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Urgono investimenti per le strade provinciali

  Il rapporto diffuso dal centro studi e ricerche dell’ACI lascia emergere finalmente la verità. Ci sarebbero risorse economiche soltanto per la manutenzione dell’8% della rete stradale provinciale. Detto in soldoni, risultano coperti soltanto 10.800 chilometri dei 132mila complessivi.

Non c’è da scherzare quando si tratta di sicurezza. E’ un vero e proprio grido d’allarme quello giunto da Automobile Club Italia in occasione della 73esima Conferenza del Traffico e della Circolazione a Genova.  Oggetto: la manutenzione delle strade provinciali.

Un tema definito “una priorità per il Paese”. Le denunce ripetute servono. La gravità della situazione è finalmente confermata nel rapporto del centro studi Fondazione Filippo Caracciolo e il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi Roma Tre.

Lo “studio confessione” ha messo in luce alcuni numeri alquanto preoccupanti, che andiamo ora a sviscerare nel dettaglio.

 Non c’è più tempo da perdere

In sostanza, il fabbisogno annuo ammonterebbe a 6,1 miliardi di euro, di cui 1,7 miliardi per la manutenzione ordinaria e 4,4 per quella straordinaria. Si stima che ogni chilometro di provinciale richieda in media 46mila euro l’anno.

Al momento le risorse stanziate non superano però i 500 milioni, sufficienti soltanto per provvedere a poco più di 10.800 chilometri dei 132mila complessivi. A conti fatti, soltanto l’8% dell’intera rete provinciale.

Del resto, soltanto negli ultimi dieci anni sono mancati investimenti per almeno 42 miliardi di euro. Investimenti che oggi sono decisamente urgenti e non più procrastinabili.

 La crescita del Paese passa da qui

Investire in manutenzione i 5,6 miliardi di euro annuali che mancano all’appello annuale, frutterebbe il triplo.

Tradotto, significherebbe un incremento dello 0,9% del PIL (pari a 16,2 miliardi) e una riduzione della disoccupazione fino al 4% (pari a 120mila nuovi posti di lavoro).

“Gli investimenti sulle strade non aggravano il rapporto deficit/PIL – afferma Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia – al contrario, attraverso lo sviluppo economico, contribuiscono a migliorare il parametro finanziario oggi più critico per l’Italia. Senza dimenticare che gli incidenti sulle strade provinciali costano tre miliardi di euro ogni anno. Ricalcando un saggio proverbio inglese, chi pensa di fare il furbo per risparmiare un penny si ritrova poi a spendere una sterlina”.

 MotorAge.it Redazione – A.S.

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