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La Formula E si tinge di rosa: sette donne in pista a Riyad

Simona De Silvestro

 Cresce l’attesa per il via ufficiale alla quinta stagione del Mondiale di Formula E. Il 16 dicembre a Riyad, il giorno dopo l’e-Prix inaugurale, ciascun team schiererà una pilota per i test sul circuito cittadino. In tutto sono sette donne in pista.

Per molti, potrebbe essere la classica manovra di marketing, fatta per attirare consensi. In realtà c’è molto di più. Il 16 dicembre, il giorno dopo la gara inaugurale del Mondiale di Formula E, il circuito saudita di Riyad si colorerà di rosa. Ai tradizionali test collettivi parteciperanno infatti sette donne che collauderanno le monoposto ufficiali del campionato elettrico.

Marcheranno visita soltanto Audi e Jaguar, ma questo non cambia la sostanza delle cose. Ricordiamo che nel Paese in cui, fino allo scorso giugno, alle donne non era consentito guidare né prendere la patente. Durante la stagione sono previsti altri test, in occasione delle tappe a Marrakech e Città del Messico. Non è chiaro se l’esperimento sarà ripetuto in queste occasioni. Nel frattempo andiamo a conoscere meglio le protagoniste che, almeno per una volta, saranno sotto la luce dei riflettori al posto dei loro colleghi uomini.

 Donne in pista da primato.

Beninteso, parliamo di ragazze, non soltanto belle, ma che sanno il fatto loro, al volante. A partire dalla 18enne figlia d’arte Amna Al Qubaisi, che è balzata agli onori delle cronache per essere stata la prima donna “pilota” degli Emirati Arabi. Il padre Khaled compete nel Mondiale Endurance. Quest’anno ha gareggiato con il team Envision Virgin Racing, nel campionato italiano F4. In Arabia Saudita sarà al volante dell’omonima vettura guidata quest’anno da Sam Bird e dal rientrante Robin Frijns.

Alcune hanno già assaporato il brivido della competizione in Formula E. Su tutte, la trentenne svizzera Simona De Silvestro, che nel 2016 si è fatta notare per essere stata la prima donna ad andare a punti nella categoria elettrica, giungendo nona con il team Andretti. La rivedremo con la Venturi. La britannica Katherine Legge, 38 anni, forse il nome più conosciuto, vanta invece all’attivo due gare con la Aguri che nella stagione 2014-15 (quella inaugurale) ha disputato due gare con il team Aguri, senza andare a punti. La Mahindra Racing ne ha ufficializzato l’ingaggio per i test.

Anche Jamie Chadwick, che testerà la NIO, può fregiarsi di alcuni piccoli primati. Si tratta della prima donna a conquistare il campionato britannico Gran Turismo con l’Aston Martin V8 Vantage GT4 e ad aggiudicarsi una corsa della categoria F3.

Vecchie e nuove conoscenze.

Tra di loro, figura anche una vecchia conoscenza della Formula 1. La 25enne colombiana Tatiana Calderón, dal 2017, lavora per la Sauber, dapprima come pilota di sviluppo, poi come collaudatore. Lo scorso mese ha testato la Sauber-Alfa Romeo in Messico. Ora avrà la chance di farsi notare sul circuito cittadino di Ryad, al volante della DS Techeetah.

A completare il quadro ci sono la tedesca Beitske Visser, classe 1995, proveniente dalla scuderia di talenti BMW. Nei test sarà impegnata con la BMW Andretti. Sul sedile della nuova Nissan e.dams troveremo infine la spagnola Carmen Jorda, che attualmente gareggia nella categoria GP3. Dal 2015 fa parte del programma di sviluppo della Lotus.

Chi ha parlato di “ donne al volante, pericolo costante’” dovrà quantomeno ricredersi. Queste ci sanno fare, e per davvero.

Redazione MotorAge.it – Andrea Sicuro

 

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