MotorAge New Generation

Tesla Model S 100D: una fantastica realtà

Tra le auto che non abbiamo restituito a cuor leggero c’è sicuramente la Tesla Model S. Sarà per le straordinarie performance del powertrain elettrico, per le doti svelate dall’assetto, o per il particolare pacchetto di tecnologie. Ma nella sintesi, questa è risultata una delle berline di prestigio capaci di segnare una vera svolta nel concetto di mobilità. 

La guardi da fuori e quasi non capisci. Non ci sono dettagli da super sportiva GT o da arrogante Muscle Car. Invece, l’eleganza pare artificiosamente celata nei dettagli. Eppure lo si avverte che la Tesla Model S è un’auto “regina”, assolutamente Premium. Per classe e per prestazioni. Credete, lo si respira da lontano. Per gli appassionati, è un po’ come seguire la scia di un tartufo speciale.

E’ come se il genio dell’ing, Tesla (tra i massimi inventori dell’elettricità) l’avesse colpita con un fulmine, con la nudità e la forza degli Dei.

La linea è filante ed ha quella giusta presenza scenica richiesta a una berlina ammiraglia di rango superiore quale è. Contempla dei fari full LED intelligenti, e 14 luci di svolta dinamiche (sempre a LED) a tre posizioni. In fase di sterzata l’illuminazione insegue la traiettoria come gli occhi di un gatto.

Alternativa l’idea di alloggiare nel gruppo ottico posteriore sinistro il connettore per la presa di ricarica. Fa bene allo stile. Intrigante il tetto apribile opzionale in cristallo, per un raro effetto panoramico, con protezione UV.

“Scatto matto”

Quando si comincia a parlare di prestazioni, viene fuori quello che non ti aspetti. Nel super comfort, basta un leggero, progressivo movimento del piede per comprendere che qui siamo davvero davanti ad una super sportiva.

Per intenderci, la Tesla Model S 100D è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,1 secondi. 4,2 al cronometro. Non sono i 2”7/10 della versione P100D, la “cattivissima” di famiglia, ma assolutamente si rientra in un club molto, molto esclusivo. Lasciandosi alle spalle la maggior parte delle supercar sportive con motori a scoppio.

Basterebbe solo questo dato per far strabuzzare gli occhi di chiunque, ma sono tante e tali le qualità che la berlina di prestigio nata sotto la regia di Elon Musk mette in campo, da diventare difficile elencare in un solo articolo.

L’autonomia che non fa paura

Uno dei valori essenziali da verificare nel periodo in cui Tesla ha lasciato a MotorAge.it il veicolo in prova, è stata assolutamente la quantità di strada percorribile. Con un “pieno” di energia elettrica. Nonché i tempi necessari per la ricarica.

Con i miei operatori abbiamo viaggiato su ogni tipo di strada. Dopo 400 Km avevamo ancora abbastanza autonomia per almeno avvicinarsi ai 539 e passa Km promessi. Poi abbiamo rimesso un po’ di energia elettrica da una presa standard. Il resto da una delle svariate colonnine ad alta velocità disponibili. Le mezz’ore necessarie diventano minuti. Le prese di ricarica previste da Tesla si adattano del resto ad ogni fonte e situazione.

Sulle strade si possono incontrare colonnine standard e ad alto rendimento. Tutte utilizzabili per coprire un viaggio lungo l’Italia senza senza problemi. Ma ci sono già anche 28 stazioni del sistema Supercharger Tesla sul territorio, straordinariamente veloci. (Se cercate nel sito la sfida “del pieno” tra un motore a combustione e un Supercharger, ve ne renderete meglio conto). Solo queste permettono di seguire tutta la nostra penisola senza problemi. 

Trazione integrale con due motori

Facciamola breve. La Tesla Model S con sistema Dual Motor rappresenta nel campo delle berline premium un’evoluzione reale rispetto alle normali vetture a trazione integrale. Infatti, con i suoi due motori (uno anteriore e l’altro sull’asse posteriore) Model S controlla digitalmente e separatamente la coppia alle ruote anteriori e posteriori. Quindi in modo indipendente.

L’effetto è un realmente favore controllo della guida e delle traiettorie. Normalmente, lo ricordiamo, i veicoli a trazione integrale tradizionali si basano su articolati collegamenti meccanici per distribuire la forza motrice da un singolo motore alle quattro ruote. Le vetture Tesla, invece, svolgono le ripartizioni in modo indipendente, sia anteriore sia posteriore in virtù dell’esclusivo sistema Dual Motor. E tra le ruote dello stesso assale con i plus dei controlli elettronici.

Attenzione! Chi scrive ci mise parecchio ad accettare non tanto la superiorità, ma la sola efficacia dei chip nel reagire per i reali benefici del 4WD. Perché per molto tempo non è stato così, e i nostri a articoli e test ve lo possono confermare.

Oggi l’innovazione tecnologica ha elevato in molti veicoli le potenzialità del 4×4, e qui, con le attuali Tesla, ci siamo accorti che siamo ai vertici assoluti. Lo affermammo già nei precedenti test, come quello del SUV Model X.

La strada in un abbraccio.

Intanto la trazione integrale lavora in costante sintonia con gli algoritmi dell’assetto. Che si regola automaticamente, ma le cui sospensioni elettroniche possono anche rispondere ai comandi manuali. Insieme a motore e cambio.

Dipende dalla funzione impostata. Eco, Normal o Sport. Piede e percorso volendo. Tra le tante particolarità della Tesla Model Model S, l’assetto è forse la caratteristica che può più coinvolgere un guidatore esperto.

Rollio e beccheggio diventano realmente quasi inesistenti, e con tanta potenza a disposizione non è affatto facile. La Model S abbraccia le traiettorie come le seguisse con un radar. Credete, è impressionante, anche per chi di auto sportive ne ha guidate parecchie.

Il gusto da confessare, lo sappiamo, è avvertire la spinta tipo “caccia bombardiere” che incolla al sedile. Ma poi sentire anche che curve e cambi di direzione si eseguono con l’idea della sicurezza tra le mani chiude il cerchio.

I segreti della Potenza.

Tesla Model S è stata progettata con una struttura encomiabile. Il fattore sicurezza coinvolge pure il suo particolare powertrain elettrico, situato nel controtelaio posto sotto l’abitacolo rigido, in alluminio. Un layout che abbassa il centro di gravità della vettura, favorendone la maneggevolezza. Inoltre, senza dover fare i conti con un pesante blocco motore, ecco delle barre in acciaio al boro ad assorbire l’energia di eventuali impatti.

Tecnologie sopraffine, ma meno intelligenti in Europa.

Avrete ormai capito che la Model S è un’auto stupenda da guidare. La risposta ai comandi di guida è istantaneo, la risposta dei propulsori impressionante. E come abbiamo sottolineato, l’assetto regolabile è una favola, per la tenuta di strada eccelsa e la risposta alle traiettorie inseguite.

Alcuni dettagli ancora un po’ americaneggianti per non convincono. Uno su tutti il Cruise Control attivo. E’ chiuso dalle regole dell’autopilotaggio e non si attiva in ogni situazione come su altre concorrenti da tempo sul mercato europeo. Anzi, alcune di queste, come appurato, hanno anche la funzione di utilizzo in città. Qui invece non se ne parla proprio. Ma in Tesla dicono che i sistemi di assistenza alla guida sono in continua evoluzione, anche per adattarli alle realtà dei vari mercati. Quindi, di sperare e aspettare.

Per contro, si può dire che il sistema Auto Pilot, per la guida assistita, sulle Tesla viaggia verso il livello 4, mentre in Italia stiamo ancora attendendo i placet burocratici per permettere il livello 3.

Da Pilotare, ma non sempre…..

L’ambiente a bordo esprime lusso, anche se in realtà è tutto un po’ asettico. Già che attrae subito l’attenzione è il posto guida congegnato attorno al guidatore. Re dell’abitacolo è indiscutibilmente l’enorme touchscreen da ben 17” inclinato verso il conducente, con modalità giorno e notte.

In realtà questi è il vero “Vip” che sovrintende a ogni scelta, che interessi confort, funzionalità, o assistenza alla guida. Con in più la miniaturizzazione di qualche funzione, come Nav e altro (a scelta di chi è al volante), sullo schermo del cruscotto.

L’enorme touchscreen centrale in effetti comanda tutto o quasi, sino all’azionamento alla regolazione della climatizzazione o la selezione di un canale radio.

Ma, a vedere a fondo ci sono dei “Ma”. Per esempio, dover entrare nelle scelte sistema, selezionare le funzioni, poi impostare quella prescelta, alla fine è un gran lavoro. Tre semplici tasti per il Clima non sarebbero più utili?. Forse, ma qui vige la pulizia maxima del design e la tecnologia a tutti i costi.

Gadget e App come maggiordomi.

A offrire qualche facilitazione ci sono però un paio di gadget. Il telecomando, intanto, permette di aprire ogni sportello automaticamente, bloccare o sbloccare l’auto. Ma il gadget di classe è il cellulare del proprietario della Tesla, con integrata l’App della Casa di Palo Alto.

Dalla App Tesla sul cell si gestiscono una miriade di funzioni. Accesso all’auto di un’altra persona, accensione motore, climatizzazione preimpostata, apertura di ogni portello. E inoltre restare in collegamento con tutti i parametri della vettura, dal consumo, all’autonomia, ai Km percorsi. Insomma, tutta la Tesla sullo schermo.

Va bene, come abbiamo detto ci sono ancora un paio di funzioni che Tesla deve addomesticare per i mercati europei. Ma a parte ciò, la Tesla Model S 100D del test di MotorAge.it (come la Model X) è una delle auto che ci ha più favorevolmente impressionato. Una maestra nella mobilità di nuova generazione. Da MotorAge New Generation, un saluto a tutti. Alla prossima. 

Fabrizio Romano  | MotorAge.it  

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