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MotoGP Australia: Yamaha ringrazi Vinales

Maverick Vinales - Yamaha

I tabù sono fatti per essere spezzati. La massima è confermata dalle Yamaha, che tornano a vincere dopo più di un anno. Vinales si aggiudica il GP di Phillip Island, davanti a Iannone e Dovizioso, regalando una giornata finalmente felice alla casa di Iwata. 

La cabala, si sa, si diverte spesso a creare strani incroci del destino. Accade, dunque, che a Mondiale già archiviato, la Yamaha si sblocchi al venticinquesimo tentativo.

Il digiuno di vittorie, che durava dal GP di Assen del 2017, è interrotto proprio dal numero 25 della casa di Iwata (guarda come scherzano i numeri). Maverick Vinales riporta la M1 sul gradino più alto del podio nel GP di Phillip Island.

Questo in occasione della prima uscita (non fortunata) di Marc Marquez da campione del mondo anche di questa stagione. Il Cabroncito esce fuori dai giochi, tamponato da Zarco.

Per le altre due posizioni sul podio, Andrea Iannone, 2°, la spunta su Andrea Dovizioso, 3°.

 522 giorni dopo, la storia è differente.

Top Gun torna quindi a esultare, 522 giorni dopo l’ultimo successo che a livello personale gli mancava dal 21 maggio 2017, a Le Mans.

Da allora molte cose sono cambiate, sia per la Yamaha sia per il pilota spagnolo. Se prima si pensava che il team giapponese potesse lottare per traguardi iridati, oggi la realtà è differente. Come ha fatto ben intendere Valentino, non si sa mai neppure se possa lottare.

Ora, il traguardo massimo a cui può puntare Vinales in queste ultime due gare del Campionato, è tentare il sorpasso in classifica ai danni del compagno di team Valentino Rossi. Il Dottore rimane al 3° posto, avanti 15 punti.

Non propriamente ciò che serviva ai vertici di Iwata, in una stagione dalla quale si aspettavano un pronto riscatto.

Ecco perché il trionfo in Australia va preso con le pinze, in attesa di ulteriori conferme in pista.

 Marquez-Zarco: quanta paura.

Una mano a Vinales gliel’ha data invero il ritiro anticipato di Marc Marquez, nella sua prima uscita da nuovo campione del mondo. Gara però non fortunata per il Cabroncito, tamponato da Zarco.

L’impatto è avvenuto alla velocità di 280 km/h, con il francese rimbalzato per aria e poi caduto per terra. Tanta paura ma fortunatamente nessuna conseguenza seria.

Il telaio reggisella della Honda di Marquez rimane distrutto, e questo non gli consente di continuare la gara.

 I migliori attori non protagonisti.

È stata anche la gara che ha messo in luce molti attori solitamente non protagonisti. Come Iannone, che alla terz’ultima gara con la Suzuki conquista la piazza d’onore, spuntandola nel duello con l’ex compagno alla Ducati, Dovizioso.

Una piccola rivincita personale, dopo gli attriti nel periodo trascorso nello stesso box e le critiche piovutegli addosso per alcuni colpi di “testa”.

Da sottolineare anche la performance di Alvaro Bautista, sostituto dell’infortunato Lorenzo nel team di Borgo Panigale.

Altro spagnolo, un veterano della classe regina, strappa un quarto posto da applausi che porta al team di Borgo Panigale buoni punti in cascina per il titolo costruttori.

 Chi scatta, e chi va piano, sano e lontano.

Petrucci è il primo a scattare più veloce di tutti, ma si butta subito via alla seconda curva. Ne approfitta allora il poleman Marquez, che resta davanti a Dovizioso in una gara in cui tutti rimangono incollati al treno di testa.

L’equilibrio regna sovrano, in un continuo rimescolamento di posizioni.

Al 6° giro, l’incidente tra Marquez e Zarco, che segna la prima svolta della corsa.

Completato il terzo di gara, le Yamaha rompono gli indugi e fanno l’andatura, con Vinales davanti a Rossi e Iannone. Dietro di loro è bagarre tra le Ducati di Dovizioso, Bautista e Miller.

A quindici tornate dalla fine, Iannone va dritto e questo gli impedisce di insidiare Vinales, che nel frattempo ha fatto il vuoto davanti a sé.

Rossi, come spesso gli capita, accusa un calo che lo fa scivolare fuori dalla zona podio. Irrompe allora Dovizioso che si porta alle spalle di Iannone. Tra di loro scaturisce un duello di sorpassi e controsorpassi, da cui esce vincitore l’abruzzese.

Valentino termina invece in sesta posizione, battuto pure da Rins all’ultimo giro. Di sicuro il più scontento in un weekend stavolta felice per le Yamaha.

Il 4 novembre si vola a Sepang, in Malesia, penultima tappa del Motomondiale.

  Redazione MotorAge.it – Andrea Sicuro

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