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Jaguar XF Sportbrake: spazio alla bella guida

Impressioni di guida

Ottime performance, un comportamento su strada di riferimento, eleganza associata alla sportività e vano bagagli ben sfruttabile. Sono queste alcune peculiarità della nuova XF Sportbrake, che abbiamo provato nelle versioni 2.0D 240 CV AWD e 3.0 V6D 300 CV RWD.

Fascino a volontà

Esteticamente la Jaguar XF Sportbrake è la classica auto che rende molto meglio dal vivo che in foto. Infatti occorre trovarsi davanti a lei per apprezzarne tutto lo charme e quella sportività elegante come solamente dalle parti di Coventry riescono a infondere. Inutile dire che Ian Callum, Responsabile Design Jaguar, ha compiuto il suo ennesimo colpo da maestro. Sopratutto rendendo sì più moderna la XF Sportbrake seconda generazione rispetto alla prima, ma senza inutili eccessi. Senza dimenticare come questa raffinata station wagon non perda nulla in termini di personalità stilistica nei confronti della XF berlina (lo potete evincere dalle foto).

Qui, inoltre, la bella linea si sposa perfettamente con la funzionalità. Anche perché azionando il portellone elettrico si accede al baule ampio (da 565 a 1.700 litri la capacità di carico) e come se non bastasse rifinito impeccabilmente. E le finiture accurate proseguono all’interno, dove si “respira l’atmosfera” tipicamente Jaguar. Grazie anche a rivestimenti in pelle e legni pregiati (in alternativa a questi ultimi vi è la fibra di carbonio assai high-tech). Pe il resto troviamo il “solito” posto guida perfetto per una condotta sportiva. Grazie al volante verticale, il classico rotellone del cambio automatico e le bocchette della climatizzazione che “scompaiono” scenograficamente quando non utilizzate. Riguardo l’abitabilità si viaggia molto comodi in quattro, mentre il quinto passeggero centrale deve fare i conti con il tunnel della trasmissione.

Che grinta il “duemila!”

Per quanto riguarda la Jaguar XF Sportbrake 2.0 D, nella sua evoluzione più potente da noi provata, il motore eroga 240 CV a 4.000 giri/min., nonché 500 Nm a 4.000 giri/min. La sovralimentazione avviene mediante due turbocompressori sequenziali e all’atto pratico ci si accorge di come non vi sia alcun ritardo di risposta. Anche premendo repentinamente l’acceleratore a regimi bassissimi. Degne di nota le prestazioni, alla luce di 6”7/10 necessari per accelerare da 0 a 100 km/h e della velocità massima pari a 241 km/h. Il motore è ben sostenuto sia dal conosciutissimo cambio automatico ZF a 8 rapporti, sia dalla trazione integrale permanente. In condizioni normali quest’ultima invia la coppia alle ruote posteriori, salvo poi trasferirne una parte all’avantreno secondo le situazioni contingenti. Il risultato è un divertimento alla guida degno di una trazione posteriore nella maggior parte dei casi, al quale fa seguito una rassicurante neutralità di comportamento quando il sistema AWD è in azione.

300 CV di potenza

Da parte sua la Jaguar XF Sportbrake 3.0 diesel adotta un V6 di tre litri, sovralimentato mediante due turbocompressori ed erogante 300 CV a 4.000 giri/min. e 516 Nm a 2.000 giri/min. Di primo acchito le prestazioni non sembrano poi molto superiori rispetto alla versione 2.0 D 240 CV. Tanto è vero che l’accelerazione 0-100 km/h si compie in 6”6/10 contro 6”7/10.

Man mano che si sale di velocità, però, il V6 3.0 D mostra un allungo decisamente più netto e in fase di ripresa non c’è semplicemente confronto rispetto all’unità meno potente. Senza dimenticare la rotondità di funzionamento e il “timbro vocale melodioso” tipici del V6 diesel Jaguar. In questo caso la trazione è posteriore ed escludendo completamente i controlli elettronici di trazione e di stabilità, il guidatore può cimentarsi nel sovrasterzo di potenza anche se in realtà i suddetti dispositivi rimangono all’erta pronti a intervenire.

Certo, la Jaguar XF Sportbrake non è e non vuole essere un’auto da drifting, tuttavia sorprende favorevolmente la maneggevolezza se parametrata alle dimensioni importanti e al peso di 1.855 kg (relativamente alla 3.0 V6 D). Difetti? Lo sterzo potrebbe essere più comunicativo, specialmente se lo si raffronta con il comando della BMW Serie 5 Touring, rivale per antonomasia della Jaguar XF Sportbrake.

Gian Marco Barzan

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