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Formula E Messico: la scossa elettrica di Di Grassi

 La gara più pazza dell’anno (giusto per ora) va in scena a Città del Messico. Lucas di Grassi beffa Wehrlein (poi penalizzato) negli ultimi metri e si aggiudica il primo successo stagionale con Audi. Sul podio Da Costa e Mortara. – Gallery –
Audi e-tron di Grassi

 Come nei migliori duelli rusticani, risolti all’ultimo sangue. l’E-Prix di Città del Messico regala per il secondo anno consecutivo la vittoria scacciacrisi all’Audi. 

L’anno scorso fu Daniel Abt a interrompere il digiuno stagionale della scuderia tedesca. Quest’anno ci pensa Lucas di Grassi, beffando all’ultima curva Pascal Wehrlein che già pregustava il primo successo nel Mondiale elettrico. 

Il tracciato Hermanos Rodriguez porta quindi evidentemente bene alla casa teutonica, che si sblocca al quarto tentativo. E chissà che non possa essere la classica scintilla capace di indirizzare una stagione partita in sordina. 

Un retrocesso, e gli altri premiati

Wehrlein fa il “cornuto e mazziato” perché, complice un taglio in curva, viene penalizzato di 5” e retrocesso al 6° posto. Sul podio ci finiscono allora Antonio Felix Da Costa della BMW (3°, ma poi promosso in seconda piazza). 

Medaglia di bronzo al “nostro italiano” Edoardo Mortara del team Venturi. In classifica generale Jerome D’Ambrosio della Mahindra conserva la leadership, a +10 su Da Costa e +11 su Sam Bird. Il 17 marzo si vola ad Hong Kong. 

 Il meglio arriva alla fine

Tutto lasciava presagire un verdetto scritto. Wehrlein, partito dalla pole position, era stato praticamente perfetto in pista, mantenendo la testa della corsa. 

Almeno fino all’ultimo metro quando Di Grassi, abile a rimanere in scia del rivale, ha trovato il guizzo vincente per sorpassare il tedesco ex Sauber. Si conferma quindi la massima che in Formula E non ci si può mai distrarre fino a quando non viene alzata la bandiera a scacchi. 

I due hanno dato vita a una sfida entusiasmante, fatto di contatti e tentativi di sorpasso. A Wehrlein sono mancate l’energia e l’attenzione proprio in dirittura d’arrivo. 

Di Grassi ha quindi trovato il pertugio tra la sua Mahindra e il muretto, per scavalcare il rivale e trovare la prima gloria stagionale. 

L’ex Sauber mastica invece amaro per un successo mancato, che gli avrebbe consentito di portarsi al primo posto in classifica. 

 Scintille anche in avvio

Un epilogo che aggiunge spettacolo in una gara mai banale che già in avvio aveva regalato scintille con l’incidente (senza conseguenze) che ha visto coinvolti Vergne e Piquet Jr. 

La gara è stata allora sospesa per mezz’ora per permettere di rimuovere le monoposto. I commissari la fanno ripartire per 40 minuti più un giro, come previsto dai nuovi regolamenti. 

Dopo la ripartenza, mentre Wehrlein mantiene ancora il comando, alle spalle si scatena la bagarre tra Di Grassi e Oliver Rowland della Nissan e.dams

Il capolavoro vero l’italo-brasiliano lo compie a nove tornate dal termine, quando aziona l’Attack Mode e si lancia all’inseguimento del leader della gara. 

Dopo è costretto a dare fondo a tutta l’energia della sua batteria per portare a termine la rimonta. Nel mentre, irrompono in zona podio Da Costa e l’italo-svizzero Mortara. 

  Rimonte caparbie sul filo del rasoio

 La gara in Messico sorride anche a Felipe Massa, che termina 8° dopo aver colto il terzo tempo in qualifica. Da urlo le prestazioni di Bird e Abt, autori di due belle rimonte: partiti dalle retrovie, finiscono rispettivamente in nona e decima posizione. 

Fa addirittura meglio il leader del Mondiale, D’Ambrosio, da ultimo a quarto. Punti preziosissimi in un torneo che, come detto, viaggia sul filo sottile dell’equilibrio. Non a caso è stato incoronato il quarto vincitore in altrettante gare. 

Alla fine trionferà il pilota più continuo, colui che si dimostrerà capace di reagire anche nelle difficoltà. Per questo non vanno sottovalutati i piccoli segnali arrivati da Città del Messico. Per conferme, attendiamo il prossimo appuntamento in programma tra meno di un mese. 

MotorAge.it – Andrea Sicuro

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