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La nuova Ducati rilancia la sfida Mondiale

  Ripartire più forti e più convinti di prima. E’ il buon proposito della Ducati, la quale ha presentato la nuova Desmosedici, che andrà all’assalto del titolo soltanto sfiorato (o avvicinato) la scorsa stagione.

La caccia a Marc Marquez e alla Honda è dunque ufficialmente partita. All’Auditorium Ducati di Borgo Panigale sono calati i veli sulla moto che darà l’assalto al Mondiale MotoGP 2018. Confermarsi non è mai facile nello sport, ma qui serve di più. Serve migliorare con un colpo di reni deciso, che dia continuità alle prestazioni. La Desmosedici deve essere l’asso nella manica, con quel qualcosa in più da regalare ai bikers. Quel pizzico di pepe che occorre dopo l’ultima straordinaria stagione che ha restituito agli italiani e alla classe regina una moto competitiva fino all’ultima curva.

 Dopo un 2017 carico di emozioni.

Si riparte dal secondo posto dello scorso anno in una stagione che ha visto il ritorno ad alti livelli della Ducati, dopo molti anni di anonimato. Una stagione che ha fatto rivivere il sogno dell’epopea Stoner e dell’ultimo titolo iridato, ormai datato 2007. È mancato soltanto il lieto fine alla bella favoletta interpretata da Andrea Dovizioso, tenuta in piedi a lungo, ma non abbastanza. Per molti, la speranza è che sia stato soltanto rimandato di un anno.

Non a caso, i dirigenti non hanno voluto porre alcun freno alle ambizioni. Il team di Borgo Panigale è stato il primo a svelare la propria monoposto, quasi come a voler lanciare un guanto di sfida ai rivali, Honda e Yamaha in primis.

Del resto, è inutile far finta di niente o nascondersi dietro a un dito. Grande rispetto per la concorrenza, certamente folta e agguerrita, ma nessun timore reverenziale. Il 2018 può essere l’anno giusto per riportare il titolo in Italia.

Motore, potenza e carena.

Tra gli addetti ai lavori, è forte la convinzione che manchi veramente poco per realizzare il sogno di tutti i ducatisti. “Il 2017 ci ha fatto emozionare molto e il merito è stato di tutta la squadra – ha spiegato il direttore generale Gigi Dall’Igna, che ha aggiunto – ormai sono poche le piste che ci mettono in difficoltà, quindi dovremo migliorare sotto questi aspetti e in inverno abbiamo lavorato molto sulla ciclistica facendoci venire in mente idee che proveremo nei test. Ma nel 2018 avremo anche più cavalli nel motore e un lavoro nuovo sull’aerodinamica.

Almeno inizialmente non dovrebbe però vedersi nulla di queste migliorie. Quasi una tattica per non rischiare di bruciarsi l’effetto sorpresa nei confronti dei rivali. O forse la volontà di non lasciare nulla al caso. Ai posteri l’ardua sentenza. Sta di fatto che il Mondiale si deciderà a partire dal lavoro settimanale ai box e dall’attenzione ai dettagli prima e durante la gara. Ergo, i margini di errore saranno molto limitati, soprattutto se Marquez continuerà a mostrare la sua versione da “cannibale” e a non mollare l’osso ai suoi rivali.

 Test indicativi e pieni di speranze.

Nei test in programma dal 28 al 30 gennaio a Sepang già avremo comunque le idee un po’ più chiare sulle potenzialità della nuova Ducati che non potrà più permettersi di dilapidare punti anche su circuiti storicamente “indigesti”. La memoria torna infatti alla fatale corsa di Phillip Island che di fatto spalancò le porte del Mondiale con un disastroso 12° posto, rivelatosi poi decisivo. Lo sanno i tecnici e i meccanici Ducati, che sono al lavoro per correggere gli errori del passato e confermare una crescita esponenziale e inarrestabile negli ultimi due anni.

Poche e mirate le novità significative. Il cambio di annata si può notare a livello estetico. Rispetto allo scorso anno, la Ducati Desmosedici 2018 presenta una buona dose di grigio nella livrea che rimane tradizionalmente rossa. Un look cromatico che serve a renderla più “moderna ed aggressiva”, per usare le parole usate dai due piloti del team, i riconfermati Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo.

Chiaro, già nella scelta del er, l’intento di rilanciare la sfida Mondiale ripartendo dai concetti cari alla casa di Borgo Panigale. Perché, come ha detto anche Dall’Igna, “non cerchiamo l’innovazione a tutti i costi ma dobbiamo essere rigorosi nei test e scegliere ciò che ci può aiutare davvero”. Si opta quindi per la continuità ma senza rinunciare a qualche ritocco. Tra le altrwwe

 A caccia di conferma il Dovi …   

Normale che il ruolo di prima guida, almeno inizialmente, spetti ancora a Dovizioso. Che ha dimostrato di avere finalmente raggiunto la maturità agonistica per ambire a traguardi importanti. “La scorsa è stata una stagione strepitosa da vivere con il team – ha dichiarato il vice campione del mondo – È normale che l’obbiettivo sia fare qualcosa di più con ancora più spinta. Non sarà facile, ma vogliamo crescere anche nelle piste in cui ci mancava qualcosa”.

I sei successi ottenuti, gli stessi del campione in carica, sono un buon viatico per il forlivese, atteso ora dal banco di prova più importante della sua carriera. Se nel 2017 ha potuto recitare (bene) la parte dell’outsider di lusso, quest’anno entra invece di diritto nel novero dei favoriti per la vittoria finale. Uno stress e una pressione ben differenti rispetto a quelli avvertiti quando ancora non aveva niente da perdere e tutto da guadagnare. Il Dovi saprà ancora regalare le stesse emozioni in pista?

 … di riscatto Por Fuera.

A Borgo Panigale si attendono conferme anche da Jorge Lorenzo. Por Fuera, nel 2016 acquistato dal team per fargli fare quel salto di qualità per vincere, si è invece ritrovato suo malgrado a recitare il ruolo di fido scudiero, complice anche l’esplosione del suo compagno di team. Dopo una prima parte di 2017 deludente, nella seconda metà dell’anno si sono quantomeno intravisti segnali di risveglio da parte del maiorchino.

Ancora la sua prima vittoria con la Ducati non è arrivata, ma davanti ai microfoni Lorenzo vuol far trasparire ottimismo. Ha fatto intendere che la prossima sarà una stagione diversa da quella passata. Completato il periodo di adattamento, l’auspicio è di vedere un altro Lorenzo, quello dei tre titoli mondiali, e che ancora non si è visto.

“La squadra e la moto sono pronte per vincere, vogliamo crescere e io voglio offrire la miglior versione di Jorge Lorenzo disponibile. Faremo divertire tanto i nostri tifosi”.

Parole importanti che rafforzano l’idea di una Ducati ormai matura e intenzionata a giocarsi le proprie carte alla pari fino in fondo. Appuntamento dunque a Sepang per la prima sessione di test che inizieranno a dire qualcosa in più sulla nuova Desmosedici, che parte già con un carico di aspettative elevato. Vedremo quanto giustificato. E al di là delle foto immagine “pugno contro pugno” da partner uniti, vedremo anche su quali equilibri vivrà il rapporto tra i due piloti.

 Redazione MotorAge.it – Andrea Sicuro

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