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Il ritorno di Kubica in Formula 1: uomo Williams

 Il sogno si è avverato, seppure in parte e non come avrebbe forse voluto. Robert Kubica torna in Formula 1, a quasi sette anni dal terribile incidente ad Andora. La Williams ha annunciato l’ingaggio del pilota polacco che sarà collaudatore della nuova FW41.

Arriva dunque la bella notizia che aspettavano il circus e tutti i tifosi e sostenitori. In trepidante attesa per quella che sembrava soltanto una formalità, dopo i primi confortanti test e che nelle ultime settimane ha rischiato di naufragare proprio sul più bello. Alla fine Robert Kubica ce l’ha fatta e avrà di nuovo un incarico in Formula 1. Sarà infatti il terzo pilota della Williams che ha sciolto intanto le riserve sulla line up titolare per la stagione 2018. Al fianco del riconfermato Lance Stroll, ci sarà l’esordiente Sergey Sirotkin a comporre il team più giovane ai nastri di partenza (età media di poco più di 20 anni). Il 22enne russo, campione europeo di Formula Abarth nel 2011, avrà subito il delicato compito di sostituire il ritirato Felipe Massa.

Battuta la concorrenza di Paul Di Resta e dello stesso Kubica, che sognava un rientro da titolare. Dalla porta principale e non da quella di “servizio”, per così dire. Almeno nelle intenzioni iniziali della scuderia britannica, l’ex pilota di Sauber e Renault, che negli ultimi anni si è dedicato al rally, avrà il ruolo di collaudatore e sviluppatore. A partire dai test di Montmelò, in programma dal 26 febbraio al 1° marzo. Inoltre sarà presente in diverse sessioni di prove libere durante la stagione e in occasione di eventi promozionali e media.

 Una tappa di passaggio verso il ritorno alle corse.

Non è escluso comunque che, qualora i risultati sul circuito non dovessero essere soddisfacenti, il team non possa decidere qualche cambiamento.Per ora rimaniamo nel campo delle ipotesi. Che possa tornare o meno ad assaporare il gusto della pista e la tensione della gara, il rientro di Kubica rimane un fattore degno di nota. Ne beneficia sicuramente la Williams per il contributo che potrà dare un pilota esperto (77 GP disputati con 12 podi conquistati e una vittoria). Ma ne trae giovamento anche il movimento della F1 che negli ultimi anni ha vissuto sull’egemonia targata Mercedes, soltanto insidiata ma mai scalfita nell’ordine da Red Bull e Ferrari. Chissà mai che il ritorno di Robert, campione rally con la Citroen nel 2013, non possa restituire un po’ di competitività perduta nella classe regina portando la Williams a diventare la quarta forza del torneo, ruolo ora occupato dalla Force India.

“Mi sento in ottima forma – ha dichiarato Kubica – Ci è voluto molto lavoro per arrivare dove sono ora, voglio ringraziare la Williams per l’opportunità e la fiducia. Non vedo l’ora di mettermi al lavoro per sviluppare la FW41 e fare davvero la differenza. Il mio obiettivo rimane quello di correre ancora in F1 e questo è un altro passo importante”. Parole di circostanza che non nascondono un pizzico di amarezza per non essere riuscito a convincere i vertici del team a puntare subito su di lui per la stagione ormai alle porte.

Ma la sensazione è questa possa essere soltanto una tappa di passaggio verso la definitiva meta del polacco che di strada dall’incidente in rally ne ha fatta già tanta. Per ora rimane soltanto un sogno. Poi si vedrà. Per il resto, è difficile dire in concreto che cosa Kubica potrà portare da subito. Ma è indubbio che la casa britannica si presenta al via con molte incognite, date principalmente dall’età giovane dei suoi piloti titolari. Un vero e proprio salto nel buio, almeno a giudicare dalle premesse.

 Sirotkin, un affare economico ma un’incognita tecnica.

In tal senso sorprende la scelta di Sirotkin. Non troppo, visto che era ormai nell’aria da alcune settimane. Al punto che si pensava anche che la Williams non avrebbe più richiamato Kubica dopo i test Pirelli di Abu Dhabi lo scorso novembre. Test in cui invece ha brillato il pilota russo, che dalla sua parte vanta anche il peso di uno sponsor importante. Si parla infatti di guadagni da almeno 20 milioni di euro, grazie all’appoggio del gruppo di credito SMP. Di primo acchito, la Williams pare dunque, aver dato un occhio al portafoglio prima ancora che all’aspetto tecnico. Anche perché Sirotkin è di fatto alla stagione d’esordio in F1, dopo un passato in GP2 con due terzi posti e da riserva di Sauber e Renault.

Di lui si ricordano soltanto alcune apparizioni in occasione di alcune prove libere. Troppo poco insomma. Sta di fatto che la grande chance è arrivata, a 22 anni, con la Williams per quella che ha tutta l’aria di essere un bivio della sua carriera. Al suo fianco un pilota già svezzato (eufemisticamente parlando) come Lance Stroll, che ha già scontato l’anno di apprendistato nel circus. Il canadese figlio d’arte, nonostante sia più giovane di tre anni, dovrà fare da chioccia al compagno di team, atteso da una nuova sfida professionale.

“Dire che sono felice e orgoglioso di far parte di un team così famoso come la Williams è un eufemismo. C’è voluto molto lavoro per arrivare dove sono, e sono davvero felice e grato a tutte le persone coinvolte. Il risultato dei nostri sforzi congiunti mi ha aiutato a realizzare il mio sogno”. Questo il commento di Sirotkin, che dovrà subito convincere gli scettici che lo vedono come un raccomandato e gli pronosticano un futuro da meteora. E intanto Kubica aspetta e continua a lavorare nell’ombra in vista del grande ritorno al volante…

 Redazione MotorAge.it – Andrea Sicuro

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