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Formula E Marrakech: punti strappati coi denti

 La seconda “location” del campionato di Formula E a Marrakesch premia Felix Rosenqvist e la Mahindra Racing.

Lo svedese si aggiudica la gara e sale al comando del Mondiale piloti, il team conserva invece la leadership del Campionato elettrico. Sempre più “pazzo”, spettacolare e avvincente.

I lfting gomma-a-gomma e le “toccate” non si contano. E nell’enfasi dei testa-a-testa ci è scappato pure un poco signorile ma battagliero “dito medio” di Heidfeld.

Un vero e proprio colpo, quello messo a segno da Felix Rosenqvist a Marrakech. La terza gara del torneo delle monoposto elettriche ha rispettato le attese. Per lo svedese del team Mahindra Racing è la seconda vittoria consecutiva, ma è la prima in cui ha tagliato realmente il traguardo davanti a tutti i suoi avversari.

 Campionato E-mozionante.

Nel campionato delle monoposto elettriche, a Hong Kong, in gara 2, il successo era arrivato a tavolino, a causa della squalifica di Daniel Abt del team Audi Sport ABT.

Stavolta invece il merito è tutto di Rosenqvist che, beffando al fotofinish Sébastien Buemi, si prende anche la leadership iridata. Esulta quindi la Mahindra Racing, visto che si trova ora a +18 sulla seconda, DS Virgin Racing.

Ma il Mondiale de E-Prix è molto avvincente e pronto a raccontare storie nuove ogni settimana. Anche se le gerarchie vanno sempre più delineandosi in testa.

 E’ stata un po’ una beffa per Buemi, ma l’equilibrio al vertice si sta delineando.

 I protagonisti ai vertici.

A recitare un ruolo da protagonista è per esempio Sam Bird, giunto terzo nella tappa marocchina dopo una vittoria ad Hong Kong. Il pilota della DS Virgin Racing incalza infatti a soli quattro punti dalla vetta. Anche a Marrakech il britannico ha dimostrato di poter manovrare nelle posizioni di vertice fino alla fine. E’ stato in testa all’inizio, e poi rimasto incollato al poleman Buemi fino a metà gara. Salvo poi venire superato al 16° giro da Rosenqvist, autore di una corsa tatticamente intelligente.

Il vice campione del mondo, dopo un E-Prix inaugurale sottotono, in Marocco ha riacquistato il suo smalto. Ha sfiorato la vittoria in una gara condotta in testa fino a quattro giri dal termine. Il momento cioè in cui Rosenqvist ha finalmente deciso di rompere gli indugi e sorpassare lo svizzero della Renault e.dams, la cui spia della riserva energia si è accesa proprio sul filo di lana.

Per lui dunque, appuntamento con la vittoria ancora rimandato per un sicuro protagonista, che darà battaglia fino alla fine.

 Spettacolo costante “elettrizza” gli animi.

A -11 punti da Rosenqvist si trova invece Jean-Éric Vergne. A Hong Kong era salito agli onori delle cronache eccitando tutti per aver centrato la pole “di coda”, o se vogliamo in testacoda. Risultato di un giro di 180°.

Stavolta il pilota della Techeetah sforna una prestazione quasi “normale”, 5°, preceduto da Nelson Piquet Jr. con cui ha battagliato fino in fondo. Il brasiliano figlio d’arte della Jaguar, dopo il ritiro nell’ultima gara prova a rilanciare le sue ambizioni nel torneo. I segnali indicano per ora una classifica molto corta. Dietro il terzetto di testa, ci sono quattro piloti racchiusi in (pochi) punti. Nell’ordine Piquet Jr. a 25, Edoardo Mortara (24), Buemi (22) e Nick Heidfeld (21).

A naso, sono concrete le possibilità per costoro di giocare nella lotta al titolo, o comunque ritagliarsi un posto al sole. Questo a patto di dare continuità di risultati e prestazioni. Ciò che è mancato al campione del mondo in carica, Lucas Di Grassi, ritirato dopo soli otto giri e rimasto ancora a secco. Un inizio di stagione da dimenticare per il pilota dell’Audi che dalla prossima gara dovrà incominciare a macinare punti per non abdicare prematuramente dal trono. Il distacco inizia ad essere importante e la concorrenza è sempre più spietata.

 Italiani nelle retrovie.

Brilla al debutto invece José Maria Lopez, sesto su una Dragon Racing finalmente in palla. Nono l’altro rookie Tom Blomqvist del team Andretti, che ha sostituito l’ex F1 Kamui Kobayashi.

Non è stata purtroppo una domenica fortunata per i nostri portacolori. A partire da Edoardo Mortara che, dopo aver fatto bene a Hong Kong, stavolta sbaglia tutto. Il pilota del team Venturi è entrato più volte in rotta di collisione con gli altri piloti in pista, tra cui il connazionale Luca Filippi, che chiude 16° dopo essere stato speronato dallo stesso Mortara. L’italo-svizzero, primo dei non classificati, termina una gara decisamente no pure con un contatto con il compagno di team Engel, settimo.

 Attendendo il Cile.

La Formula E si prende ora tre settimane di pausa. Il tempo utile ai team per mettere a punto le vetture e il rendimento energetico e ai piloti per ricaricare le loro personali pile. Sfruttare la carica delle batterie e la capacità di rigenerazione in frenata (con un apposito manettino che si aggiunge a quella automatica) è uno degli elementi fondamentali. Per correre veloci fino al cambio auto e poi fino al traguardo.

Il 3 febbraio si vola oltreoceano, a Santiago del Cile per la quarta gara del Mondiale, che si preannuncia incandescente. Anche per chi punta a uscire dal ruolo delle semplici comparse.

 Redazione MotorAge.it – Andrea Sicuro

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