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Mondiale F1: quanto vale la Ferrari

SF71H test 2018

 Va alla Ferrari la sessione di test a Montmelò, prima dell’inizio del Mondiale F1. Rosse più veloci delle Mercedes, che però hanno percorso più giri. Il 25 marzo a Melbourne si fa sul serio.

Passare dal rosso speranza al rosso inferno è un attimo. Pertanto va precisato come debbano essere presi con la pinze i riscontri dei test di Montmelò, che precedono l’inizio ufficiale del Mondiale F1.

Vanno considerate le attenuanti date dalle condizioni meteorologiche. La pioggia e la neve che si sono abbattute in Catalogna possono aver inconsciamente indotto alcuni piloti a non rischiare. Soprattutto con un torneo alle porte, che prenderà il via il 25 marzo a Melbourne, in Australia.

Eppure dalla sessione di prove in Catalogna  è emersa subito una Ferrari in palla e desiderosa di riscattare l’amaro in bocca lasciato dall’ultima stagione. La nuova SF71H è stata senz’altro la vettura migliore nelle giornate di test sul circuito catalano con i piloti Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen.

 Mercedes indietro. Oppure no…

Le Ferrari, a conti fatti, hanno battuto nel primo confronto diretto in pista i rivali delle Mercedes, il campione del mondo Lewis Hamilton e Valtteri Bottas.

Non è dato sapere se il giocare a “nascondino” sia una strategia delle Mercedes, per avere una vettura più affidabile e che esca alla distanza. O se, appunto, il cartello dei lavori in corso sia ancora appeso.

Del resto, le novità regolamentari sono tante, a partire dall’Halo, il sistema di protezione del guidatore che tanto ha fatto discutere. E che inevitabilmente condiziona anche la qualità e lo stile di guida dei piloti. Fisiologica, dunque, una fase di rodaggio e adattamento alla nuova vettura.

 Partire piano per andare lontano.

La casa tedesca ha abituato a partenze al rallentatore, per poi prendere il largo nella seconda parte di stagione, quando il gioco si fa duro. Il Mondiale F1 è una corsa a tappe che si decide in autunno. Troppe variabili possono fare la differenza. Ne sa qualcosa la Ferrari che l’anno scorso si è persa proprio nel momento cruciale, regalando un Mondiale che la vedeva saldamente in testa.

Inoltre, se consideriamo soltanto la classifica dei giri globali, troviamo la Mercedes davanti a tutti con 1040 giri. Al secondo posto il Cavallino con 929, seguita da una sorprendente Toro Rosso con 822. Soltanto settima invece la Red Bull con 783 tornate completate. Numeri che rendono l’idea che le Frecce rimangono le monoposto più continue e competitive nella lunga distanza.

 Perché la Ferrari c’è.

Sta di fatto che le Ferrari in più occasioni hanno chiuso davanti ai rivali. Non solo con il suo pilota di punta, Sebastian Vettel, che si è confermato il più veloce con il record della pista, portato a 1’17”182.

Ma anche con il compagno di team Kimi Raikkonen, che ha realizzato il tempo migliore nell’ultima giornata di test, conclusa lo scorso 9 marzo. Il finlandese ha terminato davanti a tutti con un tempo simile a quello registrato da Vettel (1’17″221).

Lo scorso anno si diceva che anche il ruolo delle seconde guide diventa fondamentale nella partita iridata. Per il Cavallino sarebbe una bella notizia poter contare su due piloti in grado di portare a casa il risultato finale.

 Cercasi un Raikkonen vincente.

Per dovere di cronaca, va detto che Raikkonen, l’ultimo campione del mondo F1 con la Ferrari,  non vince un GP dal 2013 quando era alla guida della Lotus. Corsi e ricorsi storici: fu proprio a Melbourne (chissà che non sia di buon auspicio…). Mentre per trovare l’ultimo successo con il Cavallino, bisogna risalire al Gran Premio del Belgio del 2009.

Un’eternità e un lungo tabù da spezzare. Le Mercedes, seppur più avvicinabili, rimangono il team da battere e hanno dimostrato di poter vincere con entrambi i suoi piloti.

Ritrovare un Kimi protagonista, e non solo valido scudiero, sarebbe di aiuto a Vettel nel contrastare lo strapotere delle Frecce. Al tedesco quattro volte campione del mondo il compito di concretizzare il sogno Mondiale che a Maranello rincorrono ormai dal 2007. Il potenziale c’è tutto, bisogna saperlo sfruttare.

Appuntamento allora all’Albert Park di Melbourne, dove si accenderà il semaforo verde sul Mondiale F1

 MotorAge.it – Andrea Sicuro

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