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Maserati Quattroporte S Q4 GranLusso MY18

Impressioni di guida

Sui percorsi ricchi di curve nessun’altra berlina ammiraglia riesce a essere appagante ed efficace come la Maserati Quattroporte, ulteriormente ottimizzata in occasione del Model Year 2018.

Sterzo comunicativo

La Maserati Quattroporte Model Year 2018, da noi provata nella versione S Q4 GranLusso, impiega per la prima volta il servosterzo elettrico. Diciamo subito che il feeling è rimasto lo stesso fantastico del precedente comando ad asservimento idraulico. Fattore tutt’altro che scontato per dispositivi del genere sovente troppo “distaccati” per far comprendere appieno come si stanno comportando le ruote anteriori. In altre parole, nelle mani del pilota arrivano tutte le informazioni circa l’aderenza disponibile. Il carico è leggero ma senza esagerazioni e lo sterzo è tra i più diretti della categoria. L’adozione del servosterzo elettrico si è resa necessaria al fine di interagire con le nuove funzioni attive dei sistemi avanzati di assistenza alla guida.

Maneggevolezza straordinaria

Peculiarità come la trazione integrale Q4 che nelle condizioni di aderenza normali invia il 100% della coppia alle ruote posteriori, la distribuzione dei pesi pari a 50:50 sui due assali, il già citato sterzo diretto e le raffinate sospensioni a doppi quadrilateri deformabili anteriormente e multilink a 5 leve posteriormente fanno in modo che la Maserati Quattroporte rimanga la best in class in termini di maneggevolezza, tenuta di strada e stabilità.

Ancora una volta ci siamo accorti come nelle curve le dimensioni importanti (5,26 metri di lunghezza) e il peso sostenuto (nell’ordine delle due tonnellate) non si facciano sentire, rendendo la guida simile a quella di una granturismo sportiva. Anche forzando l’andatura, gli inserimenti nelle curve avvengono senza sottosterzo, mentre solo disattivando l’ESP vi è un moderato sovrasterzo di potenza facilissimo da gestire. Detto molto francamente, nella guida al limite in circuito non vi è Audi A8, BMW Serie 7, Jaguar XJ e Mercedes-Benz Classe S in grado di eguagliare la precisione e la velocità nelle curve della Quattroporte.

“Sinfonia del nuovo mondo”

Il motore della Maserati Quattroporte S Q4 è il 3.0 V6 twin turbo di produzione Ferrari, che si contraddistingue per la forte spinta a ogni regime e in virtù del latrato cattivo e nel contempo melodioso come solamente i propulsori “Made in Maranello” riescono a infondere. La potenza massima è di 430 CV e il picco di coppia pari a 580 Nm, ossia rispettivamente 20 CV e 30 Nm in più rispetto al MY17. Grazie a questi incrementi, la berlina ammiraglia di Maserati accelera da 0 a 100 km/h in 4”8/10 e raggiunge 288 km/h di velocità massima.

Infine, il propulsore è ben coadiuvato dal cambio automatico ZF a 8 rapporti, confortevole il giusto “a passo di parata” e in grado di effettuare passaggi di marcia fulminei nelle regolazioni più sportive. Pregevole la funzionalità manuale attuabile sia attraverso i paddle fissi al piantone, sia mediante la leva centrale. Quest’ultima, come avviene sulle auto da competizione, va tirata per salire di rapporto e spinta per scalare. E a proposito di scalate, il cambio ZF8 effettua automaticamente una spettacolare doppietta con tanto di “botti” ai quattro terminali di scarico.

Alto artigianato

La Maserati Quattroporte non ha nulla da invidiare sotto il profilo qualitativo alle concorrenti Made in Germany. Lo dimostrano al riguardo il perfetto allineamento tra le parti della carrozzeria, la verniciatura ben stesa e i montaggi impeccabili all’interno. In particolare, la Quattroporte GranLusso reinterpreta il concetto di esclusività enfatizzando le finiture esterne con eleganti dettagli. As esempio gli inserti cromati dei paraurti, i cerchi Mercurio da 20” e le pinze freno color nero.

Gli allestimenti interni Ermenegildo Zegna Silk prevedono esclusivi inserti in seta mulberry per i sedili, i pannelli porta e il padiglione. Senza dimenticare la plafoniera luci, unita alla finitura in radica a poro aperto e al volante in pelle con inserti in legno. Peccato che davanti a questo trionfo di gran classe e alto artigianato permangano alcuni particolari di provenienza Chrysler. Stiamo parlando, infatti, dei tasti alzavetri, del pulsante Start del motore e della rotella di azionamento fari. Ma poi accendi quello straordinario motore V6 3.0 twin turbo di produzione Ferrari e te ne dimentichi all’istante.

Gian Marco Barzan

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