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FastCharge: ricarica ultraveloce per auto elettriche

L’iniziativa incrementa tra le 3 e le 9 volte l’attuale capacità di ricarica delle postazioni presenti in Europa. Con la ricarica ultraveloce in 3 minuti si possono ottenere 100 km di percorrenza.

Uno scoglio psicologico superato

Da quando con la Tesla il geniale Elon Musk ha insegnato al mondo come si costruiscono le auto elettriche, raggiungendo autonomie ai limiti dell’impossibile, diversi altri costruttori hanno deciso di “prendere il treno” delle vetture alimentate a batterie ma senza quasi mai avvicinare l’esteso range di una ricarica proprio dei modelli nati a Palo Alto.

Ed è, infatti, l’autonomia limitata di una buona parte delle auto che non siano Tesla a costituire lo scoglio psicologico da superare per chi è interessato alle auto elettriche, una discriminante che, oltre alla scarsità dei punti di ricarica in alcuni Paesi e al costo elevato di acquisto, ha fatto “ripiegare” molti su macchine con motori a combustione interna.

Ma secondo il detto “l’unione fa la forza”, il treno delle auto elettriche può essere preso da più realtà industriali che si consorziano sia per quanto riguarda lo sviluppo delle tecnologie, che per la questione delle infrastrutture. Infatti, si è costituito FastCharge, consorzio che raggruppa BMW Group e Porsche AG, con la collaborazione di aziende altamente specializzate come Siemens, Allego e Phoenix-Contract. Da questa realtà è nata la prima stazione di ricarica ultraveloce (fino a 450 kW), situata nella città di Jettingen- Scheppach in Bavaria.

Postazioni magiche

Le operazioni di ricarica avvengono su standard di presa CCS Type 2. In questo modo si incrementa dalle 3 alle 9 volte le capacità di ricarica dei sistemi tradizionali collocati in Europa. Due postazioni si interfacciano con la rete pubblica tramite un container (opera di Siemens) con al suo interno due ulteriori caricatori.

Invece il cavo che dalla colonnina si collega al caricatore di bordo della vettura, adeguatamente raffreddato a liquido, è realizzato dalla Phoenix- Contract. Quanto ai tempi, in appena tre minuti è possibile ricaricare le batterie assicurando 100 km di percorrenza, in 15 minuti gli accumulatori passano dal 10% all’80% di ricarica.
Inoltre, l’infrastruttura FastCharge è capace di operare a 400 come a 800 Volt, aspetti provati rispettivamente su una BMW i3 con batteria da 57 kWh e una Porsche Cayenne Coupé prototipo con batteria da 90 kWh, le stesse vetture che potete vedere in foto.

In sintesi, complice lo scossone che Elon Musk ha dato al settore con Tesla, molti costruttori di tutto il mondo stanno lavorando senza sosta e con fortune alterne sulle auto elettriche, considerando anche la questione infrastrutturale. In Italia se non siamo “all’anno zero”, poco ci manca. Anche se a quanto pare i centri tecnici di FCA sono impegnati all’inverosimile nel progettare auto elettriche al 100%. Come è noto la prima esponente sarà la Fiat 500 prodotta nello stabilimento di Mirafiori.

E pensare che a metà degli Anni 90 al Centro Tecnico Alfa Romeo di Arese venne inaugurata la piattaforma Vamia (veicoli a minimo impatto ambientale). Una realtà ingegneristica di altissimo livello che si prefiggeva lo studio, la progettazione e la sperimentazione di auto elettriche. Purtroppo questo centro di eccellenza finì presto nel dimenticatoio e forse, se fosse andato avanti, probabilmente saremmo tra i primi. Ora, invece, tocca correre e inseguire gli inseguitori.

Gian Marco Barzan

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