MotorAge New Generation

Il sacco di Monza: Hamilton va in testa al Mondiale

 Proprio a Monza, cambio della guardia in testa al Mondiale di Formula uno. Lewis Hamilton vince ancora, davanti al compagno di team Valtteri Bottas, e si porta al comando a +3 su Sebastian Vettel, terzo.

Ha un po’ il sapore della beffa questa doppietta delle Mercedes nella corsa di casa delle Ferrari. Così come l’aver spodestato la Rossa dalla vetta di un Mondiale fino ad allora ad appannaggio del team di Maranello.

Nulla è compromesso, sia chiaro. Soltanto tre punti dividono Vettel dal nuovo leader iridato. Una distanza irrisoria, a sette gare dal termine.

Si sapeva che l’autodromo di Monza avrebbe potuto favorire le Mercedes che infatti hanno fatto corsa a sé. In più le qualifiche del sabato, condizionate dal maltempo, hanno costretto i due piloti della Ferrari a un inizio ad handicap, “salvati” soltanto dalle penalizzazioni delle Red Bull.

Vettel è riuscito a rimontare di tre posizioni portando a casa un terzo posto che in ottica mondiale non è comunque da disprezzare. Raikkonen ha conservato invece la posizione, battuto da un grande Ricciardo risalito dal sedicesimo posto di partenza in griglia.

Fare di più contro queste Mercedes, per il Cavallino era comunque un’impresa non semplice. Le Frecce argentate si sono confermate in questo weekend le vettura più competitive. Anche in condizioni meteorologiche avverse. Ai tifosi ferraristi brucia, ma è questo che ha fatto la differenza su un tracciato già di per sé più favorevole alla scuderia tedesca. A Singapore il 17 settembre, a naso, vedremo una gara più equilibrata rispetto a quella di Monza.

Per Hamilton si tratta del sesto successo stagionale, il cinquantanovesimo in carriera. Dopo aver scalzato sabato un’icona come Michael Schumacher (69 pole position contro le 68 dell’ex ferrarista), sono altri numeri che celebrano la sua grandezza. Il britannico domina dall’inizio alla fine, seguito da Bottas, bravo poi a coprire il compagno fino alla bandiera a scacchi dall’assalto di Vettel.

 Il Mondiale si gioca anche ai box.

Come avvenuto in Ungheria per le Ferrari, stavolta i canonici ordini impartiti in diretta dai box sono stati sfruttati dal team tedesco. Sembrerebbero aver dato mandato al pilota finlandese della Mercedes (non ancora certo del rinnovo del contratto) di non attaccare Hamilton, in posizione migliore per dare l’assalto al titolo.

In questo finale di stagione il ruolo delle cosiddette seconde guide potrebbe risultare ancora più decisivo, ora che gli equilibri parrebbero definiti.

In pista, Vettel passa subito Raikkonnen ma non riesce mai a impensierire davvero le Mercedes. Alla fine il distacco è impietoso: 36” da Hamilton. Quasi un’umiliazione per la Ferrari e per il presidente Sergio Marchionne, che non a caso a fine gara ha parlato di “differenza imbarazzante. Questa non è la Ferrari”.

Uno smacco subìto che però, a mente fredda, non può e non deve far dimenticare quanto di buono fatto dalla Rossa in questa stagione. Si sa però che l’appetito vien mangiando. Il passo per trasformare una stagione da ottima a eccezionale è breve. Per farlo occorre però che il Cavallino torni a spiccare il volo e risponda all’uno- due delle Frecce, che hanno ribadito di non esser intenzionate ad abdicare.

 Andrea Sicuro

Exit mobile version