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Ducati si presenta per la nuova caccia al Mondiale MotoGP

Presentata la Ducati che andrà all’assalto del Mondiale MotoGP. Il team di Borgo Panigale, dopo due secondi posti, riparte dal confermato Andrea Dovizioso e da Danilo Petrucci, promosso dal team satellite Pramac. 

La missione è vincere, ora. Come recita lo slogan dello sponsor che da quest’anno affiancherà la casa di Borgo Panigale, dopo due tentativi andati a vuoto, la Ducati non vuole sbagliare. 

 Si riparte dalla partnership con “Mission Winnow”, marchio di Phillip Morris, che aveva già accompagnato la Ferrari nella parte finale della scorsa stagione. 

Le premesse sembrano positive, come si evince dalle parole degli addetti ai lavori presenti a Neuchatel, in Svizzera, che ha ospitato l’evento. 

Il team Ducati riprende dai due secondi posti consecutivi dietro al cannibale Marc Marquez, che quest’anno avrà come compagno alla Honda quel Jorge Lorenzo, “ex non rimpianto dalla Ducati”. 

Un pericolo in più. O forse un’arma a doppio taglio per il Cabroncito, per forza di cose il naturale favorito. 

Andrea Dovizioso, liberatosi del fardello della difficile convivenza con Lorenzo, non parte però battuto, ma fa tesoro dei numeri che nel 2018 hanno dato ragione alla Desmosedici. 

Sette vittorie complessive, il miglior risultato dopo l’annata d’oro di Casey Stoner e dell’ultimo titolo iridato, nel 2007. Insomma, la Ducati punta al bersaglio grosso, dall’alto di una maturità tecnica e agonistica acquisita dopo anni di anonimato. 

Quanto alla livrea, brilla il rosso, tratto distintivo della monoposto. Un taglio netto con il passato, a giudicare dalle precedenti versioni. Sparisce infatti il grigio mentre il rosso campeggia sul cupolino e sulle fiancate. Rimangono soltanto alcuni inserti bianchi che la rendono ancora più elegante.

  L’unione fa la forza

C’è dunque molto ottimismo a Borgo Panigale. Questo può davvero essere l’anno giusto per riportare il titolo in Italia, Marquez permettendo. 

Come dice il general manager della Ducati, Gigi Dall’Igna: “Siamo stati molto competitivi nel 2018 anche in piste in cui non lo eravamo stati prima. È stata una stagione positiva. Purtroppo non siamo riusciti a tenere aperto il discorso iridato fino all’ultima gara e questo dà l’idea del valore degli avversari. Come fare? Semplice, migliorare ancora, a cominciare dai prossimi test. Le novità regolamentari all’elettronica non dovrebbero modificare molto il quadro, dal punto di vista aerodinamico ci saranno più restrizioni perché le dimensioni della carena saranno inferiori. È cambiata la strategia sui piloti: da due piloti che pensavano a se stessi ora puntiamo su una strategia di squadra, una strategia di sviluppo per la squadra nell’arco dei weekend, con lo scopo di massimizzare il risultato. L’obiettivo è vincere il titolo”. 

Una ritrovata armonia ai box potrebbe dunque essere la chiave vincente. D’altronde, come si suol dire, troppi galli nello stesso pollaio non possono coesistere alla lunga distanza. 

Questa è la speranza della team con la moto Rossa, che quest’anno conterà in più su Danilo Petrucci, promosso dalla Pramac. Il pilota ternano sarà verosimilmente la spalla di Dovizioso, il candidato numero uno per spodestare Marquez. 

Petrux (soprannome di battaglia) si avvicina alla sua stagione d’esordio con un team ufficiale in punta di piedi. “Non mi sento rilassato ma consapevole sì – ha dichiarato – so di aver svolto un buon lavoro durante l’inverno. Non vedo l’ora di affrontare i test di Sepang. Posso solo imparare da Andrea, siamo una grande squadra. Insieme possiamo raggiungere i nostri obiettivi, motivando l’un l’altro per raggiungerli. Il mio è quello di essere soddisfatto al termine della stagione. Voglio essere un pilota Ducati per tanti anni”.

Vedremo fin dove lo porteranno l’entusiasmo e l’incoscienza del debuttante, spesso capace a fari spenti di stupire e ritagliarsi grandi soddisfazioni.

 Il bicchiere mezzo pieno di Dovizioso

 Al Dovi invece l’ingrato compito di concretizzare i sogni di tutti i ducatisti. Dopo due medaglie d’argento, arrivate impensierendo un Marquez a tratti inarrivabile, il pilota forlivese si metterebbe anche la mano del gas sulla graticola perché questa sia la volta buona. 

A molti ha lasciato l’amaro in bocca l’ultima stagione, in cui la resa nei confronti del Cabroncito è sembrata arrivare troppo presto, dopo una prima parte di stagione incolore. 

Poi, dopo la pausa estiva con il divorzio da Lorenzo già consumato, il Dovi è tornato a volare. Purtroppo troppo tardi per soffiare sulla coda del Cabroncito, nel frattempo andato in fuga verso il Mondiale. 

Rispetto al 2017 che l’aveva visto contendere il titolo fino all’ultima curva, l’andamento dell’ultima stagione è sembrato dunque il classico bicchiere mezzo vuoto. Dovizioso non la pensa però così, e rilancia la sfida per un 2019 che possa ricordare.

“È molto difficile vincere, ma negli ultimi anni abbiamo chiuso al 2° posto dopo due stagioni molto diverse. Alla fine sono stato molto contento del 2018, pur con gli alti e bassi e gli errori che ho commesso. Abbiamo anche imparato molte cose nel corso dell’anno – ha spiegato Dovizioso – e quindi voglio fare ancora di meglio nel 2019. Ho più fiducia rispetto all’anno scorso, mi sento pronto per lottare per il titolo, non vedo l’ora di cominciare”.  Una sfida all’ OK Corral.

I primi riscontri in pista si avranno tra il 6 e l’8 febbraio a Sepang, in Malesia. Il semaforo verde è invece in programma il 10 marzo a Losail, in Qatar.  

MotorAge.it – Andrea Sicuro

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