Secondo programmi, sarà pronto per i concessionari entro la fine del decennio, prima della fine del 2020. Nato sotto le ali del marchio con la stella, verrà commercializzato dal nuovo brand EQ, marchio fortemente voluto per radunare i modelli con sistemi propulsivi e tecnologie di nuova generazione, “Generation EQ”, appunto.
Anche se in Europa sono attualmente le auto ibride plug-in a guadagnare maggiori percentuali di mercato rispetto alle elettriche pure, queste ultime rappresentano per tutti i grandi protagonisti dell’automotive un terreno da coltivare con cura. Indispensabile per affrontare il futuro, come ha messo in chiaro Dieter Zetsche, ceo del gruppo Daimler. Vale immagine e potenzialità di business enormi.
Basato sul concept EQ presentato allo scorso Salone di Parigi, sarà un modello che miscela caratteristiche da SUV e da coupé, provvisto di un sistema propulsivo modulare che promette 500 km di autonomia.
A Stoccarda ci tengono a sottolineare che la produzione è stata affidata allo stabilimento Mercedes-Benz di Brema, una specie di fiore all’occhiello per flessibilità, velocità produttiva e standard qualitativi. Del resto il brand EQ deve rappresentare il meglio delle tecnologie Mercedes e di quella filosofia costruttiva definita CASE, ovvero Connessione in rete (Connected), sviluppi per la guida autonoma (Autonomous), flessibilità e servizi (Shared & Services), mobilità elettrica (Electric).
Sulla scia di Tesla e Nissan, il brand EQ si occuperà anche di impianti e accumulatori domestici (anche per la gestione dell’energia da/per l’auto). Ovviamente è solo l’inizio: entro il 2025 la casa di Stoccarda ha in programma di proporre nella gamma una decina di modelli elettrici a Watt.
Redazione MotorAge.it
