori a 70 g/km di CO2, con un prezzo di importo massimo di 50.000 euro + IVA, ci sono le auto con emissioni da 0 a 20 g/km di CO2 (praticamente soltanto le auto elettriche) che beneficiano di 4.000 euro di incentivo. La cifra diventa  6.000 euro con rottamazione di una vettura omologata Euro 1, Euro 2, Euro 3, Euro 4). L’incentivo si riduce a 1.500 euro o 2.500 euro con rottamazione, per le vetture aventi emissioni comprese fra 21 e 70 g/km di CO2.

Non conviene attendere

Già in queste ore il residuo della prima tranche è sceso radicalmente perché le somme messe a disposizione dal Ministero delle Finanze si stanno rapidamente assottigliando.

La prima trance di 120 giorni mette a disposizione di 20 milioni di euro per chi acquista un veicolo di categoria M1 (le vetture con emissioni comprese fra 70 e 20 g/km di CO2, e fra 20 e 0 g/km di CO2 che si riferisce alle auto elettriche). Al momento attuale è già stata erogata quasi la metà della somma disponibile come si può vedere sulla piattaforma del Ministero dello Sviluppo Economico, sulla cui homepage viene redatta la “Situazione fondi residui”.

La cifra stanziata per l’anno in corso è di è di 60 milioni di euro, mentre per il biennio 2020 e il 2021, sono disponibili 70 milioni per ciascun anno. Vista la rapidità con la quale il bonus è richiesto, è facile intuire che chi volesse attendere ancora potrebbe rischiare di rimanere fuori dall’ottenimento degli incentivi. Se volete cambiare l’auto, conviene farlo subito.

Motorage.it – La redazione 

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