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Vale un Oscar il rientro record di Rossi

 Valentino Rossi è in lizza per i Laureus Sports Awards, gli Oscar per lo sport. Motivo, il recupero lampo dall’infortunio a tibia e perone.

C’è anche il nome del Dottore tra i candidati in lizza per i Laureus Sports Awards. Gli Oscar degli Sport, che quest’anno si svolgeranno a Monaco (Montecarlo) il 27 febbraio, vedranno anche il pilota di Tavullia in lizza per il premio annuale “Comeback of the Year” (Ritorno dell’anno).

Valentino potrebbe così bissare il successo del 2011. Come allora, il motivo della nomination sta nel prodigioso recupero lampo dall’infortunio rimediato a tibia e perone. L’ultimo lo scorso 31 agosto, mentre si allenava su una moto enduro a Parchiule, nel Pesarese. Circostanza che rischiava di stroncargli la carriera, prima ancora che il sogno del decimo Mondiale.

 Una forza della natura che si ripete.

Invece, neanche un mese dopo, il ritorno in sella che ha fatto breccia nella memoria degli italiani e sportivi. Sbalorditi dai miracoli della medicina, certo. Ma anche dalla tenacia di un campione che, a 38 anni suonati, è stato in grado di ripetere il miracolo compiuto sette anni prima. Non vale un oscar?

Nel 2010 la prognosi iniziale era infatti di due mesi, dopo la caduta nelle libere del Mugello. Rossi stupì tutti rientrando dopo tre gare e cogliendo un sensazionale 4° posto al Sachsenring, in Germania. Stavolta, se è possibile dirlo, ha fatto ancora meglio. Accorciando ancora di più le tappe del recupero, stimato in diversi mesi, e sfiorando il podio nel GP di Aragon, concluso in quinta posizione.

Quel che non è stato in grado di compiere un comune “mortale” è invece riuscito a Valentino. Che, certo, sfidando il parere dei medici, ci ha messo anche quel pizzico di incoscienza in più che lo eleva a livello di campione. Non tutti sarebbero stati in grado di recuperare da due gravi infortuni e tornare in pista più forti di prima. Chiaro segno del lavoro quotidiano del Dottore, il cui tempo pare non fermarsi mai. Nonostante la carta d’identità parli chiaro (il 16 febbraio compirà 39 anni), Valentino si diverte ancora come un ragazzino e non ha ancora intenzione di smettere.

Adesso la nomination per il miglior “Ritorno dell’anno”. Un ulteriore riconoscimento a una carriera già da record e leggendaria, a prescindere che arrivi il decimo Mondiale. Aver smentito più volte i detrattori che lo vedevano ormai verso il viale del tramonto già vale un oscar per il Dottore, che ora attende solo di mettere la ciliegina sulla torta. 

 La resurrezione non soltanto sportiva.

In lizza per il premio ci sono anche sportivi di altre discipline, distintisi per essere stati in grado di morire e rinascere (sportivamente parlando s’intende). Come la star del tennis Roger Federer, tornato ad alti livelli con i successi, tra gli altri, al torneo di Wimbledon e agli Australian Open.

Oppure come i campioni dell’atletica Justin Gatlin e Sally Pearson, campioni del mondo rispettivamente nei 100 metri e nei 100 metri ostacoli. Esempi di atleti tornati ad alti livelli dopo i loro infortuni. Capaci di minare il fisico ma non il morale e soprattutto l’abnegazione di chi non ha intenzione ancora di alzare bandiera bianca e accontentarsi di una vita da pensionato “dorato”.

In alcuni casi la resurrezione non riguarda però soltanto l’aspetto sportivo. Quello, se vogliamo, più leggero. Basti citare l’esempio della Chapecoense, anch’essa candidata per i Laureus. La squadra di calcio brasiliana, tristemente nota per l’incidente aereo del 2016, ha saputo fare molto di più. Ovvero tornare in campo e appassionare di nuovo i tifosi con le proprie gesta.

 Redazione MotorAge.it – Andrea Sicuro

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