Capolavoro Marquez in Germania. Vale: addio titolo MotoGP?
Si attendeva un segnale, una scossa dalla gara sul Sachsenring di Valentino Rossi, specie dopo la clamorosa occasione persa ad Assen. Non solo non è arrivato ma la gara in Germania rischia di essere ricordata come la pietra tombale dei sogni iridati del Dottore in questo mondiale abbinata al “capolavoro Marquez”.
Marc Marquez vince ancora (la settima consecutiva su questo circuito) e lo fa dando dimostrazione di umiltà e saggezza tattica che in questo momento i suoi rivali su Yamaha dimostrano di non avere. Lo spagnolo, in difficoltà finché la pista era bagnata, termina invece alla grande sull’asciutto grazie alla azzeccata scelta di anticipare il cambio gomme rispetto ai rivali. Pareva un azzardo, ma come sempre, quando va bene diventa un’idea strategica vincente. Di fatto, dall’ottava posizione, lontano da Rossi e dai posti di testa, ha preso a cavalcare fino al comando.
Il pilota pesarese sbaglia invece a non anticipare il rientro ai box per il cambio moto, nonostante fosse stato richiamato dal team, e ne paga le conseguenze retrocedendo fino a un ottavo posto che gli fa perdere punti importanti da Marquez che ora dista 59 punti. Va bene che da fuori non si possono avvertire le stesse sensazioni di chi sta in moto ma in un team bisogna marciare tutti uniti dalla stessa parte ed evitare di agire di testa propria.
In chiara difficoltà (e non solo in questa occasione) anche Jorge Lorenzo che si eclissa nelle retrovie, quindicesimo, come un pilota “normale”, ora a -45 da Marquez. Come in Olanda, il maiorchino affonda sotto la pioggia, sbanda tre volte e non riesce (o non ci prova neanche) a trovare il passo per cambiare ritmo. Per Por Fuera un’altra prestazione imbarazzante, inaccettabile per un campione in carica che da qualche settimana sembra aver staccato la spina dopo il divorzio annunciato con il team giapponese e l’approdo in Ducati per la prossima stagione. Non propriamente il modo migliore per concludere la propria avventura in casa Yamaha e presentarsi agli occhi dei nuovi datori di lavoro.
Sul podio terminano, staccati di 10 secondi, Cal Crutchlow su Honda e Andrea Dovizioso con la Ducati che all’ultimo giro supera Redding (quinto posto per il compagno di scuderia Andrea Iannone). Il team di Borgo Panigale mastica ancora amaro per aver perso un’altra occasione di ritornare al successo in MotoGP (100 gare a secco di vittorie). Stavolta era davvero possibile. Prima con Petrucci, leader fino a un terzo di gara e poi scivolato. Poi con Dovizioso che, come Rossi, sbaglia a non seguire il consiglio dei tecnici rientrando subito ai box per cambiare le gomme su una pista ormai asciutta e facendolo soltanto a sei giri dal termine quando la situazione era di fatto compromesso con tutti i piloti che avevano seguito il lungimirante esempio di Marquez.
Il leader della classifica, dopo aver montato le slick, ha iniziato a girare 6” più veloce dei suoi rivali in testa e quando questi ultimi si sono fermati non ha avuto più ostacoli davanti a sé. In questo momento, quando siamo al giro di boa del Mondiale, il titolo si avvicina, quasi a portata di mano senza che avvengano gran colpi di coda. Om Germania non si sono visti però i presupposti. La MotoGP riparte il 14 agosto a Spielberg, in Austria…
Andrea Sicuro
speriamo di no ,hai sbagliato ,tua culpa ,tua culpa .
Vale si è giocato il MotoGP. Che testa…