MotorAge New Generation

Pericolo gomme: è bollino rosso sulle strade italiane

Pneumatici controlli 34Troppe gomme non a norma a quanto dicono i controlli serrati della Polizia Stradale. Pericolo gomme: lisce, usurate, danneggiate o con crepe che ne segnano l’invecchiamento, addirittura nemmeno omologate.

Allarme rosso sulle strade italiane. Un’auto su cinque non è in regola e sono sempre più i conducenti italiani che circolano non a norma. Lo rivela il rapporto Vacanze Sicure, che dal 2003 fornisce una panoramica sullo stato dei pneumatici in circolazione sulle nostre strade.

Le non conformità specifiche sui pneumatici si riscontrano mediamente nel 16% delle vetture, percentuale che sale a quasi un terzo nel caso di van e furgoni (28%). I dati crescono inoltre rispettivamente al 20,3% e al 32,4% se si considerano anche i mezzi non revisionati.

A prima vista appare chiaro, quindi, come alla base sembrerebbe esserci innanzitutto un problema di negligenza da parte dei conducenti, aspetto rimarcato quest’ultimo da Giuseppe Bisogno, direttore del Servizio Polizia Stradale. “L’attività di controllo – spiega – deve viaggiare di pari passo con la consapevolezza, da parte degli utenti, che il corretto equipaggiamento del veicolo è la condizione primaria per affrontare un viaggio in sicurezza. Purtroppo sono ancora pochi gli automobilisti che prestano attenzione al fatto che la sicurezza in auto dipende anche dallo stato e dalla conformità delle gomme. É necessario che si diffonda la cultura della sicurezza. L’automobilista deve imparare a viaggiare in condizioni di massima affidabilità. Gli pneumatici lisci, danneggiati o, peggio ancora, non omologati, non sono assolutamente in grado di fornire questo tipo di garanzia”.

Dai rilevamenti risultano più che raddoppiate le gomme non idonee in circolazione. Oggi la percentuale è salita dal 2,5-3% fino a quasi il 7%. Il 6% delle vetture presenti nel campione aveva inoltre pneumatici non omogenei, vale a dire con gomme diverse sullo stesso asse per marca e/o modello oppure per diverso tipo sui due assi. Per dire, solo l’anno scorso erano il 3,4%, circa la metà. Costante rimane invece il numero dei veicoli che, nonostante il periodo estivo, montava ancora pneumatici di tipo invernale, con o senza pittogramma alpino: una quantità rilevante, pari a circa il 12% delle vetture. Una pratica sconsigliata sia dal Ministero dei Trasporti che dai costruttori di pneumatici in quanto può portare a effetti negativi sia sulla sicurezza stradale sia sui consumi di pneumatici e di carburante.

Gomme lisce, danneggiate, non omologate, equipaggiamenti non omogenei e non conformi, pneumatici invernali in estate – aggiunge Fabio Bertolotti, Direttore di Assogomma – sono la cartina tornasole di una mancanza cronica di manutenzione che, per viaggiare sicuri, dovrebbe aumentare al crescere dell’età delle vetture, invece, al contrario peggiora. Ne deriva un risultato sconfortante: sono milioni i mezzi potenzialmente pericolosi in circolazione sulle nostre strade”.

Per rendersi conto della pericolosità che ne deriva basti pensare che soltanto nel 2015 sono stati 49 milioni i veicoli immatricolati, di cui ben il 52% ha superato i 10 anni di età, quindi con un costante e necessario bisogno di manutenzione. Parallelamente nel primo semestre 2015 sono anche aumentati gli incidenti che hanno provocato vittime sulle strade italiane, soprattutto in ambito urbano, in cui avviene il 76% degli incidenti e circa la metà dei decessi. I morti sulle strade urbane sono infine aumentati del 7,4% rispetto all’anno precedente. Una stortura cui porre rimedio con un deciso cambiamento di rotta e di mentalità.

Troppa la disattenzione verso degli elementi primari per la sicurezza, di chi guida e di chi, ricordiamocelo bene, si trasporta a bordo. I veri raccordi tra l’auto e la strada. L’auto può avere tecnologie raffinate, ma se non possono intervenire bene (es: ABS, controllo trazione e stabilità, regolazione frenata) non fanno ciò che dovrebbero.

Exit mobile version