MotorAge New Generation

Privacy a rischio – Dati trasmessi dalle auto ai costruttori

Connected ECU Screenshot_01Fattore Privacy a rischio? A quanto pare occorre rendere tutti gli automobilisti più consapevoli riguardo alla trasmissione dei dati delle proprie auto. E’ quanto sta chiedendo la FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) anche attraverso la campagna internazionale di sensibilizzazione “My car, my data”, di cui ACI è responsabile per l’Italia. Insomma, al punto in cui siamo serve attenzione e serve una normativa in materia di privacy che permetta la protezione dei dati, la libertà di scelta quando si è con il proprio veicolo e, perché no, una concorrenza leale.

Una serie di nuovi test condotti dall’ADAC (l’Automobile Club tedesco) dimostrano come, ogni due minuti, veicoli di modelli e marche diverse trasmettano e condividano con i costruttori informazioni riservate e importanti: stile di guida dei conducenti, numero di giri del motore, entrata in tensione delle cinture di sicurezza, chilometri percorsi (distinguendo tra autostrade e strade urbane), posizione GPS, consumi e livelli dei carburanti, pressione dei pneumatici, accelerazioni, eventualmente stato di ricarica, livello e voltaggio delle batterie.

Chi sceglie di montare una black box per risparmiare sull’assicurazione sa e ha accettato che qualcuno ne possa controllare i movimenti e lo stile di guida, ma una connessione con il proprio veicolo da parte della casa costruttrice lo di dovrebbe immaginare solo nel caso della presenza di equipaggiamenti per il pronto intervento o SOS. Altrimenti diventa pirateria informatica.

Secondo Jacob Bangsgaard, Direttore Generale Regione I FIA, “I risultati sui veicoli appena testati dimostrano che i costruttori automobilistici di varie marche rilevano i dati in modo costantemente invasivo”. Attualmente – aggiunge Bangsgaard – non esiste possibilità di informazione per i clienti, visto che la trasmissione dei dati ai costruttori di auto è ormai praticamente stabilita per default. E’ il rovescio della medaglia dell’avere a disposizione sofisticati impianti tecnologici, multimediali, di mappatura e sicurezza attiva. I clienti consumatori devono poter contare su maggiori salvaguardie dei dati personali. “Meritano di più” – ha concluso il Direttore Generale della Regione I FIA.

La FIA ha condotto un sondaggio in 12 Paesi europei per verificare il grado di conoscenza di queste tematiche.

Il 90% degli intervistati ha dichiarato che i dati dei veicoli appartengono al proprietario o al conducente; l’88% è risultato molto preoccupato circa la divulgazione di informazioni private; l’86% dell’uso commerciale che se ne potrebbe fare, del pericolo di hacking (pirateria informatica) e di tracciabilità dei veicoli. Sulle concrete possibilità di hacking ne avevamo già parlato, quando un gruppo di informatici dimostrò come potevano interagire con i comandi del veicolo, spegnendo il motore a distanza. 

Il 95% delle persone, infine, si è detto convinto che occorra una normativa specifica per tutelare i loro diritti sui veicoli di proprietà e sui dati relativi al comportamento dei guidatori.

Vediamo cosa accadrà. State connessi!

Redazione MotorAge.it

Exit mobile version