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BMW M2 Competition: 410 CV di traverso

L’abbiamo provata in circuito e possiamo dire che nelle mani di un buon pilota, la M2 potenziata è capace di esibirsi in spettacolari sovrasterzi di potenza e di raggiungere prestazioni monstre. Però nella guida tranquilla di tutti i giorni è di una malleabilità tutt’altro che scontata.


Cuore da M3

Forse lo slogan “ti piace vincere facile” calza a pennello della BMW M2 Competition, poiché è bastato (si fa per dire) adottare il motore delle M3/M4 depotenziato per raggiungere prestazioni da urlo. Si perché il propulsore 6 cilindri in linea 3 litri con TwinPower Turbo eroga 410 CV, 550 Nm di coppia massima. La versione con cambio manuale può staccare lo 0-100 km/h in 4”2/10, a fronte della velocità massima autolimitata a 250 km/h. La M2 Competition può essere ordinata con il pacchetto M Driver al fine compatta figura un sistema di scarico con quatto uscite, caratterizzato dal controllo elettronico delle alette che regala l’inconfondibile sound delle BMW M.

Divertimento assoluto

Abbiamo provato una M2 Competition con cambio automatico doppia frizione a 7 rapporti. Le nostre impressioni? Il motore risulta prontissimo dai regimi appena oltre il minimo e la sua notevole spinta  termina solamente con l’intervento del limitatore elettronico dei giri. Si tratta di un propulsore dalla “cattiveria” non comune per un turbo ai regimi alti, praticamente scevro da ritardi di sovralimentazione e sempre pronto a “scaraventare” in avanti la vettura verso altissime velocità.

In altre parole, su strada occorre centellinare la pressione sull’acceleratore per rispettare il codice. In questo caso, si scopre una trattabilità invidiabile per il genere di vettura. Fantastico il sound, con i tipici scoppietti agli scarichi in rilascio, sicuramente addirittura migliore rispetto al latrato di M3/M4. La verve del propulsore è debitamente assecondata dal cambio a doppia frizione, molto veloce nei setup più sportivi della funzionalità manuale. Anche se non risulta tagliente come il PDK delle Porsche per intenderci.

Assetto perfetto

Diverse sportive anche dai nomi importanti sono fantastiche da guidare sulle normali strade, mentre in pista mostrano qualche limite di troppo. Ma non è certamente il caso della M2 Competition che in circuito si trova a proprio agio come se fosse in strada. Il potentissimo impianto frenante aiuta a ritardare al massimo le staccate, mentre lo sterzo ha la precisione chirurgica che occorre per inserire la vettura in curva nel modo più veloce possibile. Avantreno e retrotreno agiscono in perfetta simbiosi, la trazione posteriore aiuta a chiudere la curva come si deve e l’ESP (comunque completamente escludibile) non è mai invasivo. “Lunga vita” alla BMW M2 Competition, quindi, e alla sua trazione posteriore. Temiamo, infatti, che un’eventuale erede con motore trasversale e trazione integrale non offrirebbe lo stesso fantastico “sapore” alla guida.

Gian Marco Barzan

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