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Ferrari e Vettel penalizzati in Messico. Hamilton regala un finale da brivido

F1 GP MexicoNella Scuderia Ferrari si gioiva per il podio, poi è finita in polemica per il trattamento ricevuto. Podio tolto da sotto il naso a Vettel. Intanto, la nuova vittoria in Messico colta da Lewis Hamilton davanti a Nico Rosberg regala un ultimo brivido a un Mondiale apparentemente ormai chiuso anche nella disputa tra i due piloti Mercedes.

In effetti l’inglese domina la gara messicana accorciando di altri cinque punti il distacco dal leader del torneo. Quel Rosberg che con la sua Freccia Argentata comanda ora a +19. Tanti, tantissimi con due soli gran premi a disposizione. A patto di saperli amministrare con cautela e con a fianco sempre un po’ di fortuna.

L’appassionato di buona memoria sa che di scontato non c’è nulla. Senza arrivare a scomodare le palpitazioni e i drammi di Hunt e Lauda e guardando a uno degli interessati, in fin dei conti proprio Hamilton nel 2007 perse con la McLaren un Mondiale che pareva già vinto potendo contare su 17 punti di vantaggio. Chissà che la storia non possa ripetersi a suo favore.

Certo oggi l’attuale campione iridato è più maturo, sa come si gestisce la pressione di dover vincere a tutti i costi. Rosberg invece aspetta ancora di iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro, proprio come l’inglese nove anni fa, e se da una parte lo vediamo effettivamente riuscire a esprimere solidità e sorrisi, dall’altra deve combattere con i timori che possono scatenare il “classico braccino”, proprio ora che la conquista dell’Olimpo della Formula 1 sembra a un passo.

Congetture, pensieri in attesa che il Mondiale venga consegnato agli archivi. Il tedesco continua ad essere il netto favorito, anche se la condizione recente mostrata dal compagno e rivale Hamilton autorizza quest’ultimo a poter fare qualche pensiero in più ad una rimonta che avrebbe del clamoroso per come si erano messe le cose.

In Messico, di fatto, Rosberg coglie il massimo in una gara scontata, il cui esito non è mai stato in discussione con Hamilton che ha fatto corsa a sé e gli altri a contendersi un posto al sole dietro le inarrivabili Mercedes.

Il fattaccio Vettel – Giusto il tempo di gioire in casa Ferrari per un podio ritrovato da Vettel (seppure d’ufficio per il declassamento di Verstappen), poi i commissari ci hanno messo lo zampino e hanno detto no: inappellabile penalizzazione di 10″ a Vettel.

Due i momenti “clou” che hanno rimischiato le carte. Tallonato dal ferrarista, Verstappen è ricaduto in uno dei suoi errori di gioventù tagliando la chicane per resistere all’assalto di Vettel, a tre tornate dalla fine. Il figlio d’arte ignora poi l’ordine ricevuto dal muretto di cedere la posizione a Vettel e a fine gara riceve la penalizzazione di 5” che lo fa retrocedere dietro al compagno Ricciardo, 4°. Tuttavia, anche Vettel era sotto osservazione per la battaglia avvenuta proprio con Ricciardo.

Il comunicato ufficiale della Ferrari dice: “Con una decisione a dir poco discutibile il collegio dei commissari di Città del Messico ha penalizzato Sebastian Vettel di dieci secondi sulla classifica finale del Gran Premio. Per effetto di questa decisione Sebastian retrocede dalla terza alla quinta posizione. La sanzione è stata motivata da una manovra giudicata “potenzialmente pericolosa” ai danni di Daniel Ricciardo, nel momento in cui Vettel era dietro a Max Verstappen che si rifiutava di cedere la posizione nonostante un taglio di pista”.

Vettel, partito settimo, è stato autore di una straordinaria rimonta, giro dopo giro. La Rossa ha tenuto il passo delle Red Bull, la strategia del pit-stop posticipato ha funzionato, e senza le disastrose qualifiche, avrebbe anche potuto attaccare la seconda posizione. Nel suo commento, Vettel afferma: abbiamo messo Verstappen sotto pressione: non era facile passarlo, ma poi lui ha fatto un errore, ha tagliato la pista senza cedermi la posizione, anche se gli era stato comunicato di farlo. Quanto al duello con Daniel (Ricciardo): “non è bello quando due macchine si toccano. A mia difesa posso dire che stavo lottando con tutte le forze, ho cercato di lasciargli comunque un minimo di spazio e penso di averlo fatto”. In pratica la burocrazia ha rivisto la classifica.

Raikonnen con la sua Rossa ha sofferto maggiormente il fattore gomme ed è stato costretto a un pit stop in più del previsto, rimediando nel finale con un bel sorpasso ai danni di Hulkenberg (andato in testacoda).

Si attende ora la gara del 13 novembre a Interlagos, in Brasile, dove potrebbe essere scritto l’epilogo più atteso dell’avvincente romanzo del Mondiale.

Redazione Motorage.it

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