Del resto, l’intento lo si comprende già molto bene da alcune soluzioni che rendono la Twingo GT un’auto più importante rispetto alle sue dimensioni.
Complici i cerchi in lega da 17 pollici, la presa d’aria laterale o il doppio terminale di scarico, TWINGO GT rivendica chiaramente la sua sportività, e il suo DNA. Di fatto, proprio dalla concept-car Twin’Run, che doveva preannunciare le linee di Twingo III, provengono i disegni dei cerchi e lo stripping laterale. Inoltre, c’è la riduzione dell’altezza della scocca a contribuire all’impatto visivo delle forme.
Quanto alle prestazioni, si è fatto ricorso all’esperienza di Renault Sport Cars per creare una combinazione tecnologica più carica di dinamismo, tra l’architettura con motore e trazione posteriore e il motore benzina TCe di 898 cc trattato per esprimere 110 cavalli di potenza e 170 Nm di coppia, con cambio manuale.
Il plus di potenza è stato ottenuto mediante un miglioramento dell’immissione d’aria e una rivisitazione della mappatura del motore, che insieme a qualche affinamento al cambio sono valsi un carattere più virtuoso, ancora più sprint e vivace nella risposta.
Per far rendere a meglio l’incremento delle prestazioni, anche la telaistica si è affinata, soprattutto grazie a nuove sospensioni e ad un accurata regolazione dell’intervento del sistema di controllo stabilità ESP e dello sterzo. In Renault promettono un comportamento stradale tonico, diretto nei cambi di traiettoria, con una tenuta di strada capace di rendere la TWINGO GT agile e divertente da guidare.
TWINGO GT sarà presentata al Festival of Speed di Goodwood (Inghilterra), dal 23 al 26 giugno.
Sono previste quattro tinte di carrozzeria disponibili. A parte il nuovo e molto adatto colore Spicy Orange, ci sono il Cosmic Grey, il Nero Etoilé e il Bianco Ghiaccio. A seguire l’impronta giovanile e sportiva, gli interni integrano dettagli Orange, soglie delle portiere brandizzate Renault Sport, pedaliera in alluminio e pomello della leva del cambio sempre in alluminio.
Insomma, una piccola, moderna pestifera cittadina.
Fabrizio Romano
