Debutto a Los Angeles per Atlas, il maxi crossover della Casa di Wolfsburg, rivolto soprattutto al mercato nord americano.
Volkswagen Atlas, è indubbiamente il modello più grande che la casa tedesca abbia mai costruito. Lunga 5,3 metri, larga 1,97 e ala 1,76 metri, il nuovo SUV ha dimensioni paragonabili a quelle della “cugina” Audi Q7.
Caratterizzata da 7 posti suddivisi su tre file di sedili, di cui l’ultima con un sistema di ribaltamento che consente a chiunque di accedere agli ultimi posti dietro, l’Atlas è in pratica un’auto tedesca “con passaporto americano”, in quanto viene prodotta nel moderno stabilimento Volkswagen di Chattanooga, nel Tennessee.
L’abitacolo ripropone l’alta qualità percepita di ogni Volkswagen, mentre tra gli optional emerge un impianto audio Fender Premium con 12 diffusori e 480 Watt; l’ideale per diffondere musica ad alta fedeltà di riproduzione nei lunghi e lenti viaggi sulle autostrade americane. Ovviamente non mancano gli ultimi ritrovati in termini di connettività, divenuti ormai il “pallino” per molti quasi fossero una discriminante per la scelta di un’auto piuttosto che un’altra. Emerge tra tutti, uno schermo tattile collocato al centro della plancia, il cui sistema multimediale ha la connettività per smartphone Apple CarPlay, Android Auto e MirrorLink nell’App Connect.
Facile dinanzi a tutta questa elettronica dimenticare discorsi decisamente più importanti, come quello relativo ai motori che nel caso dell’ Atlas vede in campo il 2.0 TSI 240 CV e il VR6 3.6 da 280 CV; quaranta CV in più che “ballano” a favore dell’unità plurifrazionata. Entrambe le unità sono abbinate ad un cambio automatico a otto rapporti, ma la versione 2000 offre solo le due ruote motrici, mentre il VR6 unicamente la trazione integrale 4Motion.
Al momento Atlas sarà venduta soltanto negli USA e alla fine del 2017 anche in Russia, ma visto il notevole potenziale del mercato cinese per questo tipo di modello è quasi certo che al più presto possa sbarcare anche in quel immenso mercato.
La redazione
