Marquez “Kaiser” al Sachsenring
Oltre alla vittoria al Sachsenring Marc Marquez si riprende la vetta del Mondiale di MotoGP. Un circuito che va davvero a genio al pilota della Honda.
Il Sachsenring si conferma uno dei feudi preferiti da Marc Marquez, che inanella l’ottava vittoria consecutiva sul circuito tedesco. Grazie anche alla sua Honda ribadisce che lui è il campione in carica e non vuole saperne ancora di abdicare.
Lo spagnolo, con il successo in Germania, strappa dopo soltanto una settimana la leadership iridata ad Andrea Dovizioso e si porta alla pausa estiva al comando del Mondiale MotoGP.
Il messaggio fornito dal weekend tedesco, non è proprio quello che volevano sentire i rivali. Finora in cima alla classifica erano riusciti a tenere a bada il Cabroncito, ma non a distanziarlo. Eppure Marquez aveva accusato diverse battute a vuoto e lasciato sul piatto molti punti.
A rileggerla adesso, parrebbe questa la colpa maggiore di Rossi, Vinales e Dovizioso. Fino ad oggi si sono alternati in testa alla classifica ma non sono riusciti a dare lo strappo decisivo. E’ un campionato che rimane dunque apertissimo e avvincente. Questo sia per mancanza di un vero padrone, sia per le diverse battute a vuoto che a turno hanno coinvolto tutti i pretendenti al titolo.
Cinque sono i piloti \racchiusi in ventisei punti. Dietro a Marquez, nell’ordine Vinales a -5, Dovizioso a -6, Rossi a -10 con Pedrosa a chiudere il gruppetto degli inseguitori a distanza di poco più di un GP, quindi con ancora l’aritmetica a concedere delle chance.
La giostra ripartirà il 6 agosto da Brno, in Repubblica Ceca. Le premesse di uno spettacolo godibile fino alla fine sembrano esserci tutte.
Un quasi sogno per Folger.
di Quello che non c’è stato al Sachsenring, “colpa” (o forse sarebbe meglio dire, per merito) di Marquez è il sogno nazionalista. Lo spagnolo della Honda ha chiuso in testa ogni giro concedendo soltanto le briciole all’idolo di casa Jonas Folger. Il pilota tedesco, alla guida della Yamaha Tech III, si è preso però un gran secondo posto che, contro questo Marquez, può essere salutato come una vittoria.
Folger ha anche provato a mettere i bastoni tra le ruote al pluridecorato rivale, riuscendo per qualche curva a restargli davanti, ma poi ha dovuto cedere il passo dinnanzi allo strapotere del Cabroncito. Ha messo 11” di distacco tra sé e il compagno di team Dani Pedrosa, ultimo pilota sul podio. Marquez trova il secondo successo stagionale dopo la vittoria di Austin, altra pista fortunata per il campione in carica. Sui circuiti a lui “amici”, pare quasi godere di un’aura magica.
Ai piedi del podio le Yamaha ufficiali, piuttosto in ombra in Germania. Dopo le disastrose qualifiche del sabato sono riuscite quantomeno a limitare i danni, con il quarto posto di Maverick Vinales e il quinto di Valentino Rossi.
Un mezzo miracolo quello compiuto dallo spagnolo, che partiva dall’undicesima posizione in griglia. La conferma di un talento indiscusso che però fatica a esprimersi con continuità in pista.
L’ex pilota della Suzuki in un mese è passato dall’essere lepre al dover fare la parte del cacciatore. Tra alti e bassi di rendimento. Chissà se il non avere più addosso la pressione del favorito possa giovargli e restituirgli lo smalto migliore, quello di inizio stagione.
Rimonta di Rossi. Ma non basta.
Buona anche la rimonta del Dottore dal nono posto. E’ indubbio però che dopo la vittoria spezza-incantesimo di Assen ci si aspettasse qualcosa di più. La rincorsa al decimo alloro iridato si fa in salita, anche perché i punti con cui giocare sono sempre meno.
Completato il giro di boa, dopo Brno mancheranno nove gare alla conclusione del Mondiale.
Deludono le Ducati. Se quella di Jorge Lorenzo (11°), purtroppo per il team di Borgo Panigale, non fa quasi più notizia, lascia l’amaro in bocca la prestazione di Danilo Petrucci che partiva dalla seconda posizione strappata in qualifica. Si è arreso all’usura alla gomma posteriore che l’ha relegato fino al dodicesimo posto.
Soltanto ottavo l’ex leader del Mondiale Andrea Dovizioso, che ha perso posizioni nelle ultime tornate e ha ceduto il passo agli ottimi Alvaro Bautista, primo della Ducati, e Aleix Espargaro sulla Aprilia.
Andrea Sicuro