FCA: la 500 elettrica sarà prodotta a Mirafiori

Presentato a Torino il nuovo piano industriale triennale di FCA: oltre 5 miliardi di investimenti per produrre nuovi modelli e propulsori. La 500 elettrica che sarà prodotta a Mirafiori e immessa su strada nel 2020. Rinviata l’uscita dal diesel.

Tredici nuovi modelli o versioni aggiornate di quelli già esistenti, nuove motorizzazioni a tecnologia ibrida ed elettrica, per un ammontare complessivo di cinque miliardi di euro di investimenti in tre anni. È stato presentato a Torino, nella palazzina di Mirafiori, il piano industriale 2018-2022 di FCA, nel corso dell’incontro tra i vertici del gruppo e i sindacati.

Così il colosso italo-americano tenta di ripartire, a cinque mesi dalla scomparsa di Sergio Marchionne. L’annuncio è stato dato da Pietro Gorlier, Chief operating officer di Fiat Chrysler Automobiles per l’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa). Nello specifico, la novità più attesa, la 500 elettrica, sarà prodotta a Mirafiori e immessa su strada nel primo trimestre del 2020.

Mentre bisognerà ancora attendere per l’uscita dal diesel, inizialmente prevista nel 2021. L’azienda sembra infatti intenzionata ad aspettare l’evoluzione del mercato nei prossimi mesi, prima di prendere una decisione definitiva nel merito.

Un’attenzione particolare ai Suv

Molte, come detto, le novità comprese nell’accordo per il contratto collettivo applicato nel gruppo. Così si è espresso l’amministratore delegato di FCA, Mike Manley. “Mirafiori rappresenterà la prima installazione della piattaforma full BEV che sarà applicata sulla nuova Fiat 500 e che potrà essere utilizzata per altri modelli a livello globale. Ulteriori investimenti sui brand Jeep, Alfa Romeo e Fiat porteranno benefici derivanti dall’utilizzo della capacità produttiva esistente, dalle economie di scala e dalle efficienze sugli acquisti conseguenti all’utilizzo di un’architettura comune e dello stesso sistema Plug-in Hybrid Electric (PHEV). Il tutto preservando i tratti caratteristici dei diversi brand”.

Nello stabilimento di Melfi, dove si fanno attualmente la 500X e la Jeep Renegade, prenderà forma la versione europea della Jeep Compass, sfruttando le stesse tecnologia e piattaforma PHEV della Renegade.
A Pomigliano d’Arco, accanto alla Fiat Panda MHV (Mild Hybrid Vehicle) che continuerà a essere prodotta nello stabilimento campano, sarà affiancato il Suv compatto dellAlfa Romeo.

Sorprese in arrivo anche nella fabbrica di Cassino, da cui entro i prossimi tre anni uscirà il crossover medio a marchio Maserati. Nello stabilimento di Termoli è prevista invece una linea produttiva per realizzare i nuovi propulsori a benzina FireFly 1.0 e 1.3 turbo, aspirati e ibridi.

Stop al diesel? Non c’è fretta

Ma chi pensava che l’azienda avrebbe confermato l’intenzione di abbandonare il mercato del diesel, almeno per il momento, si dovrà ricredere. Lo scorso giugno a Balocco proprio Marchionne aveva annunciato il graduale azzeramento dei modelli a gasolio nel giro di tre anni, per abbracciare il fronte dell’auto elettrica. Tuttavia almeno per il momento sembra prevalere la linea della prudenza. Anzi, l’intenzione sarebbe quella di proseguire nell’evoluzione degli attuali modelli.

Come ha spiegato Gorlier: “Non so dire quanti diesel venderemo dopo il periodo 2021-2022, perché il mercato sta cambiando molto in fretta. Tuttavia la scadenza, annunciata a Balocco, era una data un po’ aggressiva rispetto ai trend di mercato. C’è ancora richiesta di diesel tra i clienti dei veicoli commerciali. Quindi estenderemo alcuni modelli con questa motorizzazione a dopo il 2022, anche se prima o poi succederà che la produzione diesel dovrà interrompersi. Le emissioni del diesel sono già scese del 60-70% nel 2020 e avremmo diesel più efficienti e con emissioni contenute”.

Redazione MotorAge.it – Andrea Sicuro